File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

Regno Unito: 4 ragazzini lanciano un carrello della spesa su un anziano sulle scale mobili

Friuli, sequestra e tortura sospetto stupratore della figliaSondaggi politici: Fratelli d'Italia e M5s in discesa, pd in rimontaCristian Gusmano sparò a due agli amici perché invidioso

post image

Le previsioni meteo per l'Italia: con la primavera ritorna l’anticicloneIl libro Lacio drom. Storia delle “classi speciali per zingari”,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella edizioni Anicia, di Eva Rizzin e Luca Bravi raccoglie le testimonianze di chi frequentò le aule della segregazione. L’ultima classe Lacio drom chiuse nel 1982 ma quell’esperienza ha lasciato un segno nella comunità che sopravvive ancoraTutti gli articoli di Tempo pienoNon si conosce la storia delle classi Lacio drom, tanto lunga e complessa, quanto drammatica e paradigmatica. Finalmente esce un testo su quest’esperienza, Lacio drom. Storia delle “classi speciali per zingari”, edizioni Anicia, firmato a quattro mani da Eva Rizzin e da Luca Bravi. Eva Rizzin, quanto è stato importante e quanto è stato complicato il percorso che ha portato alla pubblicazione di questo libro?Un percorso che è durato tantissimo. La prima volta che ho affrontato questo tema, è stato 20 anni fa, nel 2004, tre giorni dopo la laurea in Scienze politiche, stavo andando a Mantova a un convegno sull’intercultura organizzato dall’associazione Sucar Drom con mia mamma. In quel viaggio in treno decisi di intervistarla. L’intervista venne poi pubblicata da una rivista di antropologia tedesca come “Un dialogo tra una mamma sinta e sua figlia”. Mi raccontò del suo rapporto con la scuola italiana. Mia mamma e i miei zii si sono percepiti per la prima volta come zingari e non come sinti soprattutto a scuola. Erano di quella generazione che ha frequentato la scuola negli anni Sessanta e hanno dovuto frequentare le Lacio Drom, le «classi speciali per zingari», nate dall’idea di quegli anni che i sinti e rom avessero un Qi inferiore e che dovessero essere rieducati. Mia madre è rimasta analfabeta. Ma nonostante le violazioni subite, ha sempre creduto che la scuola potesse essere un elemento di riscatto. Anche oggi non è semplice per una persona sinta e rom dichiarare la propria appartenenza. Eva RizzinPerché?Perché c’è un sentimento di odio diffuso. E lei lo sapeva benissimo. Le ricerche internazionali oggi ci dicono che otto italiani su dieci nutrono un sentimento di avversione nei confronti dei rom e dei sinti. Ed è nelle scuole primarie che molti sinti e rom lo scoprono: a scuola diventi un’etichetta, “la zingara”, “il nomade”, “il ladro”, “lo sporco”.Ci teneva tantissimo alla scuola ed era analfabeta?La cosa più pesante era quella di dover avere una vita scolastica totalmente distante dagli altri alunni: spesso relegati nei sottoscala, orari differenti dagli altri, con attività che non permettevano d’incontrarsi con altri bambini. Potevano andare a scuola solo il pomeriggio. Si sentivano degli appestati e alla fine rifiutarono di andarci. Per non sbagliare c’era un enorme cartello sopra la porta con scritto “aula solo per zingari”.Era la prima la volta che sentivi delle classi Lacio Drom?Sì, avevo fatto la tesi sulla mia comunità. È uno degli scatti decisivi nella mia esistenza: scelsi di approfondire il tema dei sinti Gačkane Eftavagarja, un nome che rimanda alla nostra provenienza tedesca e alla leggenda di sette carri che fuggirono dalla Germania per le persecuzioni.Sono una sinta italiana ma di origine tedesca, appartengo alla famiglia dei Lehmann Reinhardt (la stessa di Django Reinhardt) una grande famiglia di liutai sinti che furono vittime della persecuzione nazista tedesca e di quella fascista italiana, ma anche vittime di un notevole apparato antizingaro che fu attivo a fine ottocento in Germania-Baviera. Luca Bravi è stato tra i primi a studiarla.Avevi studiato questa grande storia europea, ma ti mancava la conoscenza di questa storia italiana?In famiglia si è sempre parlato di persecuzioni e discriminazioni. È molto importante quest’aspetto. Perché per molto tempo, e anche oggi, la tesi comune è che i sinti non fossero e non siano capaci di narrazione storica. E questo è stato usato anche per giustificare la persecuzione secolare contro di noi. Ma non è vero. I sinti e i rom hanno sempre parlato della loro storia, è che non sono stati ascoltati. Non c’è stata rimozione. Sono gli altri che hanno fatto finta che questa presa di parola non ci fosse. Per fortuna ci sono state alcune eccezioni, come quella di Giovanna Boursier e Luca Bravi come storici, poi molti antropologi ovviamente come Leonardo Piasere. Ma per approfondire la storia del genocidio abbiamo dovuto aspettare gli ultimi anni. La capacità di narrazione nelle comunità sinte e rom è invece sempre esistita.Per la storia delle classi Lacio Drom abbiamo dovuto aspettare questo libro. Che però è dirompente.È stato un viaggio dentro numerose memorie di scuole silenziose, l’esperienza di quelle classi è ancora presente nel vissuto di coloro che le frequentarono e, in larga parte, è raccontata come un momento di forte stigmatizzazione che ha segnato il successivo rapporto con l’istruzione.Un racconto comunitario che non ha mai trovato spazio pubblico comune di riconoscimento e confronto.Con Luca Bravi abbiamo voluto anche ricostruire l’aspetto paradossalmente pedagogico di queste classi Lacio Drom: un’ideologia educativa messa a punto da un gruppo che univa l’Istituto di pedagogia dell’Università di Padova, il ministero della Pubblica istruzione, e l’Opera nomadi.Non dura poco però questo esperimento di pedagogia speciale che di fatto è ghettizzante.La segregazione scolastica non era ovviamente l’obiettivo, eppure avvenne e furono gli stessi maestri a segnalarlo già a partire dagli anni Settanta. L’inclusione diventò segregante. Si andò oltre anche l’eliminazione delle classi differenziali, che avviene in Italia nel 1977. L’ultima classe Lacio Drom viene chiusa nel 1982.Ma le classi di soli rom e sinti sono continuate ad esistere, più sporadiche ovviamente, ancora oggi in Abruzzo e in Calabria abbiamo ogni tanto delle segnalazioni. Al di là della storia, questa vicenda ha segnato il successivo rapporto con l’istruzione. È per questo che credo sia importante il racconto comunitario. Abbiamo per la prima volta la voce di rom e sinti, soprattutto in un confronto tra memorie e documenti.L’11 luglio scorso, alla presentazione del libro a Prato, abbiamo ascoltato le parole dei genitori, ma anche degli studenti, ragazze anche molto giovani, rispetto alla scuola e al loro essere rom e sinti. Sei rimasta colpita anche tu?Io sono orgogliosa soprattutto delle romnia (donne rom e sinte) che erano presenti a quella serata. Guardo con grande speranza a questa reazione all’antitziganismo. Ascoltare le voci di queste giovani attiviste rom e sinte, guardarle quando parlano in pubblico è per me l’esperienza più interessante di questi ultimi anni: hanno molte cose da dirci e la loro testimonianza e il loro lavoro quotidiano potrebbe portare col tempo importanti effetti trasformativi. il disegno sulla copertina del libro Lacio drom, storia delle "classi speciali per zingari"© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediChristian RaimoScrittore e traduttore. Ha collaborato con diverse riviste letterarie (Liberatura, Elliot-narrazioni, Accattone, Il maleppeggio), quotidiani (il manifesto, Liberazione (quotidiano)) e con la casa editrice romana Minimum fax. Con la stessa casa editrice ha pubblicato, nel 2001, la sua raccolta di racconti di esordio, Latte. Il suo primo romanzo, Il peso della grazia, è uscito nel 2012 per Einaudi.

Una donna si sposa a sua insaputa: era convinta di aver partecipato solo ad una festaL'Aquila, madre di 35 anni precipita con il figlio dal balcone: muore sul colpo

87enne rimane incastrata nelle porte del bus: muore 8 giorni dopo l'amputazione della gamba

Tragedia nel Milanese, Angelo Pavoni stroncato da un malore a 55 anniVandali allagano una scuola media a Merano: indagini per identificarli

È morto il critico e sceneggiatore Antonio Tettamanti: le tappe più importanti della sua carrieraIl consulente su Liliana Resinovich: “Forse il cadavere è stato congelato”

La candeggina contro le formiche funziona? Le alternative

I vicini sentono cattivo odore in un'abitazione: trovati due cadaveri in casaBullone in un panino: tragedia sfiorata per un bambino a Milano, la segnalazione di una mamma

Ryan Reynold
Lecco, Andrea va in montagna e scomparePapa Francesco non celebrerà la messa di Pasqua: “Il Pontefice però sarà nella Basilica”Cieco recupera la vista a un occhio grazie all'autotrapianto. Prima volta al mondo

analisi tecnica

  1. avatarIncidente in A21, un ferito: code di 10 chilometriCampanella

    Terremoto a Messina, scossa di magnitudo tra 2.9 e 3.4Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 505Duemila migranti sbarcati a Lampedusa in sole 24 ore: è recordSospesa la maestra che scriveva e incontrava Messina Denaro

    1. Pietro Orlandi "Nel 1983 la pedofilia non era considerata un reato ma un vizio"

      1. avatarCapelli tirati e schiaffi alla docente che ha dato voti troppo bassi alla figliainvestimenti

        Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 503

  2. avatarChi l'ha visto, Valter scomparso da Cadoneghe (Padova): l'appello del figlio in direttaProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Strage alla discoteca di Corinaldo, Fedez e Sfera Ebbasta testimoniano in aulaÈ morto il critico e sceneggiatore Antonio Tettamanti: le tappe più importanti della sua carrieraPapa Francesco uscirà domani dal GemelliMorta la ragazza che si era laureata in ospedale. Era malata di cancro

  3. avatar80enne ha viaggiato in autostrada senza pagare per due anniCampanella

    Bergamo, individuato un caso di tubercolosi in un asilo nidoRoma, auto contro moto: Daniele Mazzaroppi morto a 30 anniNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 497Imprenditore russo evaso a Milano, si preparava l’estradizione negli Usa: ricerche in corso

Saman Abbas, respinta istanza di rilascio su cauzione del padre: Shabbar rimane in carcere

Valanga Courmayeur: trovato il corpo della seconda sciatriceNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 486*