File not found
Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

Papa Francesco nomina il vescovo ausiliare di Roma: ecco chi è don Di Tolve

Anziana morta da cinque anni, il figlio ha continuato a riscuotere la pensioneGiulia Tramontano, fidanzato indagato per omicidio volontario aggravatoIncendio ad Ascoli, turista inglese appicca il fuoco nel giardino e rimane intossicato

post image

L'acqua del Canal Grande di Venezia diventa fosforescenteAspettando che l’inferno cominci a funzionare,MACD edito da La nave di Teseo, sarebbe la vita di Giorgio Manganelli, detto il Manga, scritta da sua figlia Amelia, detta Lietta. Oltre a raccontare le mille avventure e sventure del nostro scrittore, sarebbe anche di riuscire a dissipare i mille misteri che la sua singolare opera è riuscita a produrgli intorno. A quanto sembra, Manganelli non era bello: «Il Manga, Edoardo Sanguineti e Mario Bortolotto stanno passeggiando per Roma, quando mio padre si ferma di botto e chiede: “Secondo te, Mario, chi è più brutto, io o Edoardo?” Posso solo immaginare l’imbarazzo del povero Bortolotto, che dopo averci pensato un attimo, sbotta: “Ma cosa c’entra, Edoardo è antropomorfo, tu no”». Giorgio Manganelli. Aspettando che l’inferno cominci a funzionare, edito da La nave di Teseo, sarebbe la vita di Giorgio Manganelli, detto il Manga, scritta da sua figlia Amelia, detta Lietta. Scopo dell’opera, oltre a raccontare le mille avventure e sventure del nostro scrittore, sarebbe anche di riuscire a dissipare i mille misteri che la sua singolare opera è riuscita a produrgli intorno: distinguere il vero dal verosimile e anche dal falso. Per esempio, tanto per iniziare, potremmo venire a scoprire che uno dei nostri più grandi scrittori lombardi, lombardo non era, o almeno non era lombardo al cento per cento. Ci sarebbe invece un’origine emiliana, della bassa parmense. «Mio padre ha delle fortissime radici emiliane, anzi è un emiliano nato casualmente a Milano» dice Lietta. La madre del Manga, figlia del maresciallo dei carabinieri, era di Roccabianca; il padre, figlio di un vagliatore di ghiaia, era di Stagno di Roccabianca. E nell’ottobre del ’43, per sfuggire alle rappresaglie previste per i disertori, lo stesso Manganelli, lasciata Milano, a Roccabianca farà rientro. Lì, per le strane evoluzioni delle cose, diventerà partigiano e nel ’44 entrerà nel partito comunista. Sarà anche fucilato in quel di Roccabianca? Ovviamente no, se no non ci sarebbero state né Centuria, né Hilarotragoedia, ma verrà fermato, insieme a altri giovani, come ritorsione per l’uccisione di un fascista, tale Gavazzoli. CulturaEroismo mancato e autoanalisi nei diari di guerra di GaddaGiorgio Biferali Il racconto Il Manga così la raccontava a sua figlia: «Mi avevano arrestato, mi avevano messo al muro e stavano per schierarsi per fucilarmi quando un soldato russo mi guardò attentamente, avevo ventitré anni e ne dimostravo molti meno, e disse: “Ma su, non lo vedete che è un bambino?”, e dopo aver riflettuto un attimo mi dette un terribile colpo in testa col calcio del mitra. Io svenni e quando mi risvegliai ero solo, non c’era più nessuno e il sangue mi colava sul viso. Mi rimisi in piedi e tornai a casa, e mia madre mi medicò». Queste le parole del Manga. Ma ecco, mentre Lietta si trova a Roccabianca per ricostruire le avventure del Manga e conoscere i suoi parenti, che arriva un tale Zilioli, classe ’29, ex staffetta partigiana, che dice a Lietta: te lo racconto io com’è andata: «Il 18 marzo si fecero i funerali del Gavazzoli … C’era tutto il paese al funerale … perché non esserci voleva dire dichiararsi apertamente antifascisti … La bara, con sopra il coperchio una mitragliatrice, veniva portata a spalle e i fascisti, armati fino ai denti, si guardavano intorno. Un movimento sbagliato e, penso io, un’ombra scambiata per un partigiano, e i fascisti iniziarono a sparare fra la folla. Un fuggi fuggi generale, durante il quale uno della brigata nera sparò, volutamente, alle spalle di un anziano, tale Spagnoli, ferendolo gravemente. Coloro che non fuggirono Fra coloro che non fuggirono c’era Manganelli che con altri quattro venne messo al muro per essere fucilato sul posto. Il padre del morto, anch’egli capitano delle Brigate nere, si oppose alla fucilazione di Manganelli, che lui conosceva bene in quanto professore d’inglese di sua figlia, e al grido di: “L’è miga lù, l’è miga lù; lù l’è al profesor ad me fiòla!” fermò l’esecuzione. Ormai la confusione era diventata massima, per cui i cinque furono arrestati, e non fucilati, condotti in carcere, ovviamente percossi e strapazzati, e vennero poi rilasciati per ordine del comando tedesco, il quale, va detto, non era affatto d’accordo con quella fucilazione». Lietta considera questa storia come una delle tipiche “invenzioni dal vero” di suo padre. Era meno imbarazzante essere stati salvati da un soldato russo che da fascisti e tedeschi. Verremo comunque anche a sapere che, prima dell’8 settembre, e prima di diventare un partigiano comunista, Manganelli aveva anche militato regolarmente nell’esercito italiano: «Ho contribuito alla sconfitta dell’Italia. Mi assegnarono ai servizi sedentari e non mi fucilarono perché sarebbe stata una cattiva azione. Non ho mai imparato a mettere le fasce. Ero inetto, inutilizzabile. A Bergamo, in una caserma di fanteria, divenni furiere con l’incarico di compilare il ruolino del reparto. La mia pessima calligrafia rese il ruolino illeggibile. L’8 settembre del ’43 tornai a casa: quel giorno si chiuse la mia vita militare». Ma continuiamo il nostro racconto: è chiaro che perché ci sia una figlia, Lietta appunto, autrice di questo libro, bisogna che nella vita di Manganelli ci sia stato un amore, un conseguente matrimonio e un qualche slancio riproduttivo che abbia avuto successo. La passeggiata per Roma Ritratto di Tullio Pericoli, 2009 A quanto sembra, Manganelli non era bello. Lietta per provarlo ci racconta questo episodio, anche se non sappiamo in che anno sia avvenuto e se si riferisca a un Manga giovane, a un Manga maturo o a un Manga anziano: «Il Manga, Edoardo Sanguineti e Mario Bortolotto stanno passeggiando per Roma, quando mio padre si ferma di botto e chiede: “Secondo te, Mario, chi è più brutto, io o Edoardo?” Posso solo immaginare l’imbarazzo del povero Bortolotto, che dopo averci pensato un attimo, sbotta: “Ma cosa c’entra, Edoardo è antropomorfo, tu no”». Lei invece era molto bella. Si chiamava Fausta Preschern, naturalizzata Chiaruttini. Era la sorella di una dottoressa che operava a Roccabianca e che aveva ricucito qualche partigiano ferito. Il padre (di origine slovena) era diventato preside di una scuola di Parma. Sono molto diversi ma si fidanzano: Manganelli innamoratissimo, lei così così. L’esempio più eclatante della loro differenza, secondo Lietta, è questo: «Mio padre scrive a Fausta che per l’Epifania la raggiungerà a Endenna, e nel contempo inventa per “la fanciulla dalla bella capellatura” una romantica favola, con castello, cavallo e cavaliere innamorato di nome “il Giorgissimo”, la risposta della fanciulla è criptica, credo che per lui sia stata terribile: “Comprato braciole, urge pangrattato”. Ogni commento è superfluo». Nonostante questo i due si sposano in una chiesa di Milano. Secondo Lietta, due beghine presenti all’evento commenterebbero così l’uscita dalla chiesa degli sposi: «Le’ l’è blina acsè, ma lu’ l’è brut, madonna, se l’è brut (lei è proprio bellina, ma lui è brutto, madonna se è brutto)». Ma perché c’è questa insistenza su una presunta bruttezza del Manga? Perché Fausta, in un rarissimo momento di confidenze, avrebbe detto alla figlia Lietta: «Vedi, io ho cercato di innamorarmi del Giorgio, ma io non sono assolutamente capace di amare le persone brutte. Mi sono accorta quasi subito che non sarebbe diventato nessuno … e dopo pochi mesi di matrimonio avevo già deciso di lasciarlo, ma non volevo restare da sola, non mi pareva giusto, volevo un figlio, un figlio mio! Il Giorgio, che oltretutto era stato fortemente traumatizzato dalla guerra, non voleva figli, quindi io ho pensato di farlo ubriacare – mio padre in quei tempi era totalmente astemio – e così sei nata tu». L’avventura matrimoniale andrà avanti ancora qualche anno. Poi nel ’53, rientrando a casa, Manganelli trova una valigia in corridoio; dice: «Che bello! Sono arrivati i tuoi?» ma Fausta risponde: «No, Giorgio, sei tu che te ne vai». È così che il Manga, come è noto, abbandonerà la famiglia e si trasferirà a Roma. Salirà sulla sua lambretta “Bakunina”, caricherà la valigia e su quel mezzo raggiungerà la capitale. No. Anche questa è una leggenda da sfatare. Andrà in lambretta fino alla stazione centrale, la caricherà sul treno e in treno raggiungerà Roma. Poi diventerà insegnante, subaffitterà una stanza presso la famiglia Magnoni e la seguirà per vari traslochi, chiedendo che di trasloco in trasloco contino una stanza anche per lui, frequenterà uno psicanalista junghiano, diventerà scrittore, amerà altre donne, tante, scriverà sui quotidiani, inizierà a fare reportage meravigliosi in giro per il mondo, e finalmente avrà una casa sua e così via. Farà anche la sua vita. E quando finalmente lei diventerà maggiorenne, il Manga tornerà a frequentare Lietta. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediUgo Corniascrittore È nato a Modena nel 1965. È insegnante di filosofia e di sostegno in una scuola superiore. Suoi racconti sono apparsi su “Il Semplice” e su “Il diario”. Il suo ultimo libro è Favole da riformatorio (Milano, Feltrinelli, 2019)

Roma Pride 2023, la diretta della parata e il percorsoListeriosi nel vitello tonnato: Ministero della Salute fa ritirare lotti dal mercato

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 375

Maestra prende a spintoni bimbo autistico: la denuncia di una madreCome è possibile che nessuno abbia visto Impagnatiello spostare il corpo di Giulia Tramontano?

Napoli, chi sono i sequestratori della nave turca?Roma, bimbo di due anni cade dal balcone: è grave, forse ha ceduto la ringhiera

Incidente gravissimo sulla Statale: due anziani morti carbonizzati

Stava tagliando l'erba, operaio 25enne morto investito da un'autoRoma, bimbo di due anni cade dal balcone: è grave, forse ha ceduto la ringhiera

Ryan Reynold
Incendio a Fidenza: fiamme in una fabbrica di plasticaRoma, TikToker molestata alla fermata del bus: "Ora ho paura"Incidente sulla Tiburtina, 54enne investita e uccisa mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali

investimenti

  1. avatarNapoli, morto in ospedale un bimbo di 13 giorni: era stato operato al cuoreProfessore Campanella

    Uomo contagiato dalla Candida auris morto a Milano, parla BassettiOmicidio Giulia Tramontano, conferenza stampa: Impagnatiello per ore in casa con il cadavereRoma, poliziotta uccisa da colpi di proiettile alla testa: possibile suicidio del killerUmbria, un uomo di 47 anni ha perso la vita in un terribile incidente stradale

    1. Emilia Romagna, rimane l'allerta rossa: si temono piene e frane

      1. avatarReggio Emilia, 18enne tunisino ucciso a coltellate nella notteMACD

        Papa Francesco ancora ricoverato al Gemelli: come sta dopo l'operazione?

  2. avatarLago Maggiore, barca si ribalta a Lisanza (Varese): 4 vittimetrading a breve termine

    Attacco degli hacker russi all'Italia: bloccato il sito per le carte d'identitàRoma, l'uomo che ha ucciso la poliziotta era un suo collega: poi si è suicidatoErgastolo della patente: che cos'è e come funzionerebbeLa pillola anticoncezionale non sarà ancora gratuita

  3. avatarFirenze, l'ex hotel occupato da cui è scomparsa la bambina peruvianaGuglielmo

    Nuovo infortunio sul lavoro: morto operaio 33enneColle dell'Agnello, incidente in moto: Stefano Porretta muore a 30 anniNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 370Giulia Tramontano, trovato veleno per topi a casa di Impagnatiello: aveva cercato su internet come usarlo

    VOL

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 371

Incidente stradale coinvolge scuolabus con 20 studenti a bordo: almeno tre i feritiTorture e pestaggi a Verona: arrestati cinque poliziotti, una decina gli indagati*