Tensione in Medio Oriente, Tajani presiede riunione ministri del G7: "Forte preoccupazione"Giornata internazionale del gatto, perché si celebra 8 agostoFrancesco Chiofalo: spunta un problema legato al cambio del colore degli occhi
Germania, crolla un hotel: un morto, otto persone sepolte sotto le macerieDa qualche mese è tornata alla ribalta mediatica la sindrome Nimby (Not In My BackYard/Non nel mio cortile),criptovalute utilizzata in vario modo e in diversi contesti ma sempre per indicare le resistenze di comunità locali ad accettare nuovi impianti industriali nelle vicinanze del proprio cortile. È innegabile che posizioni di contrarietà a insediamenti pericolosi o indesiderati esistano, ma sarebbe importante usare criteri freddi per distinguere situazione da situazioni ed evitare di fare di tutta l’erba un fascio. Le comunità residenti in aree contaminate chiedono per prima cosa di conoscere lo stato dell’ambiente dove vivono e della propria salute, il rischio corrente e quello futuro, queste conoscenze sono basilari per poter affrontare in modo efficiente ed efficace il percorso di risanamento e reinsediamento dei territori. Da qualche mese è tornata alla ribalta mediatica la sindrome Nimby (Not In My Back Yard/Non nel mio cortile), è utilizzata in vario modo e in diversi contesti ma sempre per indicare le resistenze di comunità locali ad accettare nuovi impianti industriali nelle vicinanze del proprio cortile. Ne stanno facendo uso soggetti diversi, amministratori nazionali e locali, media della carta e dell’etere, fino a associazioni ambientaliste, sempre per indicare un ostacolo da superare, di fronte a nuovi impianti con tecnologie definite all’avanguardia e affidabili. Partendo da una catalogazione di comunità o gruppi definiti “sindromici” si svalorizzano e si relegano in un angolo, non si attiva un percorso di ascolto e quindi di comunicazione, si amplificano le distanze anziché ridurle. Curiosa situazione in epoca di esaltazione della resilienza. Certo, è innegabile che posizioni di contrarietà a insediamenti pericolosi o indesiderati esistano, ma sarebbe importante usare criteri freddi per distinguere situazione da situazioni ed evitare di fare di tutta l’erba un fascio. AmbienteCingolani: «I giovani del clima hanno ragione, ma ora anche Greta deve evolvere» Le domande Partiamo allora da quattro punti di riflessione sotto forma di domande: l’impianto o intervento che si sostiene susciti contrarietà di una. Certa comunità di cittadini appartiene ad una filiera provata oppure è innovativo? ovvero quanta esperienza è stata accumulata? L’area geografica di localizzazione è interessata da altri impianti e altre fonti di stress ambientale oppure è a basso impatto? La popolazione residente nell’area potenzialmente esposta a rischi (anche se bassi) è stata sottoposta nel tempo ad altri impatti ambientali e sanitari? Il nuovo progetto/intervento è stato sottoposto, o è in corso, una valutazione di impatto ambientale e sulla salute, che prevedono l’inchiesta pubblica? e ancora, nel caso di opere pubbliche, ci sono stati percorsi di dibattito pubblico? Pare evidente che secondo il tipo di risposta a queste domande sarà diversa la posizione delle comunità locali e emergeranno indicazioni preziose per affrontare con cognizione di causa un rapporto di comunicazione, per il quale l’uso della metafora della sindrome Nimby si rivelerà di scarso aiuto, o peggio sarà controproducente, mentre sarà da perseguire un approccio di cura del territorio, in linea con gli impegni presi per contrastare i cambiamenti climatici. Insomma, in situazioni con comunità esposte da anni a inquinamento, con stato di salute alterato, in attesa di bonifiche da lungo tempo, il ricorso al Nimby-pensiero è controproducente oltre che irrispettoso, ancor più se i nuovi interventi proposti sono poco conosciuti e non sono stati neanche valutari e spiegati. Chi ha svolto studi nelle aree inquinate e nei siti contaminati sa bene che le comunità locali chiedono per prima cosa di conoscere lo stato dell’ambiente dove vivono e della propria salute, il rischio corrente e quello futuro, non chiedono la luna ma informazioni che sono di competenza degli enti pubblici e che spesso esistono. Queste conoscenze sono basilari per poter affrontare in modo efficiente ed efficace il percorso di risanamento e reinsediamento dei territori. Scorciatoie e stereotipi non sono utili e allontanano il dialogo, che è cruciale oggi e lo sarà anche di più in fase post-pandemica a meno di prefigurare scenari distopici a minor tasso di democrazia. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFabrizio Bianchi Epidemiologo ambientale dell'Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, svolge dal 1979 attività di ricerca in epidemiologia occupazionale e ambientale, neuroepidemiologia, epidemiologia genetica e riproduttiva, statistica medica e per la sanità pubblica. E' docente a corsi e master presso varie università italiane. È autore di oltre 400 lavori scientifici, altrettante comunicazioni a congressi e numerosi interventi divulgativi su libri, riviste, radio e TV.
Guerra Israele, Netanyahu: “Ogni membro di Hamas è un uomo morto"Parigi 2024, maledizione volley: Italia k.o. in semifinale
Sì all’aumento del prezzo dei libri, rischio stangata sulle famiglie
Qatargate, il giudice dice no e Panzeri e Khaili restano in carcereYahya Sinwar è il nuovo capo di Hamas. Chi è e cosa cambia per i negoziati con Israele
Pistacchio, lenticchie e Djokovic: non di sola carne vive un campioneMedio Oriente news, per Usa e Israele imminente attacco Iran: la minaccia di Netanyahu
Palloni spia, Biden: "Abbatteremo tutto ciò che minaccia gli Usa"La Russia convoca l'ambasciatore italiano a Mosca: sconcerto per l'esclusione degli artisti russi
Da Balmoral alla Provenza, quando le royal family vanno in vacanzaIraq, attacco a base Usa: soldati feritiSky, Dazn e Amazon, non pagheremo mai abbastanza: la crisi del calcio in tv scaricata sugli utentiIsraele, Hamas portava bandiere dell'Isis durante ultimo attacco
La Russia convoca l'ambasciatore italiano a Mosca: sconcerto per l'esclusione degli artisti russi
Pavia, ragazza morta in monopattino: chi era Eleonora Paveri?
Venezia, Brugnaro: " Non ho fatto nulla, non mi dimetto"Caos nelle carceri di Torino, tensioni al minorile e al 'Lorusso e Cutugno'Furgone travolge 4 pedoni, uno muore. Dai primi esami, conducente positivo all'alcol testRagazzo morto in vacanza, i parenti: "Picchiato dai buttafuori in discoteca"
Il Villarreal ha in mente di saldare la clausola per Ayoze!Caldo estremo rovina sonno e salute, tutti i rischiIl caso del ladro ricercato a Treviso per aver rubato uno yogurt: le conseguenze legaliMaddalena Corvaglia torna sui social dopo le polemiche: "Imane Khelif è un povero atleta vittima di un sistema"