Emanuela Orlandi, squarciate le gomme dell'auto del fratello: "Probabilmente è stato un folle"Andrea Giambruno torna a Roma, il compagno della Meloni condurrà un programma suoLecco, bagnanti si cambiano e lavano nel cimitero, il sindaco: "Lo usano come bagno"
Nubifragio a Milano, il maltempo colpisce nella notte: alberi caduti e tetti scoperchiatiLeonardo Tricarico11 agosto 2024aaaIl termine più ricorrente nelle dichiarazioni di governanti,ègiàrealtàeilbaratrosemprepiùvicino–Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock nei titoli di apertura di giornali e trasmissioni televisive, nei dibattiti pubblici e perfino nel linguaggio comune è «escalation», paventata da tutti come il pericolo più prossimo, la possibilità che la situazione conflittuale in atto e i suoi due principali baricentri, quello mediorientale e quello russo ucraino, possano sfuggire di mano e divenire ingovernabili. A ben guardare però l’escalation non è una prospettiva, è un fenomeno già in atto da tempo, e il fatto che non ve ne sia la percezione collettiva dipende dalla lentezza del fenomeno, dal fatto che il film che stiamo vedendo scorra alla moviola, immagine dopo immagine. Ma se si riavvolge il nastro e ci si dispone a valutare con maggior distacco ciò che sta accadendo da quel febbraio di due anni fa, si vede come si stia viaggiando verso il baratro, temendo tutti che un giorno possa avvenire ciò che in effetti sta già avvenendo. Nessuno oggi ha soluzioni o si industria per ricercarle. Nessuno si adopera per spegnere gli incendi, nessun segno di distensione, ogni atto funzionale all’innalzamento progressivo della tensione. Si chiede moderazione a Teheran nella risposta a Israele per evitare il precipitare della situazione, si fa la stessa cosa con Zelenski impedendogli di usare come vuole l’armamento altrimenti la reazione di Putin sarà incontrollabile, e così via, salvo poi non avere alcuno, né tra le parti in causa né tra coloro che non sanno produrre alcun pensiero se non il timore dell’escalation, un’idea della condizione finale da indicare come via di uscita, da condividere e perseguire nella inter locuzione che manca e che dovrebbe sostituire le ormai stucchevoli, inutili ed improduttive ipotesi di escalation. Si parla in questi giorni ad esempio di nuove armi che potranno comporre equilibri diversi, ma nonostante la tecnologia abbia introdotto due nuovi domini di confrontazione, - quello spaziale e quello cibernetico - nessuno (salvo in parte Israele) pare pronto a sfruttarne le potenzialità, a tramutare in sistema d’arma quello che le nuove tecnologie propongono. Questo in linea di massima, perché in verità qualcosa si è mosso nei due nuovi domini ma in misura irrilevante ai fini bellici. Si vocifera ad esempio di missili devastan ti in mano all’Iran, ma probabilmente si tratta di vettori ipersonici forniti dalla Russia in previsione di un attacco a Israele su vasta scala. Se questo fosse il caso, Israele avrebbe problemi non semplici nel fronteggiare questo tipo di pericolo, gli Usa stessi sarebbero in difficoltà, e tuttavia si tratterebbe di un’ulteriore immagine della moviola dell’escalation, di quel film a velocità ridotta che procede però inarrestabile verso l’allargamento del conflitto, senza che ve ne sia la percezione in chi dovrebbe intervenire. In un mondo ormai apolare, esorcizzare l’escalation vuol dire tentare di creare fori multinazionali di scopo, consessi di confronto e di dialogo tra chi ha il peso e le ragioni per rivendicare un ruolo, vuol dire ricondurre alla ragione con le buone o con le cattive, chi la ha perduta e non è più in grado di rappresentare i propri elettori, a cominciare da Netanyahu, Zelenski, Putin e così via. Esorcizzare l’escalation vuol dire comporre ipotesi di soluzione dei conflitti in atto, «end state» da riversare in piattaforme negoziali, ricordando, quando se ne presenterà nuova occasione, che il punto di caduta di un conflitto è un prerequisito senza il quale non conviene avventurarsi in imprese dalle quelli poi non si sa come uscire.
Offre passaggio a una ragazza e la violenta: arrestatoRoma, cameriere caccia clienti dal ristorante perché non hanno contanti per pagare
Meteo, Italia spaccata in due: temporali al nord e sole al sud
Dai teli mare alle borracce, su Fotoregali.com tantissimi prodotti originali e personalizzatiIppica, morto il driver ravennate Roberto Andreghetti
Casaltone, bimba di 1 anno e mezzo affoga in piscina e muore: nessun adulto a controllarlaSiracusa, suicidio in strada: poliziotto si toglie la vita con pistola d'ordinanza
Fine settimana da bollino rosso per caldo e trafficoGiulia Tramontano, un filmato inedito riprende Impagnatiello dopo l'omicidio
Frignano, giovane padre muore all'età di 36 anniVarese, auto sbanda per il maltempo: morti due ragazziMeteo, l'Italia è spaccata in due: nubifragi al Nord, caldo torrido al SudMilano, pericolo polpette con le lamette: feriti cani e persone, ecco dove
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 322
Milano, pericolo polpette con le lamette: feriti cani e persone, ecco dove
Calcio, non ce l'ha fatta Kevin Kuka: giocava nella Virtus BolzanoKata sarebbe viva: ecco dove è stata portataUomo morto per un malore a Lodi, stroncato dal caldoOperaio morto schiacciato da un muro in cantiere nel Bresciano
Scomparsa in Cilento Alyona Vasilieva, 24 anni. La madre: “Soffre di sclerosi multipla, aiutatemi a trovarla”Colosseo sfregiato da un 17enne tedesco: l'ennesima denunciaTestamento di Silvio Berlusconi aperto davanti a due testimoniIl commissario alla siccità: “Italia in Ecoshock, problemi gravi da Nord a Sud. Basta cerotti, occorrono interventi strutturali. Ecco quali”