La supremazia dei fucili. Una proposta di legge della Lega a caccia di voti. E la selvaggina sparisce - Tiscali NotizieStrage di via D'Amelio: le dichiarazioni di Mattarella per il 31° anniversarioAtmosfere anni Cinquanta. Quando a Radio Rai le poesie le leggeva Ungaretti - Tiscali Notizie
Notizie di Politica italiana - Pag. 56Hans Zollner e Stefano Lassi COMMENTA E CONDIVIDI Come sviluppare un percorso di discernimento vocazionale per i candidati al sacerdozio,investimenti scientificamente fondato, che permetta di individuare con sufficiente approssimazione coloro che manifestano un quadro psicologico a rischio abusi? Attualmente questo test “decisivo” non esiste. Perché non mettere a confronto gli screening utilizzati nella speranza di individuare la strada più opportuna? È l’obiettivo che si sono posti cinque studiosi, tra i più qualificati del settore. Un lavoro immane che adesso è confluito in un articolo scientifico, La spiritualità nella pratica clinica pubblicato sulla rivista dell’American Psychological Association. Lo firmano Stefano Lassi, Lisa Asta, Amedeo Cencini, Ernesto Caffo e Hans Zollner.Ne parliamo con due degli autori, Stefano Lassi, psichiatra che fa parte del Servizio nazionale tutela minori della Cei ed è docente della Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e dell'Istituto di Antropologia della Pontificia Università Gregoriana e padre Hans Zollner, direttore dell’Istituto di Antropologia della Pontificia Università Gregoriana, membro della Pontificia Commissione tutela dei minori. Cosa vi ha spinto ad esaminare 40 studi internazionali che analizzano i test utilizzati per l’ammissione dei candidati al sacerdozio?La valutazione del profilo di personalità dei candidati al sacerdozio e alla vita religiosa è oramai divenuta una prassi molto diffusa nel percorso di discernimento vocazionale dei seminari cattolici e scuole di formazione cattoliche. Nonostante questo, non esiste, prima del nostro studio, una review condotta scientificamente che abbia verificato quali siano gli strumenti maggiormente utilizzati a questo scopo. Sentivamo il bisogno di far chiarezza in modo da sostenere i formatori e i valutatori nella loro capacità di stimolo e di screening dei candidati analizzando i singoli strumenti di valutazione disponibili. D’altra parte l’individuazione di un elenco di strumenti validi da utilizzare nel corso del complesso percorso di formazione umana rappresenta un tentativo di dare un contributo per definire gli aspetti di maturità e personalità che devono essere sviluppati, favoriti e monitorati e che sono necessari per intraprendere un cammino di formazione al e nel sacerdozio. É stato un lavoro impegnativo che è partito dall’individuazione di più di 13.000 articoli e attraverso un’attenta selezione ha portato all’identificazione di 40 studi riguardanti più di 9.000 soggetti e 45 test che rispondono a criteri di scientificità e accuratezza. Quali i risultati più importanti della vostra analisi?In primo luogo la produzione scientificamente rilevante a disposizione su questo argomento non è moltissima in quanto solo lo 0,7% è rappresentata da studi osservazionali di una certa qualità, dei quali solo alcuni sono studi longitudinali. Gli strumenti più utilizzati risultano essere i test di personalità, tra i quali primo tra tutti il Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI). Mancano test “vocazionali” specificamente disegnati per questa popolazione così come non esistono test specifici in grado di valutare con esattezza il rischio di abuso sessuale su minori. Inoltre il mondo della formazione degli istituti religiosi femminili è quasi del tutto non indagato. Quali problemi nascono dalla mancanza di standard per l’applicazione delle linee guida?Ovvio che il rischio principale è quello di non utilizzare criteri di valutazione uniformi e condivisi nelle diverse realtà, lasciando all’iniziativa del singolo responsabile di formazione – in primis il vescovo, poi i rettori e altri formatori – la scelta degli strumenti di valutazione con possibili gravissime conseguenze, oltre alle lacune formative che ne derivano. La maggior parte di questi studi sono stati realizzati negli Stati Uniti. Come mai in Italia non abbiamo avvertito per tanto tempo la necessità di mettere a fuoco questo tema?Le motivazioni sono in parte storiche, ovvero riconducibili al fatto che la crisi degli abusi nella Chiesa Cattolica inizia proprio negli in Canada e Usa (basti pensare al primo importante studio di analisi del fenomeno ad opera della Conferenza episcopale Usa nel 2004, noto come John Jay Report), ed è quindi naturale che siano stati i primi a portare avanti questi studi e in parte legate alla tendenza ad una certa resistenza nel passato all’ingresso e integrazione delle scienze umane nei percorsi di formazione religiosa, particolarmente evidente in alcune diocesi dell’Italia e molto meno in altre parti del mondo. A dire il vero è in corso un forte cambiamento pure in Italia e in quasi tutte le facoltà e università cattoliche, seminari e case di formazione sono stati introdotti corsi, laboratori e iniziative formative affidate a psicologi e psichiatri. Il programma dell’anno propedeutico al seminario si configura oramai come un percorso di discernimento basato sull’integrazione della formazione umana con quella spirituale. Ritenete che esista una correlazione tra il problema abusi del clero e questo ritardo nella messa a fuoco di metodi condivisi per la verifica dei candidati al sacerdozio?In realtà esiste una stretta correlazione tra gli abusi nel clero e la mancanza di programmi di formazione umana in generale nei percorsi formativi iniziali e permanente. Nonostante la Pastores dabo vobis di san Giovanni Paolo II già nel 1992 avesse individuato la formazione umana come base fondamentale per la formazione spirituale, intellettuale e pastorale dei futuri sacerdoti, in molti ambienti formativi solo nell’ultimo decennio si è passati ai fatti. Il non aver affrontato temi fondamentali quali sessualità, storia familiare, personalità, maturità affettiva, capacità di comunicare e interagire, gestione delle emozioni e delle relazioni, etc… non ha certo contribuito ad intercettare e sostenere quelle individualità a maggior rischio di abuso. La crisi degli abusi sessuali nella Chiesa cattolica ha permesso proprio di capire che il principale rischio per il clero risiede fondamentalmente – lungo gli anni del ministero sacerdotale – nella gestione del potere in maniera immatura e clericalista. Sono preoccupazioni che dovranno essere tenute presenti nella versione italiana della Ratio fundamentalis a cui si sta lavorando in questi mesi?La Ratio contiene già alcune indicazioni precise ma resta abbastanza volutamente aperta rispetto alle metodologie da utilizzare per quanto riguarda la valutazione psicologica dei candidati. La versione italiana certamente prenderà in considerazione tutte le evidenze ad oggi disponibili, tra le quali immaginiamo anche il nostro contributo.
Mi manda Picone. Competenze? No, grazie. Si diventa assessore “in quota a” o come “espressione di” - Tiscali NotizieSanremo 2024, questa non è Italodisco. I Kolors anticipano l’estate con un nuovo tormentone
Decreto Omnibus Asset e investimenti, quali sono le misure in bozza
Dalla maledizione del Natale hygge non si scappaL’Hub del gas in Sicilia lega il Sud alle energie fossili e uccide la transizione verso le rinnovabili - Tiscali Notizie
Salario minimo, lettera di Giorgia Meloni: le 8 proposte del CnelPace Fiscale, Ruffini contro Salvini: "Lotta all'evasione giusta, non è perseguitare qualcuno"
Nesi, il banchiere socialista che insegnava latino ai bambini poveri e finanziava gli anti-franchisti spagnoli - Tiscali NotizieDieci tesi per economia e società più a misura d’uomo, più capaci di futuro. Duemila i partecipanti - Tiscali Notizie
Sanremo 2024, Loredana Bertè potrebbe vincereSanremo 2024, questa non è Italodisco. I Kolors anticipano l’estate con un nuovo tormentone“Anselm”di Wim Wenders: ritratto d’artista su magnificenza e controversia di Anselm Kiefer - Tiscali NotizieNessuno vuole il nucleare nel proprio territorio, il sindaco di Trino autocandida le risaie del Vercellese - Tiscali Notizie
Festival di Sanremo, cosa succederà nella terza serata
I passi di Trevisan e gli esperimenti di Maino: la meravigliosa linea veneta della scrittura
Italia Viva: Rosato e Bonetti verso l'addio: lo scenarioBerlusconi, che fine ha fatto Dudù?Cinepanettone, guilty pleasure dei millennial: così la “libidine” è entrata nel Blob generazionaleReddito di cittadinanza, l’opposizione contro il Governo
Incontro Meloni-Biden a Washington: i temiTesto Pazzo di te, canzone di Renga e Nek a SanremoVivere accanto a un cinema porno, le ultime sale al tempo di Pornhub“Coloro che montano sul letto”: una “ilarotragedia” del Rintone di ieri sulla Taranto d’oggi - Tiscali Notizie