Zelensky: "Momento decisivo per la guerra, la Russia vuole indebolire l'Ue"Ucraina, 200 giovani costretti ad arruolarsi per aver partecipato a un rave dopo il coprifuocoTrump accusato di tentato golpe per l’assalto al Campidoglio
Rolls Royce, bonus di 2mila sterline ai dipendenti contro il caro vitaNon si ferma la violenza contro gli indigeni in Brasile - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI I primi sono stati Samuel Cristiano do Amor Divino e Nauí Pataxó,trading a breve termine di 23 e 16 anni, massacrati il 17 gennaio nel sud di Bahia. Da allora, nel corso del 2023, ogni due giorni è stato assassinato un indigeno in Brasile, per un totale di 208. Il 15,5 per cento in più rispetto ai dodici mesi precedenti. Segno che la violenza nei confronti dei nativi non solo non si ferma ma cresce. A denunciarlo è il rapporto appena presentato dal Consiglio indigenista missionario, organismo della Conferenza episcopale brasiliana impegnato da oltre mezzo secolo nella difesa dei 305 popoli originari del Gigante latinoamericano. Alle morti si devono aggiungere 273 casi di invasione delle terre da parte dei cacciatori di risorse e oltre 1.200 di danni al patrimonio. Gli episodi riguardano 202 comunità. La gran parte, però, si concentra in Amazzonia dove più feroce è la lotta per accaparrarsi le materie prime. Quasi un quarto degli omicidi – 47 – è avvenuto in Roraima, seguito dagli Stati di Mato Grosso e Amazonas. Ben 1.400 bimbi indigeni sotto i 4 anni e 111 adulti, inoltre, sono morti per «omissioni dei pubblici poteri»: cause, cioè, evitabili, dall’influenza alle infezioni intestinali, diventate fatali per la mancanza di assistenza sanitaria. E 160 nativi si sono uccisi: un fenomeno – spiegano gli esperti – legato alle situazioni estreme di minacce e abusi in cui si trovano. Le cifre rappresentano una macchia per il primo anno del governo di Luis Inácio Lula da Silva che ha messo la tutela degli indios tra le priorità fin dalla campagna elettorale in opposizione alla linea anti-nativi del predecessore, Jair Bolsonaro. Un’inversione di rotta segnata dalla presenza dello storico leader Raoni Metuktire alla cerimonia di inizio mandato e dalla creazione di un ministero ad hoc, guidato dalla nota attivista Sonia Guajajara. La nuova amministrazione, inoltre, ha ripristinato i meccanismi di controllo a garanzia delle comunità e ripreso il processo di restituzione dei territori agli indigeni. Passi avanti, però, «insufficienti» rispetto all’emergenza, sottolinea lo studio. Una constatazione fatta con «profondo dolore», ha sottolineato il presidente del Cimi, il cardinale e arcivescovo di Manaus, Leonardo Steiner. Solo otto appezzamenti sono stati effettivamente resi. Soprattutto, poi, lo Stato non è riuscito a fermare la violenza. «I popoli indigeni, da sud a nord, hanno vissuto nel 2023, due momenti: prima quello della speranza e dell’euforia per il nuovo governo che prometteva di rispettare i loro diritti; poi quello della frustrazione per una realtà praticamente immutata», aggiunge il rapporto. La ragione dello stallo risiede nell’opposizione dell’ala più conservatrice della maggioranza, inclusa dal presidente per riuscire a battere Bolsonaro. Oltretutto Lula non ha la maggioranza al Congresso: conta con il 28 per cento dei deputati e il 20 per cento dei senatori contro il 37,6 e il 31 per cento, rispettivamente, dell’ultradestra. Il braccio di ferro per far approvare qualunque legge a favore degli indigeni è durissimo. Al contrario, il fronte dei latifondisti, ampliamente rappresentato in Parlamento dalla cosiddetta “bancada ruralista”, è riuscita a rispolverare il progetto di legge sul “limite temporale”. Il provvedimento limita la restituzione delle terre alle comunità che già le occupavano al momento dell’entrata in vigore della Costituzione. Poco più del 5 per cento dei quasi 1.300 attualmente indicati a causa delle successive espulsioni dei nativi dalla colonizzazione, in particolare dall’ultima dittatura militare (1964-1985). Con la storica sentenza del 21 settembre scorso, la Corte Suprema ha dichiarato incostituzionale il “limite temporale”. Il fronte ultrà, però, non cede. Una bella grana per Lula che, di fronte al mondo, ha promesso la difesa dell’Amazzonia e dei suoi guardiani: gli indigeni.
Ucraina, Zelensky: "Prepararsi ad eventuale attacco dalla Bielorussia"Vaiolo delle scimmie, oltre 300 contagi nel Regno Unito: è il focolaio più grande al di fuori dell’Africa
Vaiolo delle scimmie, Oms: “Si sta valutando se l’epidemia sia un’emergenza sanitaria internazionale”
Egiziano morto a 35 anni: era stato ferito alla testa dalla polizia francese al confine con l’ItaliaVedova truffata da un uomo che fingeva di essere Leonardo DiCaprio
Guerra Russia-Ucraina, attacco missilistico sulla città di Kiev all'albaAncora dimissioni di un consigliere di Putin: cosa sta succedendo
Egiziano morto a 35 anni: era stato ferito alla testa dalla polizia francese al confine con l’ItaliaKansas, treno deragliato a Lawrence: gravi danni ai binari
Germania, accoltellamento fuori da una scuola: gravi una donna e una bambinaPoroshenko ci riprova, l’ex presidente ucraino tenta di lasciare il paeseGiubileo di Platino, il saluto della Regina Elisabetta al balcone di Buckingham PalaceTerremoto, sisma di magnitudo 6.1 colpisce l’Afghanistan
Caos voli in UK, troppi biglietti venduti e poco personale: centinaia di voli cancellati
Raffaele Mauriello verrà estradato, è uno dei latitanti di “massima pericolosità”
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 424In una discarica inglese spuntano tracce del virus della poliomieliteL’allarme del Consiglio dei rifugiati: “I russi controllano quasi tutta Severodonetsk”La lista nera della Russia: 49 fra giornalisti e funzionari del Regno Unito
Abortisce in casa perché non c'è posto in ospedale e conserva il feto in frigoriferoCalifornia, scontro tra auto e treno: 3 mortiSparatoria in un centro commerciale della Carolina del Nord: 4 feritiAggressione con un arma da taglio a Manchester: muore un 15enne, gravi ferite per la madre