Trasporti per la festa scudetto a Napoli, summit per potenziarliRagazzo di 23 anni trovato morto in un fosso nel Padovano: è stato un incidenteTrapani, segue una donna nel bagno di un bar e la violenta: arrestato 42enne
Processo trattativa Stato mafia, Cassazione conferma le assoluzioni di Mori, Subranni, De Donno e Dell’UtriScriveva Gabriel Audisio negli anni Trenta: «Tutti i porti italiani durante le notti d’estate diventano come degli acquari tropicali… pieni di elettricità,criptovalute di colori e di musica, di calorose passioni che si diffondono dai giradischi tra le arie d’opera, le serenate e le canzoni marinare. È il regno della gioia. Così è Livorno».Quest’anno la decima edizione di “Medì” ha rimesso Livorno al centro del Mediterraneo, descritto come luogo dell’anima ma anche attraversato endemicamente da ostilità, pregiudizi e guerre come accade oggi. Un misto di sogno e incubo di cui si è parlato a Livorno, cercando l'alternativa alla logica dello scontro. Intellettuali italiani, europei, arabi e turchi hanno colloquiato assieme sulla vita e la morte delle relazioni e dei rapporti che si connettono con una trama infinita attorno a questo mare nostrum, mare di tutti e di nessuno, che sfugge ad ogni categorizzazione e ad ogni tentativo di appropriarsene.È la storia delle città del Mediterraneo che Livorno ha accolto tra le sue mura e le sue sponde: Costantinopoli-Istanbul descritta da Cengiz Aktar, l’autore del Malessere turco, uno dei pochi a riconoscere il “Metz Yeghern” (il grande male) degli armeni del 1915. Tunisi della professoressa di Princeton Nadia Marzouki oggi in esilio. E poi Marsiglia di Pascal Luongo, Alessandria di Ahmed Maher, Barcellona di Jaume Munoz Jofre. La città mediterranea che diventa racconto e narra della convivenza, affidata alle testimonianze di Pietro Spirito, giornalista e scrittore triestino, alla poesia di Tatjana Gromaca di Pola, all’ironia di Marco Gasperetti e all’energia cortese di Chiraz Gafsia che a Tunisi è una delle giovani esponenti della nascente architettura sociale.E poi Genova, Cagliari, Napoli, Palermo, Catania, Siracusa, Salonicco, Smirne, Beirut, Haifa, Tel Aviv, Tangeri, Malta, Lesbo…, una collana di città mediterranee riunite di anno in anno a Livorno a dispetto delle divisioni e delle guerre e che vogliono tornare a parlare. Hanno tutte qualcosa da dire e molto da raccontare. L’idea è creare un tessuto di amicizia che non finisce. Le alternative le conosciamo ma non sempre ci crediamo, come il disarmo che oggi indietreggia; la memoria che viene usata come una clava; l’integrazione che è percepita come una minaccia.Alla fine anche la pace può sembrare un’utopia. L’incontro tra le storie delle città del Mediterraneo dimostra tuttavia che non si può né si riesce del tutto a vivere senza e contro gli altri, non si recidono mai completamente le radici comuni né i legami storici: anche se cacciati o respinti, ritornano sempre.Il Mediterraneo è ancora oggi un mare agitato dalla storia: basta guardare a Gaza. Medì vuole mantenere viva la fiammella della convivenza possibile prendendo a testimoni le città e la loro storia. Il convegno, voluto fin dal 2014 dalle Comunità di Sant’Egidio di Livorno e di Toscana, ha avuto quest’anno un momento essenziale con la voce delle donne del Mediterraneo. Delia Buonomo che ha salvato l’umanità della sua città di Ventimiglia nel piccolo Caffè Hobbit: una tappa accogliente per migranti in marcia verso la frontiera. «Il mio aiuto era diventato un “reato”. Sono stata condannata perché aiutavo, perché invece di dare un caffè offrivo aiuto ma nessuno potrà mai togliermi la libertà di difendere le persone».Philippa Kempson con la sua famiglia a Lesbo ha letteralmente raccolto dalle acque i piccoli “mosè” in fuga dalle guerre di ogni dove. Trasferita dal Galles nel 1989 con l’idea di aprire un agriturismo, davanti ai naufragi ha inventato col marito Eric, i familiari e gli amici, il progetto Hope, per salvare vite. Helena Maleno ha fatto delle memorie e delle ingiustizie della frontiera sud occidentale del Mediterraneo (come la tragedia di Melilla del 2022) la battaglia della propria vita. Corinne Vella è la sorella della giornalista Dafne Caruana Galizia uccisa a Malta su ordine delle reti mafiose e criminali.L’assessora Barbara Bonciani che ha portato a Medì “il porto delle donne”: lo speciale impegno per l’integrazione tra porto e città declinato al femminile. Aprendo i lavori Andrea Riccardi ha ricordato un Mediterraneo terra di globalizzazione ante litteram, dove tornano i fantasmi di una storia non pacificata e non perdonata. Questa storia permane e diviene la caratteristica del mare come anche il suo problema: come purificare la memoria dalla violenza, creandone una comune e non ostile? Per ora solo i poeti ci riescono.La nazionalizzazione delle città mediterranee è stata un’amputazione provocando l’omogeneizzazione della loro pluralità e la morte del loro cosmopolitismo. Un vero “urbicidio” secondo la definizione di Nadia Marzouki. Alla fine siamo tutti davanti a uno scenario contraddittorio: un misto di gioia di vivere, di cultura della coabitazione ma anche di terribili sofferenze. Il tentativo di sopprimere l’altro, conquistandolo, scacciandolo o assorbendolo alla fine non funziona mai del tutto perché i fantasmi ritornano, ad esempio quelli della strage degli armeni in Turchia.Come si fa a riacquistare la simpatia per la complessità di questo mare in un tempo in cui si riduce tutto all’omologazione, tagliando con il coltello – geopolitico e sentimentale – i confini tra amici e nemici? È la grande domanda che sentiamo particolarmente dolorosa davanti alla vicenda di Gaza e del 7 ottobre, alla quale la resistenza delle donne può offrire un inizio di risposta: quel continuo tentativo femminile di trovare le strategie giuste per risparmiare il sangue.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMario GiropolitologoAmministratore di Dante Lab, è stato vice presidente di SACE; professore di relazioni internazionali all'Università per stranieri di Perugia; sottosegretario agli esteri nel governo Letta e viceministro degli esteri nei governi Renzi e Gentiloni, esercitando le deleghe sulla Cooperazione allo sviluppo, l’Africa, l’America Latina e la promozione della lingua e cultura italiana. Ha iniziato gli Stati generali della Lingua e della Cultura e le conferenze Italia-Africa.
La madre gli impedisce di muovere i mobili per un video social e lui la accoltellaClub del Napoli addobba con decorazioni per lo scudetto: vengono multati
Finiscono fuori strada e sbattono contro un palo: morti due ragazzi nell'incidente
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 444Incidente sulla Salaria, scontro mortale tra due auto: due vittime
Donna cade in una tomba del cimitero di Torino: intervenuti i vigili del fuocoScoppio in casa a Iglesias: donna in gravi condizioni
Cerca di fare irruzione nella villa di Berlusconi: "Lui è mio padre"Piazzapulita, Gad Lerner propone ai politici: "Basta apparizioni di Cartapesta"
Pestaggio Davide Ferrerio: condannato a 20 anni di carcere l'aggressore50 anni dal rogo di Primavalle, sorella di Mattei: "Non mi pacifico"Covid, Conte e Speranza interrogati il 10 maggio per i fatti di Alzano e NembroVeggente di Trevignano dalla D'Urso: "Vogliono aggredirmi, ho paura"
Voghera, studente sospeso per uno spinello, il Tar lo riammette
Emanuela Orlandi, parla ex agente della Digos: "Siamo rimasti scioccati"
Malore a scuola, muore la professoressa Mariangela CaldarolaL'uomo arrestato per l'omicidio di un 28enne voleva difendere la sorella: l'aveva colpita con un televisoreIncidente Immobile: perizia sui cellulari del calciatore e dell'autistaMarzia Capezzuti, la videochiamata tra i due figli di Barbara Vacchiano: cosa si sono detti
Fisco, più tempo per aderire alla rottamazione quater: le dateNapoli, terremoto di magnitudo 2.8 a PozzuoliAuto contro moto: morto il giovane calciatore Alessio EspositoMeteo: atteso un severo peggioramento del tempo nel weekend