Francia, funerali del 17enne Nahel ucciso da un poliziotto: era inevitabile?Calca per entrare allo stadio: 9 morti in SalvadorRussia, Surovikin era membro vip della lista segreta della Wagner
Guerra Ucraina Russia, Putin apre al dialogo per la pace ma Zelensky vuole vincere il conflittoL'alba sul "Plateau de Valensole" - © Stefano Tiozzo Campi di lavanda a perdita d'occhio nell'alta Provenza - © Stefano Tiozzo Un particolare della simmetria perfetta dei campi di lavanda - © Stefano Tiozzo I colori della lavanda esaltati dalla luce del tramonto - © Stefano Tiozzo Le alpi provenzali e la lavanda - © Stefano Tiozzo Le coltivazioni di lavanda sono tutt’altro che non comuni nell’Europa meridionale: l’Italia stessa offre,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock pressocchè in ogni regione del centro-nord, una grande varietà di itinerari per l’osservazione della fioritura di questa meraviglioso arbusto dal colore lilla e dal profumo inconfondibile. Eppure, nessun campo di lavanda al mondo è mai riuscito anche solo ad avvicinare la straordinaria popolarità dei campi di lavanda delle Alpi dell’alta Provenza, nei pressi della piccola cittadina di Valensole, che dà il nome all’altopiano che la circonda, e nel quale si crea il microclima perfetto per la coltivazione della lavanda. Il “Plateau de Valensole” racchiude in sè tutte le caratteristiche necessarie allo sviluppo dei fiori viola più amati dai fotografi: altitudine oltre i 500 metri, clima secco, ventilato, poco piovoso. Il picco della fioritura si raggiunge tra fine giugno e la metà di luglio, ed è lo stesso periodo in cui i contadini del luogo iniziano le grandi operazioni di raccolta di tonnellate di lavanda, processo che culmina con il “festival di Valensole”, meglio noto come “Festa della Lavanda”, che si tiene nella seconda metà di luglio in questa piccola cittadina provenzale. I campi di lavanda di Valensole nel giro di pochi anni sono diventati una delle icone più amate dai fotografi di tutto il mondo, al punto che nessun fotografo di paesaggio, o quasi, può esimersi dall’avere qualche bello scatto di queste sontuose distese lilla che colorano l’estate provenzale. La ragione di questo va ricercata nella perfezione estetica di questi campi, costituiti da lunghi filari paralleli che si perdono all’orizzonte per poi essere interrotti o da un cipresso, o da un’antica casupola di contadini, o ancora dal dolce profilo delle Alpi Provenzali. Nell’era del culto dell’immagine, è ormai assolutamente comune, a Valensole, assistere alla costruzione di qualunque tipo di set improvvisato: dalle coppie di sposi che volano fin qui dall’estremo oriente per fare il loro book di matrimonio, fino alle influencer emergenti, che non mancano di raggiungere questo luogo armate di cestini di vimini, cappelli di paglia e abiti rigorosamente a quadretti per riprodurre lo stereotipo bucolico francese in grado di restituire loro migliaia di like sui social network. A latere, nelle ore intorno ad alba e tramonto, compaiono schiere di treppiedi, manovrati da fotografi intenti a catturare gli attimi con la luce più bella, dove le ombre si allungano e i colori delle piante di lavanda vengono esaltati dalla luce radente. Tutto questo campionario di creature voraci di immagini, a cui si aggiungono i turisti occasionali, crea un enorme affollamento nella tranquilla campagna intorno a Valensole nelle prime settimane di luglio. È sempre più frequente assistere a veri e propri scontri tra la popolazione locale e i turisti rei di aver accostato la macchina a bordo strada, o di essersi introdotti nei campi di proprietà di questi contadini. A volte si tratta di reazioni esagerate dovute all’esasperazione, altre volte il problema è proprio la mancanza di rispetto del turista che si approccia a questo luogo non con l’intenzione di rendergli omaggio, ma col desiderio di usarlo a beneficio del proprio ego. Io credo sia sempre bene mettere l’etica, l’educazione e il rispetto di fronte a ogni immagine che vogliamo portarci a casa. Parcheggiare solo dove si può, rispettare la proprietà privata e il lavoro dei contadini, muoversi nei campi di lavanda con i piedi di piombo evitando di portare anche il più insignificante dei danni alle piante che la gente del posto cura con il lavoro di un anno intero. Nulla di diverso, insomma, da ciò che vorremmo vedere nei comportamento di chi visita i posti dove noi viviamo. Del resto, un vero viaggiatore vede ogni luogo del mondo come se fosse casa propria. Chi è Stefano Tiozzo, nato a Torino nel 1985, fotografo paesaggista, documentarista, storyteller e scrittore. Laureato in Odontoiatria e protesi dentaria, dopo nove anni di professione abbandona la medicina per dedicarsi a tempo pieno alla sua vocazione che diventa la sua specializzazione: viaggi e natura. Il suo canale YouTube è uno dei principali canali di viaggio in Italia, conduce workshop fotografici in tutto il mondo, con un focus particolare sui viaggi nell'Artico, dedicati principalmente alla caccia all'aurora boreale. Tiene regolarmente corsi di fotografia e negli anni ha collaborato con diversi brand, numerosi enti locali del turismo italiani e per la Commissione Europea. Ha pubblicato tre libri per Ts Edizioni, il best seller “L’anima viaggia un passo alla volta” (2020), “Una scelta d’amore” (2021) e “L’altra faccia della Russia” (2022). Nel 2019 ha fondato “Seva project”, un progetto di documentario ambientale volto a finanziare progetti di riforestazione nel Sud del mondo, giungendo a piantare oltre 8000 alberi.
Scontro con Polizia in Messico si conclude con dieci vittime"Ho delle buste per voi": sposo consegna agli invitati le foto della sposa che fa sesso col testimone
Titan, il sottomarino scomparso: ecco il robot che potrebbe salvarlo
Lagarde: "Con l'aumento dei tassi remunerare di più i risparmiClimate change: entro il 2027 supereremo la soglia del 1,5 °C
Polonia, entra in un orfanotrofio armato di coltello ed uccide una 16enneCaldo record a Pechino: temperature fino a 41,1 gradi, scatta l'allerta arancione
Ribellione Wagner, Lukashenko consiglia Putin: "Gli ho detto di non uccidere Prighozin"Sottomarino Titan, conduttore di Discovery Channel si rifiutò di girare una puntata: "Non era sicuro"
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 233Implosione sottomarino Titan: i Simpson avevano previsto tuttoUsa, Donald Trump incriminato: portò illegalmente via dei documenti dalla Casa BiancaNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 231
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 236
Terremoto Isole Tonga, scossa di magnitudo 5.1
Nuovo record di risoluzione del cubo di RubikBambini dispersi nella giungla in Colombia, come sono sopravvissutiMacron, la reazione alle proteste in Francia: l'invito al popolo franceseDonna dispersa in Australia: sopravvissuta bevendo vino e mangiando dolci
Carolina del Nord, le montagne russe di Carowinds chiudono: scoperta una crepa in un pilastroSottomarino scomparso, ex manager sollevò problemi di sicurezza: fu licenziatoBrasile, 36enne sepolta viva si risveglia dopo 10 ore trascorse nella bara: i dettagliCosta Blanca Spagna, squalo di due metri spaventa i bagnanti a riva: era in cerca di prede