File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

L'economia cinese è in difficoltà, l'Italia può trovare spazi. Il punto di Boselli

Parigi 2024, Italia 'stangata' dagli arbitri: scandalo judo e boxe, cosa è successoIncendio a Roma: paura per le fiamme e le esplosioni. I soccorsiParigi 2024, 'Mr Olimpiadi' boccia la cerimonia: "Zero emozione, non ci sono solo i diritti"

post image

Roma, flash mob animalista in Piazza di Spagna: “Lasciate in pace i cavalli”A lanciare il sasso è stato Lance Armstrong,Guglielmo sette Tour de France vinti di fila e persi tutti in una volta perché si era dopato. Eppure parla ancora. «Oggi vanno tutti ad abbracciare il corridore che vince. Dopo avere perso. La nostra generazione era migliore. Non ho mai baciato un avversario». Si rispolvera così un repertorio da nonnismo per giustificare l’attacco ai «giovani di oggi» colpevoli di essere poco cannibali, troppo amici giù dalla biciA lanciare il sasso che ha agitato le acque nello stagno del ciclismo è stato Lance Armstrong, 52 anni, texano, noto per aver vinto sette Tour de France di fila, dal 1999 al 2005, e soprattutto per averli persi tutti in una volta a fine 2012, quando venne fuori che si era sempre dopato. Eppure parla ancora. «Oggi vanno tutti ad abbracciare il corridore che vince. Dopo avere perso. Perché? Credo che la nostra generazione fosse migliore, non mi è mai neanche passato per la testa di baciare un avversario o di dargli il cinque».Il «terzo tempo» del ciclismo non piace a tutti. Si rispolvera il repertorio completo del nonnismo da caserma per giustificare l’attacco contro «questi giovani di oggi» colpevoli di essere troppo poco cannibali, troppo amici appena scendono dalla bici, troppo gentili l’uno con l’altro. Il campione del mondo van der Poel che si sacrifica alla Milano-Sanremo per il successo del suo compagno Philipsen, o l’australiano Matthews che nella volata della stessa Classicissima tiene la linea diritta senza ostacolare lo stesso Philipsen, che poi lo batterà sul traguardo: comportamenti esemplari che ai vecchi appassionati di far west piacciono pochissimo. Scene come quelle viste al termine della Milano-Sanremo, quando primo secondo e terzo si fanno i selfie sul podio ridendo come bambini, o dopo il traguardo della Gand-Wevelgem quando il campione del mondo raggiunge il danese che lo ha appena stracciato allo sprint e gli mette un braccio sulle spalle per complimentarsi, a uno come Armstrong fanno venire l’orticaria: bisogna capirlo, pur di vincere è stato disposto a rovinarsi la salute, lui che aveva già dovuto affrontare un cancro ai testicoli e dunque avrebbe dovuto sapere meglio di chiunque che non c’è niente di più importante. Dovrà rassegnarsi. L'arrivo della Milano-SanremoSorrisi e consigliQuesta non è soltanto una generazione di fuoriclasse capaci di straordinari successi. Molti di loro sono amici, e quando non si contendono le stesse corse si allenano insieme e si danno consigli. Spesso la sera si sfidano a Fifa o a Fortnite, come compagni di scuola adolescenti. L’anno scorso, dopo aver vinto l’Amstel Gold Race, Pogacar ringraziò pubblicamente van der Poel (che non era lì, ma l’aveva vinta nel 2019) per avergli mandato un whatsapp in cui gli suggeriva dove attaccare. «Se fossi un bambino sarebbe il mio idolo», disse ancora lo sloveno lo scorso autunno, poche settimane dopo che l’altro lo aveva battuto al Mondiale.Lo stesso van der Poel si allena volentieri con il belga Remco Evenepoel, ex campione del mondo su strada, oggi iridato a cronometro. L’olandese ha rivelato una specie di gioco tra loro. «Ci divertiamo molto in bici. Forse aiuta il fatto che di solito non puntiamo alle stesse corse. Abbiamo già concordato che salterò il Giro delle Fiandre per un anno se vorrà cogliere l’occasione. A condizione che lui salti la Liegi-Bastogne-Liegi». Scherzava, o forse no. In un mondo infiammato dalle guerre, il ciclismo sembra un’oasi. Ovviamente non è sempre stato così. La ferocia degli anzianiFelice Gimondi era già nonno e lo chiamava ancora «quello lì», perché se non gli dai un nome il tuo avversario fa un po’ meno paura. Ma c’era anche una vena di ironia, e comunque lo sapevano tutti che quello lì era Eddy Merckx, che con la sua sola presenza gli aveva dimezzato il palmarès. La verità è che avevano imparato a volersi bene, soprattutto da vecchi. E Merckx ha pianto quando il suo amico Felice è morto all’improvviso. «Non ci siamo mai mancati di rispetto, la nostra amicizia è una delle cose più preziose che ho avuto dal ciclismo», dice oggi il Cannibale, chiamato così perché agli altri non voleva lasciare niente.Si dice spesso che a fare grande il ciclismo siano state le rivalità. L’Italia si divise tra Coppi e Bartali, che in realtà si portavano rispetto ma, come ha scritto Curzio Malaparte, erano «tanto diversi fra loro quanto possono esserlo due diverse rappresentazioni del mondo, due modi diversi di concepire l’universo e l’esistenza». Eppure «quando è morto Fausto, è morta metà di me», raccontava Gino. I francesi si spaccarono su Anquetil e Poulidor, che pure erano clamorosamente opposti: scandaloso e anticonvenzionale il primo, semplice e umile il secondo. Anquetil consumò voracemente la sua vita, e quando l’altro andò a trovarlo sul letto di morte fu tagliente. «Vedi, anche stavolta arrivo prima io».Moser e Saronni continuano a non sopportarsi adesso che hanno 72 e 66 anni, l’ultima polemica è di un anno fa, quando si sono massacrati a colpi di interviste sul Corriere della Sera. Bugno e Chiappucci hanno cominciato a parlarsi dopo essere diventati due ex corridori e oggi possono dire di volersi bene senza rovinare il copione che li voleva nemici. «Aver lottato contro un opposto fu la nostra fortuna. Siamo ricordati perché contrari».Il duello è diventato un sestelloPer qualche tempo si è pensato che il dualismo contemporaneo fosse quello tra Mathieu van der Poel e Wout van Aert: la loro storia è meravigliosa, perché hanno quattro mesi di differenza, hanno cominciato a corrersi contro quando avevano otto anni e non hanno mai smesso, sono di nazionalità diverse ma vivono a pochi chilometri di distanza e soprattutto vogliono le stesse corse, su strada e nel ciclocross. Ma poi ha cominciato a vincere molto più spesso van der Poel (suo nonno era Poulidor, il rivale di Anquetil) e oggi van Aert sembra soffrirlo troppo perché davvero funzioni la contrapposizione. Ma c’è anche dell’altro: il ciclismo sta vivendo un’era di splendore assoluto, e una rivalità sola era troppo poco. Il campione del mondo Mathieu van der Poel si congratula con Jordi Meeus - FOTO EPAViviamo una concentrazione clamorosa di fuoriclasse: non soltanto i due van, ma anche i due sloveni (Tadej Pogacar e Primoz Roglic), l’ultimo dei nuovi Merckx che ogni tanto si affacciano sulla scena, cioè Remco Evenepoel, e il danese pallido che ha vinto gli ultimi due Tour de France, Jonas Vingegaard. Anche lui al Tour del 2022, quando aspettò il suo rivale Pogacar che era caduto in una curva, fu protagonista di un gesto di fair play che indignò i fautori dell’odio a tutti i costi. Il ciclismo oggi è di questi talenti anomali capaci di spartirsi tutte le corse più prestigiose e importanti della stagione, lasciando ben poco al resto del gruppo. Eppure incapaci di detestarsi. Almeno stando a quello che si vede da lontano. CulturaIl fango, la strada e le rocce. Le tre bici di van der Poel per le sue tre viteAlessandro De Marchi, 37 anni, maglia rosa al Giro del 2021, è una delle teste più belle del gruppo. Professionista dal 2011, ha vissuto più di una generazione del ciclismo, e avverte che c’è un fuori e un dentro. «Rispetto a qualche generazione fa le cose sono sicuramente cambiate, almeno in apparenza. Voglio dire che gli avversari sono un po’ meno avversari, sono più legati, e le rivalità accese non sono così eclatanti. La realtà è che in corsa c’è molta più aggressività rispetto al passato: una volta veniva fuori soltanto nel finale, adesso invece esiste dal chilometro zero, ti spingono, non ti fanno passare. Una volta erano tutti più diretti, anch’io sono cresciuto in questo schema: ho avuto molti buoni colleghi, con uno con le mie caratteristiche come De Gendt in gruppo scherzo, parliamo spesso, ma mai mi verrebbe in mente di fargli le moine dopo una fuga in cui avrei voluto esserci io. Siamo diventati un po’ politically correct. Magari per la presenza continua delle telecamere». Una specie di reality show. Sorridi, questa volta hai perso.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediAlessandra Giardini

Antonella Clerici operata d'urgenza alle ovaie: «Travolta da uno tsunami, salva grazie alla prevenzione»Zuppi: «Pace, primo problema». In Italia le riforme vanno fatte insieme

Emanuela Orlandi, nuova ipotesi dell'ex pm Capaldo: «Sparita dentro Sant'Appollinare»

Indetto l'Anno giubilare lauretano, inizierà l'8 dicembreIsraele-Hamas, domenica a Roma vertice decisivo: pace si fa in Italia?

Parigi 2024, oggi l'eroe delle Olimpiadi è Bob il bagnino: la storiaL'iperconnessione è una piaga sociale e ce ne stiamo accorgendo

Chiesa in ascolto, verso la creazione di un "osservatorio" con le vittime di abusi

Indetto l'Anno giubilare lauretano, inizierà l'8 dicembreVia libera a raccolta firme online per i referendum, al via la piattaforma digitale

Ryan Reynold
Aria di colpo di Stato, il Ciad spaccato alla vigilia del votoLe svaligiano casa e portano via anche le ceneri del figlio morto: «Ridatemele, che ve ne fate? Sono tutto ciò che mi resta di lui»L'oro di Ceccon, il predestinato che non dorme di notte

Guglielmo

  1. avatarTuretta, il padre e il colloquio: "Chiedo scusa, temevo il suicidio di Filippo"VOL

    Putin minaccia Usa e Europa: "Nostri missili possono colpirvi"A Bari in preghiera per la pace. Zuppi: non è un sogno ma l'unica stradaLa Zanzara di Cruciani chiude? David Parenzo e le news sul futuroDalla Rai a Eurosport, tutti i Giochi minuto per minuto

    1. Indetto l'Anno giubilare lauretano, inizierà l'8 dicembre

      1. avatarPreghiera per un defunto: il rosario sta prendendo il posto del funerale?Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Diciassettenne annega in mare. Tredicenne perde la vita sull'Oglio

        ETF
  2. avatarEleonora Paveri, morta a 18 anni. L'autopsia: «Grave trauma addominale da caduta dal monopattino»analisi tecnica

    Il Papa: ignorare le divisioni tra cristiani alimenta terreno per conflittiOmar Bassi morto a 23 anni per difendere il fratellino in una rissa in discoteca. «Ucciso dai buttafuori, lo hanno massacrato in 5»Don Battaglia per le vittime di Scampia: arginare il crollo socialeBimbo di 5 anni aggredito da rottweiler mentre passeggiava con la mamma

    VOL
  3. avatarQuel vivido incontro sulla via del GolgotaEconomista Italiano

    Meloni vola in Cina e incontra Xi: la missione della premier a PechinoLinee guida per prevenire i reati nella gestione dei rifiutiLa domanda di auto elettriche nell'Ue è salita del 5% nel primo trimestre«Noi autisti, puntini sulla mappa». Amazon, la verità choc degli ex corrieri

Treno investe operai al lavoro sui binari: cinque morti. E Mattarella accorre

Una società giusta? Etica e conveniente. L'intuizione di san PaoloOlimpiadi, diretta gare oggi. Ceccon in semifinale nei 200 dorso. Senna ok, il tuffo nel fiume per le gare di ​Triathlon*