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L'Olanda annuncia di voler spostare l'ambasciata a Gerusalemme. Secondo l’Idf sono morti due ostaggiSi è presentata al pronto soccorso lamentando dolori addominali diffusi e,trading a breve termine dagli accertamenti, è emersa la presenza di una neoplasia di dimensioni straordinarie: 18.5 chilogrammi. È successo al pronto soccorso degli Ospedali riuniti di Anzio e Nettuno.Al pronto soccorso con forti dolori all'addomeLa paziente, di 55 anni, inconsapevole portatrice di una massa tumorale addominale di dimensioni straordinarie, si è presentata al pronto soccorso lamentando dolori addominali diffusi. La donna, arrivata con sintomi vaghi e un addome incredibilmente disteso, attribuiva la sua condizione a un naturale aumento di peso dovuto all'età e probabilmente alla menopausa. Tuttavia, un'ecografia ha subito sollevato il sospetto della presenza di una massa solida di notevoli dimensioni. Questo sospetto si è trasformato in realtà dopo una tomografia computerizzata (TC) con mezzo di contrasto, che ha rivelato l'esistenza di una neoplasia gigantesca. La massa, dalle dimensioni impressionanti di 48x34 centimetri, aveva completamente spostato tutti gli organi intraddominali, causando una compressione estrema sulla vena cava, una condizione potenzialmente letale.L’intervento La donna è stata subito ricoverata nel reparto di Medicina interna per ulteriori accertamenti e per uno studio multidisciplinare approfondito. Successivamente, è stata trasferita nel reparto di Chirurgia multidisciplinare, dove si è deciso di intervenire chirurgicamente per rimuovere la massa. L'intervento, della durata di circa tre ore, è stato eseguito dall'equipe della Uoc (Unità operativa complessa) di Chirurgia generale, guidata dal dottor Alberto Romagnoli. Durante l'operazione, gli anestesisti hanno giocato un ruolo cruciale, mantenendo stabile la paziente nonostante la pressione esercitata dalla massa sulla vena cava. Con estrema precisione, i chirurghi hanno portato alla luce una neoplasia solida retroperitoneale del peso di 18,5 chilogrammi, una delle più grandi mai rimosse nell'ambito ospedaliero. L'esito dell'intervento è stato un successo: la paziente è stata dimessa in buone condizioni generali dopo sei giorni di ricovero, con un decorso post-operatorio regolare. Ora, può guardare al futuro con serenità, libera da un "peso" che non sapeva di portare.La Regina: “Un esempio di perfetta collaborazione multidisciplinare”Al team che si è occupato della paziente sono arrivati i complimenti del commissario straordinario della Asl Roma 6, Francesco Marchitelli, e del direttore sanitario, Vincenzo Carlo La Regina: "Questo caso raro non è solo un esempio di straordinaria abilità chirurgica, ma anche di una perfetta collaborazione multidisciplinare nella cura della persona che per noi è sempre un tema di fondamentale importanza". Dalla Uoc di Medicina generale, anestesia e rianimazione, Radiologia, Ginecologia e Cardiologia, fino al personale del Blocco Operatorio e del reparto di Chirurgia multidisciplinare, “ogni singolo membro del team ha infatti contribuito al successo di questo intervento complesso”, spiega la Asl Roma 6 in una nota. Gli ospedali riuniti di Anzio e Nettuno “hanno dimostrato ancora una volta l'altissimo livello di competenza e dedizione del loro personale, capace di affrontare e risolvere anche le situazioni più difficili. Questo intervento è testimonianza di professionalità e spirito di squadra grazie a un team pronto a dare il meglio per il bene del paziente”.
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