Nuove accuse contro Giovanni Paolo II in un libro: "Wojtyla coprì preti pedofili"La terra trema ancora in Siria, le lacrime del Vescovo di Aleppo: "Qui è l'apocalisse"Per la messa del Papa a Kinshasa ci sono due milioni di fedeli in attesa
Pistorius annuncia: "I Leopard 2 in Ucraina entro marzo"La foto di Benedetto XVI subito dopo la morte nella stanza in cui nacque - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI La morte di papa Benedetto XVI è stata accompagnata dalla pubblicazione di una serie di volumi nei quali,BlackRock in modi diversi, si avverte l’eco delle tensioni presenti nella Chiesa in Germania. Tra queste pubblicazioni si distingue il volume dello stesso papa Benedetto, “Che cos’è il cristianesimo”, il cui filo conduttore è un accorato appello a desistere da atteggiamenti che possono recare danno all’unità della Chiesa e favorire il distacco dalla comunione cattolica. Avendo io stesso preso parte alla pubblicazione di quest’opera, in Italia edita da Mondadori, ne sintetizzo brevemente la genesi e il contenuto.Nel 2017 papa Benedetto pubblicò sulla rivista Communio di lingua tedesca un articolo dal titolo Grazia e chiamata senza pentimento che trattava del nuovo rapporto tra ebrei e cristiani avviato dal Vaticano II. Qualche tempo dopo mi telefonò monsignor Gänswein dicendomi che il papa emerito desiderava vedermi e mi fissò un appuntamento.Trovai papa Benedetto amareggiato. Lo angustiavano le dicerie, provenienti dalla Germania, sulla sua presunta contrarietà al dialogo tra ebrei e cristiani. Mi chiedeva di tradurre e far conoscere in Italia il suo articolo ad evitare che si diffondesse tale pregiudizio anche nel nostro paese. Tradussi, dunque, il testo che venne pubblicato dalla “Rivista di Vita Spirituale” dei padri carmelitani. Poi successe un fatto clamoroso. Il rabbino capo di Vienna Arie Folger prese le difese del papa emerito in un articolo pubblicato su un settimanale di cultura e vita ebraica in lingua tedesca. A sua volta papa Benedetto rispose cordialmente mentre il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni mi incoraggiò a far conoscere questo scambio epistolare anche in Italia. Decisi allora di ricavare dall’insieme dei documenti un piccolo libro dal titolo “Ebrei e Cristiani”. Successivamente mi recai da papa Benedetto per informarlo di questi sviluppi e in quell’occasione osai chiedere: «Visto il buon esito della pubblicazione del testo su Ebrei e cristiani perché non pubblicare in volume tutti i testi scritti nel periodo posteriore alle dimissioni?».Eravamo a questo punto quando dalla Germania giunse al Papa emerito un’altra accusa ancora più insidiosa: quella di essere stato, al tempo del suo episcopato a Monaco di Baviera, reticente su un caso di abusi da parte di un sacerdote. Anche questa volta si trattava di un’accusa strumentale, tanto più ingiustificata in quanto da cardinale e poi da papa in carica Benedetto aveva agito con grande determinazione nel denunciare gli abusi commessi dai chierici. Fu allora che Benedetto mi scrisse che il libro, cui intanto stava lavorando, doveva essere pubblicato dopo la sua morte. Al centro dell’opera vi è la preoccupazione per l’unità della Chiesa. Nella sua riflessione il Papa emerito parte da lontano, da Lutero. Il Padre di Gesù non è un Dio della paura, da cui, secondo il riformatore tedesco, ci libera la sola fede. La caratteristica principale del Padre è la misericordia. Egli ha creato un mondo bello e buono, ha stretto un patto di alleanza con il popolo di Israele, ha inviato il suo Figlio per annunciare la salvezza a tutti gli uomini. In questo contesto un ruolo fondamentale spetta ai vescovi, successori degli apostoli, e ai sacerdoti. Essi sono chiamati per vocazione a stare alla presenza di Dio e a offrire il sacrificio di Cristo. Diventa così reale la presenza di Gesù nell’Eucaristia. Di qui la freddezza di Benedetto verso certe posizioni del dialogo tra cattolici ed evangelici in Germania. Troppo facilmente , osserva il papa, e per ragioni più politiche che religiose si insiste sull’intercomunione. Qui, però, ci troviamo di fronte a due visioni molto diverse. Mentre per gli evangelici la presenza di Gesù dipende in ultima analisi dalle disposizioni interiori di quanti partecipano alla cena, la celebrazione eucaristica dei cattolici è un sacramento che provoca un cambiamento sostanziale nel pane consacrato. Di qui un’ulteriore differenza: per i cattolici la presenza di Gesù nell’ ostia consacrata continua anche dopo la fine della celebrazione liturgica, mentre per gli evangelici finisce al termine della cena comunitaria. Papa Benedetto contrario, dunque, al dialogo con le comunità nate dalla riforma? Certamente no. Egli invita, tuttavia, i cattolici, in particolare i vescovi e i sacerdoti, a non svendere il mistero centrale della fede cristiana. Il dialogo ecumenico è un percorso che, secondo un’espressione di sant’Ireneo, richiede il tempo della crescita e della maturazione.In conclusione vorrei aggiungere due osservazioni significative che, pur in un contesto difficile, sono segni di speranza. A quanti ancora continuano a opporre Benedetto e Francesco vorrei qui ricordare la conclusione dell’articolo del papa emerito sugli abusi sessuali: «Alla fine delle mie riflessioni vorrei ringraziare papa Francesco per tutto quello che fa per mostrarci di continuo la luce di Dio che anche oggi non è tramontata. Grazie santo Padre!» (“Che cos’è il Cristianesimo”, pagina 160). Nessuno dovrebbe dunque permettersi di coinvolgere papa Benedetto nelle dispute tra cosiddetti conservatori e progressisti. Grande teologo e uomo di Chiesa, il Papa defunto con la pubblicazione di questo volume voleva proprio andare oltre le divisioni, ristabilire un clima di comunione e fratellanza nella Chiesa, in particolare in quella tedesca da lui tanto amata. Né è lecito ridurre il discorso di papa Benedetto solo all’ambito ecclesiastico perché ha implicazioni religiose e politiche di grande rilevanza e attualità per l’Europa e per l’Italia. Per i sacerdoti e i fedeli vorrei ricordare invece uno dei miei ultimi incontri con il papa emerito. Era il 28 giugno del 2021, il giorno antecedente il suo settantesimo anniversario di sacerdozio. Nel monastero sopra il Vaticano c’era aria di festa. Nella cappella della casa vi erano alcuni membri di uno dei più famosi cori di Germania, quello dei “passeri di Ratisbona”, che preparavano i canti da eseguire durante la Messa del giorno successivo. Papa Benedetto era radioso, ricordava con gioia il giorno della sua prima Messa, era felice per quella scelta vocazionale cui era stato fedele per l’intera vita.
Il mastino Bobi è il cane più vecchio del mondo: ha 30 anniUna modella spende 90mila euro per trasformare completamente il suo corpo
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 279
Usa, bambino di 5 anni invita i compagni a "sparare in classe"Terremoto in Turchia, sale ancora la conta dei morti: oltre 22mila vittime
Borrell senza fronzoli: "L'Ucraina va rifornita meglio di armi e munizioni"Vertice Putin-Xi, Washington ne boccia gli esiti ed accusa Pechino
Sparatorie in Florida: tre vittime, tra cui una bambina di 9 anniNuove accuse contro Giovanni Paolo II in un libro: "Wojtyla coprì preti pedofili"
Donna annulla le nozze e aspetta un bambino da uomo più grande di 24 anniGiornalismo in lutto: addio a Giancarlo MoscatelliMigranti, lettera dall'Ue ai 27 StatiLa Francia punta al divieto di pubblicazione di foto e video di minori sui social
In Francia non si arresta la protesta per la riforma delle pensioni di Macron
Oggi Zelensky sarà a Bruxelles al summit su migranti ed economia
Terremoto in Turchia, bambino di appena 10 giorni di vita estratto vivo dalle macerie con la madreSvizzera, uno sciatore russo è morto travolto da una valangaCoppia di sposi abbandonata nell'oceano dopo lo snorkelingBrexit, tre anni dopo il sondaggio è un plebiscito: netta maggioranza contro l'uscita dall'Ue
Lui vuole fare l'amore 12 volte al giorno ma sua moglie chiede il divorzioGelo e neve nel Regno Unito, avvistato un tornado di neve in ScoziaUcraina, Mosca attacca l’Occidente: “Non ci sono aperture a iniziative di pace”Svizzera, uno sciatore russo è morto travolto da una valanga