Pakistan, esplosione in una moschea a Peshawar: almeno 30 morti e oltre 50 feritiA Kharkiv 5 morti e 6 feriti dopo un attacco russo ad un autobusAustralia, sub attaccato e sbranato da squalo: si stava allenando per gara di beneficenza
Chernobyl, personale intrappolato dai russi: "Sta facendo turni da 10 giorni"p.p1 { margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 12.0px Times}p.p2 { margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 12.0px Times; min-height: 14.0px}Rimini è una realtà complessa dal punto di vista gastronomico. E le caffetterie non fanno eccezione,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock purtroppo. Tale complessità consiste nello sfasamento rappresentato tra quantità di punti di ristoro (altissima) e qualità degli stessi (tendenzialmente medio bassa). Fatta eccezione per alcuni rari esempi, come l’Estro Bar (sul confine tra Riccione e Rimini), il Bar Ducale (di cui CiboToday parlerà all’inizio di agosto con un articolo dedicato) ed alcune caffetterie di Pascucci, che servono caffè di buona qualità con la dovuta professionalità, il livello medio riscontrabile nei bar della provincia di Rimini (senza parlare dei ristoranti) è assolutamente lungi dall’essere accettabile. L’apertura del nuovo Starbucks a RiminiQualche giorno fa, dopo una serie di rinvii, ha aperto i battenti a Rimini il primo Starbucks della città, all’interno del centro commerciale più blasonato della zona. Il risultato? Rispetto alle attese è stato veramente deludente. In un momento in cui la crisi del personale miete vittime in tutti i settori e fa sanguinare soprattutto chi vuole fare qualità, questa apertura pone dinanzi a un interrogativo sempre più attuale: ha veramente senso continuare ad aprire punti vendita senza la disponibilità di professionisti del settore in grado di tenere alta la reputazione del brand che rappresentano? Può veramente, ancora oggi, un’esperienza gustativa reggersi esclusivamente sulla rinomanza del brand? La risposta è scontata: no. Ecco com’è andata la mia visita al nuovo punto vendita del colosso di Seattle. La recensione dello Starbucks di RiminiAll’arrivo provo a cercare il punto vendita ai lati del corridoio centrale, ma apprendo che la “caffetteria” tanto attesa in Romagna è sostanzialmente un desk chiuso su quattro lati, sui quali sono sistemati quintali di macchinari atti a frullare, centrifugare e raffreddare. Di lato alla cassa una fila di paletti per tenere in ordine le persone in fila, di fronte alla stessa un gruppo di 8 tavolini da due posti. Tutto qui. Dopo aver atteso i miei 15 minuti di fila, alla cassa vengo accolto da una giovanissima ragazza, chiedo un espresso, pago 1,50€ in monete da 20 centesimi e 50 centesimi, ma ella continua a ripetermi, contando e ricontando le monetine, che il costo è di un-euro-e-cinquanta-centesimi. Ovvero quelli che le avevo dato, ma lei non riusciva a contarli. Alla fine arriva una collega che riconta i soldi e mi dà finalmente lo scontrino. Mi metto dunque ad attendere il mio nuovo turno per essere servito. Passano ulteriori 5-10 minuti, poi qualcuno grida il mio nome e finalmente assaggio il mio caffè: è buono. Sicuramente uno dei migliori (in termini sensoriali) di quelli che si possono assaggiare in tutta Rimini.Il caffè di Starbucks è buono, però…Ma cosa è accaduto nel frattempo? Durante gli abbondanti 20 minuti di attesa ho potuto constatare una serie di pecche niente male: tavolini trasformati in pattumiere e mai resettati durante la mia lunga attesa, tazzine esauste abbandonate sotto ai gruppi della macchina da espresso (poco usati data la scarsa quantità di espressi erogati), bottiglie d’acqua stipate in ogni dove (anche sui bidoni della spazzatura) e convivenza di ogni genere di ingredienti nella zona bar (latte fuori frigo, panna spray anch’essa fuori frigo, sciroppi vari, buste di plastica, guanti mono uso, etc.) È normale il caos dopo una nuova apertura? Anche per un colosso dell’hospitality come Starbucks?Qualcuno proverà a legittimare quanto accaduto sostenendo che si tratta di una nuova apertura. Ma non è più vera quella regola che tutti i nuovi locali devono dare il meglio di sé proprio nei primi mesi per conquistare la clientela? Qualcuno sostiene che si trattasse di baristi alle prime armi. Ma, se fosse vero, come è possibile affidare un locale di un brand così importante ad un team fatto solo di principianti? Qualcun altro non si stupisce di quanto accaduto poiché sostiene che con una tale mole di lavoro quei risultati sono inevitabili. Ma, anche stavolta, il numero e la qualità degli addetti non dovrebbe essere proporzionato al lavoro atteso e agli obiettivi preposti? Ora, a prescindere dalla filosofia del brand e dal difficile momento storico che vive il mondo della ristorazione, tutti noi, addetti e non al settore, dinanzi a delle situazioni del genere abbiamo il dovere di porci almeno una domanda, e questa domanda è: cosa voglio quando vado in una caffetteria o in qualsiasi luogo della ristorazione? La risposta, naturalmente soggettiva, non dovrebbe a mio avviso prescindere da alcuni standard minimi di qualità della materia prima, di professionalità degli operatori e di accettabilità degli ambienti. Altrimenti significa che insistiamo a frequentare determinati brand non tanto per scelta consapevole, ma piuttosto per fanatismo verso la marca.
Ucraina, Yermak chiede una No fly zone ma la Nato è titubante: si rischia una guerra mondialeTiktoker riesce a comprare casa col baratto a partire da una forcina
Le sanzioni alla Russia e i danni che possono fare all’occidente, Italia inclusa
Ucraina, truppe russe a Odessa: perché Putin vuole togliere l'accesso al mare a KievGuerra in Ucraina, BBC: “Cittadini russi in fuga verso la Finlandia”
È morto Haidar, il bimbo intrappolato in un pozzo in AfghanistanCrisi Ucraina, Stoltenberg: "Russia sta preparando un attacco su scala più larga"
Ucraina, tentativo di uccidere Zelensky sventato "grazie ad una soffiata russa"Starobilsk, cittadini disarmati cercano di fermare una colonna di militari russi
Ucraina, Davide Serra: "Putin finirà in bancarotta, distruggerà la Russia e non vincerà"Crisi Russia - Ucraina, Bielorussia: "Pronti ad ospitare armi nucleari in caso di minaccia occidentale"Guerra Ucraina, le bombe hanno colpito il memoriale alla Shoah di KievBrasile, alluvioni a Rio de Janeiro: almeno 18 morti
Prima donna guarita dall'HIV a New York: è il terzo caso al mondo
Nel Regno Unito arriva il via libera alle vaccinazioni per gli under 12
Lo chef romano bloccato che fa le ronde con il kalashnikov e che ha visto quelli della WagnerKherson caduta in mano ai russi, è la prima città conquistata da PutinSanzioni alla Russia: cosa sono e a quanto ammontanoPerché bisogna scrivere Kyiv e non Kiev: così gli ucraini chiamano la propria Capitale
Guerra Ucraina, Metsola: "Per aiutare, fondi dal bilancio europeo"Nelle piazze della Russia migliaia di arresti di manifestanti contro la guerraIl grande dubbio: quanto durerà la guerra della Russia in UcrainaDue coppie di gemelli hanno figli della stessa età: "Sono cugini, fratelli e gemelli quaternari"