Silvia Tacchella a SEO&Love: "Il web come innovazione costante"Disoccupazione, scende all'11,1 % ad aprileMutuiOnline: come risparmiare sul tuo mutuo grazie al web
Ludovica De Luca a SEO&Love: "Il content marketing è come una magia"Fratelli d’Italia vorrebbe prorogare fino al 2025 la norma che esenta gli amministratori da responsabilità erariali per colpa grave. Mettendo a rischio i controlli sul Pnrr. Le regole europee per l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock infatti, prevedono che ci sia un controllo sulla gestione finanziaria anche «per colpa grave». «In questa fase di attuazione del Pnrr è sentita l’esigenza di rafforzare e non di depotenziate le funzioni della magistratura contabile», è la posizione di Paola Briguori, presidente dell’Associazione magistrati contabili. La Corte dei conti è in agitazione: tra le file della maggioranza, infatti, sono fortissime le pressioni per prorogare ancora il cosiddetto scudo erariale. Ovvero, un salvacondotto che solleva da responsabilità contabili gli amministratori pubblici nel caso della «colpa grave». In questo modo, fatte salve le condotte volontarie (dolose), la perseguibilità a titolo di colpa grave si riduce alle mere omissioni, che sono una minoranza. La norma nasce nel 2020 ed è stata inserita nel decreto legge Semplificazioni firmato dal governo Conte 1: doveva servire in via eccezionale e con durata di un anno come alleggerimento delle pressioni sulle amministrazioni nel periodo difficile della pandemia. Poi lo scudo erariale è stato prorogato da Draghi fino al 30 giugno 2023, con due finalità: incentivare l’azione della pubblica amministrazione, urgente dopo anni di emergenza sanitaria e in una fase di fragilità economica, ed evitare che il lancio dei progetti del Pnrr vengano frenati dalla burocrazia difensiva. Poi, però, chi gestisce denaro pubblico deve tornare ad essere responsabile delle sue azioni, anche nel caso di colpa grave. la nuova proroga Invece, dopo un primo tentativo saltato nel decreto Milleproroghe, un nuovo emendamento di Fratelli d’Italia al decreto Pnrr punta a prorogare ancora lo scudo fino al 31 dicembre 2025. Di qui la forte preoccupazione dei magistrati contabili, che in tutte le sedi istituzionali e nelle audizioni a partire dal giugno 2021 hanno fatto presenti i profili problematici di una previsione di questo tipo, proprio nell’ottica della corretta gestione dei fondi Pnrr. Le regole europee per l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund, infatti, prevedono che ci sia un controllo sulla gestione finanziaria ed azioni di contrasto agli abusi non solo in chiave penale, ma anche di recupero delle somme e di risarcimento del danno nel caso in cui vengano impiegate illecitamente anche «con colpa grave». Proprio il caso che proroga punta a sottrarre dal controllo della Corte dei conti. Il rischio, però, è quello di una incompatibilità tra diritto italiano e diritto dell’Unione europea, con enormi incertezze applicative. Per questo la Corte dei conti, che è l’organo chiamato a vigilare sulla corretta gestione dei fondi, ha subito lanciato l’allarme. «Chiediamo con urgenza al Governo un tavolo di confronto sul tema più ampio della responsabilità erariale, emerso non solo in riferimento al Pnrr. Il nostro Paese deve dotarsi di un quadro di norme che permettano agli amministratori, soprattutto a quelli locali, di guidare e gestire la cosa pubblica con più serenità e speditezza», ha detto Paola Briguori, presidente dell’presidente dell'Associazione dei magistrati della Corte dei conti. In una delibera della giunta esecutiva dell’associazione, infatti, si sottolinea come lo scudo erariale, al momento della sua applicazione, sia «esposto al rischio di incostituzionalità o di rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia». E che la magistratura contabile non potrà far altro che rinviare alla Corte costituzionale o alla Corte di giustizia «tutte le istruttorie sui fatti che ricadono nel regime dello scudo erariale». Del resto, anche il presidente della Corte dei conti, Guido Carlino, nella sua relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario ha lanciato l’allarme: «permangono perplessità sulle norme che hanno previsto limitazioni alla perseguibilità delle condotte gravemente colpose», col rischio di creare «situazioni propizie alla dispersione delle risorse pubbliche, specialmente di quelle legate al Pnrr» e «determinando un clima favorevole per l’infiltrazione della criminalità organizzata». Anche se l’emendamento è arrivato da FdI, secondo fonti interne alla maggioranza le maggiori pressioni per approvarlo sarebbero arrivate dalle file della Lega e di Forza Italia. Il via libera, però, non è ancora certo. La paura della firma A sostenere la necessità di ridurre le responsabilità sia erariali che penali con il ridimensionamento dell’abuso d’uffico ci sono soprattutto gli amministratori locali: la cosiddetta “paura della firma” rischierebbe infatti di far rimanere nel cassetto contratti di appalto per realizzare il Pnrr. Questa paura, secondo Briguori, andrebbe però ridimensionata. «Il richiamo alla paura della firma è talvolta un alibi per non fare», che rischia di «imputare all’azione della magistratura contabile i comportamenti di ritardo dell’azione amministrativa». Anzi, la paura della firma dovrebbe «spingere a fare bene quando si utilizzano risorse pubbliche, perchè rappresenta un freno all’illegalità e un incentivo all’efficienza». Da parte della Corte dei conti arrivano però aperture: l’Associazione magistrati vorrebbe un confronto su una riforma generale della responsabilità amministrativa e un processo ampio di semplificazione dei quadri normativi di settore. Tuttavia, «in questa fase di attuazione del Pnrr è sentita l’esigenza di rafforzare e non di depotenziate le funzioni della magistratura contabile», è la posizione di Briguori. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 204Impresa e azienda: qual è la differenza?
Piscina idromassaggio da giardino: le migliori
Ocse, Italia tra i Paesi più vecchi: giovani senza lavoroOfferte VidaXL: come risparmiare sull'arredamento
Le buone prassi per la sicurezza in magazzinoSlot Machine: spesi 19 mld di euro nel 2016 in Italia
Concorsi pubblici per le forze armate: come funzionanoMarchionne: la Ferrari potrebbe acquistare quote in Formula 1
Agente immobiliare esterno Bergamo, 100% di provvigioneCome diventare ostetricaLe più belle Lampade da parete Philips: guida completaScegli la zona adatta per aprire il tuo negozio di casalinghi
Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 219
Manovra, mini patrimoniale sulle polizze vita e niente sgravi per alcune aziende
Anna Di Donato, Autore a Notizie.itLavoro, pronta nuova manovra: incentivare contratti indeterminatiAntonia Butera, Autore a Notizie.itLinkedin: cos'è e come funziona
Marchionne: la Ferrari potrebbe acquistare quote in Formula 1Jessica Malfatto, la comunicazione tra Startup e Digital PrNotizie di Economia in tempo reale - Pag. 217Concorsi pubblici per le forze armate: come funzionano