Generale Vannacci: "Valuto candidatura alla Lega alle prossime Europee"La raccolta delle prove processuali passa direttamente dal webSpazio, missione DART: Liciacube analizza i lunghi pennacchi di Dimorphos - Tiscali Notizie
Ridi, che c’è da piangere. La satira fa male, ma a fin di beneLe attività nella scuola di Neve Shalom Wahat-al-Salam - Neve Shalom Wahat-al-Salam COMMENTA E CONDIVIDI A volte il sogno diventa realtà,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella la speranza profezia. È successo, e continua a succedere, a Neve Shalom Wahat al-Salam, una sana follia capace di tenere insieme, abitanti della stessa terra, israeliani e palestinesi. A dispetto delle continue provocazioni politico-militari, malgrado l’ultima devastante crisi nata dall’attacco terroristico di Hamas cui è seguita la terribile risposta dello Stato ebraico. Non che l’orrore, la preoccupazione e la paura manchino, tutt’altro. Semplicemente gli abitanti del villaggio, posto tra Gerusalemme e Tel Aviv, credono che non esista alternativa al dialogo, che sia pace la parola finale da scrivere sui libri di storia che raccontano la regione. Attualmente in questa realtà nata nel 1972 dal coraggio e dalla passione di padre Bruno Hussar, vivono circa 300 persone distribuite in 80 famiglie, metà palestinesi e metà israeliane, che condividono ogni decisione e scelta del vivere comune.La scuola della paceUn programma tutt’altro che facile, da alimentare giorno per giorno. Per questo è nata la scuola della pace che guardando oltre i confini del villaggio si propone di formare alla cultura dell’incontro uomini e donne a partire dal loro vissuto, confidando poi che gli ex allievi, e succede spesso, siano motori del possibile cambiamento. È la famiglia, comunque, l’autentico cuore di quest’oasi, con un ruolo decisivo giocato dalle donne. Passa da loro molto del futuro della convivenza, della logica follia che alimenta una realtà unica nel suo genere. Una verità che vale in ogni campo, in particolare sul terreno educativo. Tra le perle di Neve Shalom Wahat al-Salam c’è infatti la scuola primaria dove sin da piccoli i bambini studiano allo stesso tempo in arabo e in ebraico imparando a conoscere e apprezzare le culture gli uni degli altri. Un piccolo seme di convivenza nuova che ha prodotto “repliche” in varie zone di Israele, Paese che invece prevede itinerari scolastici separati su base nazionale e religiosa.Il progetto“Ricostruire la fiducia”In questo ambito, ed è la campagna che Avvenire intende sostenere e a cui vi propone di contribuire, è nato il progetto, rivolto proprio alle madri, “Ricostruire la fiducia”, dopo l’attacco di Hamas e la reazione israeliana. Si tratta di affrontare le paure e le incomprensioni che gli ultimi terribili mesi hanno prodotto, rinnovando il processo di comprensione dell’altro, facendo emergere il buono che c’è anche in chi si potrebbe percepire come nemico. Non bisogna dimenticare, infatti, che circa i tre quarti dei bambini iscritti alla scuola primaria provengono da 19 diverse comunità: arabe, ebraiche, miste. Ecco allora il compito fondamentale delle madri da inserire sempre di più nel programma educativo, chiedendo loro di promuovere eventi, soprattutto sostenendo la loro capacità di alimentare la consapevolezza che anche all’ombra della guerra, il rispetto dell’altro è possibile.Incontri di dialogoLe attività previste dal progetto comprendono incontri di dialogo e discussione “facilitati” dal personale della Scuola per la pace e dagli insegnanti della scuola primaria, colloqui con psicologi e altri professionisti di salute mentale, visite al villaggio, attività binazionali per famiglie, maggiore coinvolgimento nelle attività scolastiche, lezioni comprese. Come a dire che la pace certo può crescere in un’aula scolastica ma per nascere e farsi largo ha sempre bisogno di un cuore di madre.Come partecipareI lettori di Avvenire potranno incoraggiare il progetto “Ricostruire la speranza”, sostenendo le attività della scuola elementare bilingue e binazionale di Neve Shalom Wahat al-Salam anche con un piccolo contributo ad Avvenire - La voce di chi non ha voce Banco Bpm Iban IT05Y0503401 741000000012201, causale Donne per la pace. Per le donazioni non è possibile fruire della detrazione in sede di dichiarazione dei redditi.Si ringrazia l’Associazione italiana Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam (www.oasidipace.org), che condivide gli ideali del Villaggio e ne sostiene i progetti.
Flussi migratori: Meloni ammette la propria insoddisfazioneIl concetto di povertà è cambiato, servono nuove politiche pubbliche
Spazio, l'italiano Walter Villadei pronto a partire per la Stazione Spaziale - Tiscali Notizie
Spazio, il nuovo lanciatore europeo Ariane 6 si prepara al volo inaugurale - Tiscali NotiziePozzolo: la revoca del porto d'armi
Le opposizioni vogliono l'audizione di Giorgetti dopo la mancata ratifica del MESBeppe Grillo lascia l'ospedale di Cecina e ringrazia i medici: "Vi voglio bene"
Magistrati, Crosetto alla Camera: "Interventi gravissimi"Prigione ai giornalisti, la Consulta mette ordine tra i principi
Fernando Botero a Roma: così il Rinascimento lo salvòMorto l'ex sindaco di VeronaI chip fotonici che insegnano alla luce ad evitare gli ostacoli - Tiscali NotizieIn Giappone tutti pazzi per Final Fantasy VII Rebirth - Tiscali Notizie
Meloni esulta per la manovra approvata: “Maggioranza compatta”
Il ruolo difficile del pm, tra riflessi mediatici e critiche
La Lituania punta sul biotech: un hub per le scienze della vita - Tiscali NotizieLa Mercedes CLA Class del futuro incanta Las Vegas - Tiscali NotizieIncontro tra Meloni e von der LeyenSpazio, scoperto uno dei più grandi (e voraci) buchi neri mai osservati nell'universo - Tiscali Notizie
Appropriarsi del cielo stellato. Su LeopardiRegistrato in Italia come ultraleggero il Jetson 1, primo drone monoposto - Tiscali NotizieL'attacco di Schlein a Meloni dopo Atreju: "Non insultare gli italiani"Lo sport non è un’isola: il momento di gloria di Eric Liddell compie 100 anni