Tranquillanti ad un bambino disabile di 9 anni, trovato incosciente nel bagno: sospesa la maestraChi l'ha visto, Raffaella scomparsa dal catanese: l'appello del compagnoFirenze, ladri su moto rubata si scontrano con un'auto: morto il conducente
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 219Le attività nella scuola di Neve Shalom Wahat-al-Salam - Neve Shalom Wahat-al-Salam COMMENTA E CONDIVIDI A volte il sogno diventa realtà,trading a breve termine la speranza profezia. È successo, e continua a succedere, a Neve Shalom Wahat al-Salam, una sana follia capace di tenere insieme, abitanti della stessa terra, israeliani e palestinesi. A dispetto delle continue provocazioni politico-militari, malgrado l’ultima devastante crisi nata dall’attacco terroristico di Hamas cui è seguita la terribile risposta dello Stato ebraico. Non che l’orrore, la preoccupazione e la paura manchino, tutt’altro. Semplicemente gli abitanti del villaggio, posto tra Gerusalemme e Tel Aviv, credono che non esista alternativa al dialogo, che sia pace la parola finale da scrivere sui libri di storia che raccontano la regione. Attualmente in questa realtà nata nel 1972 dal coraggio e dalla passione di padre Bruno Hussar, vivono circa 300 persone distribuite in 80 famiglie, metà palestinesi e metà israeliane, che condividono ogni decisione e scelta del vivere comune.La scuola della paceUn programma tutt’altro che facile, da alimentare giorno per giorno. Per questo è nata la scuola della pace che guardando oltre i confini del villaggio si propone di formare alla cultura dell’incontro uomini e donne a partire dal loro vissuto, confidando poi che gli ex allievi, e succede spesso, siano motori del possibile cambiamento. È la famiglia, comunque, l’autentico cuore di quest’oasi, con un ruolo decisivo giocato dalle donne. Passa da loro molto del futuro della convivenza, della logica follia che alimenta una realtà unica nel suo genere. Una verità che vale in ogni campo, in particolare sul terreno educativo. Tra le perle di Neve Shalom Wahat al-Salam c’è infatti la scuola primaria dove sin da piccoli i bambini studiano allo stesso tempo in arabo e in ebraico imparando a conoscere e apprezzare le culture gli uni degli altri. Un piccolo seme di convivenza nuova che ha prodotto “repliche” in varie zone di Israele, Paese che invece prevede itinerari scolastici separati su base nazionale e religiosa.Il progetto“Ricostruire la fiducia”In questo ambito, ed è la campagna che Avvenire intende sostenere e a cui vi propone di contribuire, è nato il progetto, rivolto proprio alle madri, “Ricostruire la fiducia”, dopo l’attacco di Hamas e la reazione israeliana. Si tratta di affrontare le paure e le incomprensioni che gli ultimi terribili mesi hanno prodotto, rinnovando il processo di comprensione dell’altro, facendo emergere il buono che c’è anche in chi si potrebbe percepire come nemico. Non bisogna dimenticare, infatti, che circa i tre quarti dei bambini iscritti alla scuola primaria provengono da 19 diverse comunità: arabe, ebraiche, miste. Ecco allora il compito fondamentale delle madri da inserire sempre di più nel programma educativo, chiedendo loro di promuovere eventi, soprattutto sostenendo la loro capacità di alimentare la consapevolezza che anche all’ombra della guerra, il rispetto dell’altro è possibile.Incontri di dialogoLe attività previste dal progetto comprendono incontri di dialogo e discussione “facilitati” dal personale della Scuola per la pace e dagli insegnanti della scuola primaria, colloqui con psicologi e altri professionisti di salute mentale, visite al villaggio, attività binazionali per famiglie, maggiore coinvolgimento nelle attività scolastiche, lezioni comprese. Come a dire che la pace certo può crescere in un’aula scolastica ma per nascere e farsi largo ha sempre bisogno di un cuore di madre.Come partecipareI lettori di Avvenire potranno incoraggiare il progetto “Ricostruire la speranza”, sostenendo le attività della scuola elementare bilingue e binazionale di Neve Shalom Wahat al-Salam anche con un piccolo contributo ad Avvenire - La voce di chi non ha voce Banco Bpm Iban IT05Y0503401 741000000012201, causale Donne per la pace. Per le donazioni non è possibile fruire della detrazione in sede di dichiarazione dei redditi.Si ringrazia l’Associazione italiana Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam (www.oasidipace.org), che condivide gli ideali del Villaggio e ne sostiene i progetti.
Chi l'ha visto, caso Pierina Paganelli. Il figlio sulla moglie Manuela: "Eravamo in un periodo di riflessione"Sciopero lunedì 9 ottobre 2023 a Napoli, Milano, Torino, Roma, Firenze e Bologna: orari e fasce di garanzia
Scooter fermato dai Carabinieri risulta essere stato rubato 31 anni fa
Mattarella: "Il mondo è peggiorato, temo allargamento del conflitto"Chi l'ha visto, Lucia scomparsa a 16 anni dalla comunità: l'appello del papà Silvio
Incidente nel Napoletano: Daniele muore a 19 anniIn una scuola a Salerno un 15enne spara alla prof con pistola a pallini
Bologna, TikToker si suicida in diretta: le parole del padreFirenze, proiettile rimbalza su una pietra: cacciatore morto davanti al figlio
Allerta meteo arancione e gialla per venerdì 20 ottobre 2023Parma, trovato il cadavere di una donna in un laghettoMaltempo, crolla ponte in provincia di ParmaModena, morto in un parcheggio: indagati sei carabinieri
Incendio nel parcheggio: aeroporto londinese Luton ferma i voli
Terremoto in Irpinia, la gente scende in strada: non ci sono danni
Minaccia di morte la vicina di casa: arrestato 60enneDiciassettenne minaccia di suicidarsi lanciandosi da un ponte: salvataRoma, uomo ha un malore sul bus e muorePromette a una 23enne un lavoro, poi la violenta: avvocato a processo
14enne investita a Manziana: genitori autorizzano espianto organiMorto ex banchiere Pacini BattagliaGiovane immigrato travolto e ucciso: si cerca l'auto pirataIl trucco delle salumerie di cui non ti sei mai reso conto: in questo modo spendi molto di più