Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 285Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 273Terremoto in Turchia, perché è stato così devastante?
Terremoto in Turchia, Farnesina: "Nessun italiano coinvolto nel sisma"PAPA papa Papa Francesco angelus calendario liturgico eucaristia Corpus Domini solidarietà Il Papa: farsi pane spezzato come Gesù per coltivare la fraternità e la solidarietà Nella solennità del Corpus Domini,ùpercoltivarelafraternitàelasolidarietàCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella all’Angelus, Francesco si sofferma sul significato dell'Ultima Cena e spiega che Cristo ha donato la sua vita per noi, non ha considerato un tesoro geloso il suo essere come Dio, ma si è spogliato della sua gloria per condividere la nostra umanità. Celebrare l’Eucaristia significa partecipare al suo corpo e al suo sangue, dice il Pontefice, quando superiamo l’egoismo e ci apriamo all’amore, stiamo spezzando il pane della nostra vita come Lui Tiziana Campisi – Città del Vaticano Gesù, che nel pane e nel calice offerti ai suoi discepoli nell’Ultima Cena “si dona per tutta l’umanità”, ci invita “a diventare ‘eucaristici’, cioè persone che non vivono più per sé stesse, nella logica del possesso e del consumo, ma che sanno fare della propria vita un dono per gli altri”. Nella solennità del Corpus Domini, che si celebra oggi in Italia e in altri Paesi, Papa Francesco, all’Angelus, spiega quale insegnamento trarre dall’esempio lasciatoci da Cristo, che si è fatto pane e vino “per la vita del mondo”. Grazie all’Eucaristia, diventiamo profeti e costruttori di un mondo nuovo: quando superiamo l’egoismo e ci apriamo all’amore, quando coltiviamo legami di fraternità, quando partecipiamo alle sofferenze dei fratelli e condividiamo il pane e le risorse con chi è nel bisogno, quando mettiamo a disposizione di tutti i nostri talenti, allora stiamo spezzando il pane della nostra vita come Gesù. I fedeli in piazza San Pietro all'Angelus Nell’Eucaristia Gesù si dona per noi Leggi Anche 02/06/2024 L’appello del Papa per il Sudan: tacciano le armi e si porti aiuto alla popolazione Francesco, nei saluti del dopo Angelus, rivolge il suo pensiero al Paese africano da un anno dilaniato da un conflitto e che vive una devastante crisi umanitaria. Il Pontefice ... Su una piazza San Pietro bagnata dalla pioggia, affacciato dal Palazzo Apostolico, Francesco si sofferma sul significato dei gesti di Gesù, “che spezza il pane” e lo dà agli apostoli, “lo diede loro”, si legge nel Vangelo. Gesù prende il pane non per consumarlo da solo, ma per spezzarlo e donarlo ai discepoli, rivelando così la sua identità e la sua missione. Egli non ha trattenuto la vita per sé, ma l’ha donata a noi; non ha considerato un tesoro geloso il suo essere come Dio, ma si è spogliato della sua gloria per condividere la nostra umanità e farci entrare nella vita eterna. Condividere ciò che siamo e abbiamo In pratica, “di tutta la sua vita Gesù ha fatto un dono”, sottolinea il Papa, e allora “celebrare l’Eucaristia e cibarci di questo Pane”, come si fa specialmente la domenica, "non è un atto di culto staccato dalla vita", perché partecipare “al corpo e al sangue di Cristo non tende ad altro che a farci diventare quello che mangiamo”, come diceva San Leone Magno. Sempre dobbiamo ricordarci che Gesù, prendendo il pane, lo spezzò e lo diede loro e, perciò, la comunione con Lui ci rende capaci di diventare anche noi pane spezzato per gli altri, capaci di condividere ciò che siamo e ciò che abbiamo. Quanto ha fatto Cristo deve, allora, indurre a riflettere, dice il Papa: doniamo la vita come Gesù e la spendiamo per gli altri? O siamo chiusi nel nostro io? “E, nelle situazioni di ogni giorno”, sappiamo “condividere” oppure cerchiamo sempre il nostro interesse? Un gruppo di fedeli Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui Il tuo contributo per una grande missione:sostienici nel portare la parola del Papa in ogni casa Argomenti papa Papa Francesco angelus calendario liturgico eucaristia Corpus Domini solidarietà 02 giugno 2024, 12:30 Invia Stampa Cos'è l'Angelus L’Angelus è una preghiera recitata in ricordo del Mistero perenne dell’Incarnazione tre volte al giorno: alle 6 della mattina, a mezzogiorno e alla sera verso le 18, momento nel quale viene suonata la campana dell’Angelus. Il nome Angelus deriva dal primo versetto della preghiera – Angelus Domini nuntiavit Mariae – che consiste nella lettura breve di tre semplici testi che vertono sull’Incarnazione di Gesù Cristo e la recita di tre Ave Maria. Questa preghiera è recitata dal Papa a Piazza San Pietro a mezzogiorno la domenica e nelle Solennità. Prima della recita dell’Angelus, il Pontefice tiene anche un breve discorso prendendo spunto dalle Letture del giorno. Seguono i saluti ai pellegrini.Dalla Pasqua fino a Pentecoste, al posto dell’Angelus viene recitato il Regina Coeli, che è una preghiera in ricordo della Risurrezione di Gesù Cristo, al termine della quale viene recitato il Gloria per tre volte. Ultimi Angelus / Regina Coeli 28/07/2024 Il Papa: il poco che ciascuno può donare Dio lo trasforma salvandoci 21/07/2024 Il Papa: stare attenti alla dittatura del fare, al mondo serve compassione 14/07/2024 Il Papa: adottare uno stile di vita improntato alla sobrietà "per essere liberi" 23/06/2024 Il Papa: nelle tempeste stringiamoci a Gesù per trovare pace Leggi Tutto >
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