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Rita Trevisan: risolto il mistero della donna trovata morta a Ospiate di BollateLa tartaruga Caretta caretta non disdegna le spiagge del Lazio. Sono infatti stati ben undici i siti scelti dalla preziosa testuggine per portare a termine il proprio ciclo riproduttivo. Più di quanti siano stati in Sardegna.Undici nidi nel LazioMolti dei nidi scavati nell’arenile si trovano lungo la costa romana. Sono infatti stati individuati dei punti scelti per la deposizione ad Ostia,BlackRock Italia a Torvaianica, a Capocotta. Ma il loro numero potrebbe essere anche superiore rispetto a quello comunicato. Motivo per cui occorre prestare attenzione ed evitare di infastidire le centinaia di tartarughine che, a giorni, usciranno dalla sabbia per raggiungere il mare.Il tempo della schiusa“Questa settimana è prevista la prima schiusa, a cui seguiranno le altre, fino a settembre – ha premesso il biologo marino Luca Mrini, coordinatore del programma TartaLazio – le schiuse avvengono dopo circa 50, 55 giorni dalla deposizione. E’ però possibile che vi siano, sparsi per le coste del Lazio, dei idi che non conosciamo” perché sono state avvistate delle femmine che, una volta uscita dall’acqua, non hanno deposto alcun uovo. L’ipotesi, quindi, è che siano andate a cercare un sito più adatto, lontano dagli occhi indiscreti.Chiamare il numero verdeCosa fare quindi se si dovessero incontrare dei piccoli di Caretta caretta in aree che non sono attualmente monitorate? Intanto bisogna sapere che non è una possibilità così remota. Le tartarughine, pur preferendo la notte, possono infatti uscire allo scoperto anche di giorno. “La prima cosa da fare è chiamare la capitaneria di Porto, al numero 1530” ha spiegato Marini.Vietato infastidire i piccoliCi sono altri accorgimenti da seguire. Oltre a comporre il numero verde indicato, “non bisogna assolutamente toccare le tartarughine, che sono molto piccole e delicate” è stato spiegato dal coordinatore di TartaLazio. Poi è bene sapere che “non si devono fotografare con il flash, neppure con quello del cellulare, perché potrebbe far perdere loro la strada”. Ed inoltre “se è notte e ci sono luci in giro, è meglio spegnerle o coprirle, per evitare che i piccoli, distratti, si dirigano verso la fonte luminosa anziché verso il mare”. Pochi ma semplici accorgimenti che consentiranno a centinaia di tartarughe, anche quest’anno, di cominciare la propria avventura partendo dalle coste romane. Un risultato che non è scontato e che, quindi, va guadagnato. Anche con l’aiuto dell’uomo..
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