Incidente nel milanese, suv si scontra con un camion: 20enne muore sul colpoGrave tamponamento sulla E45: coinvolte 8 personeColpito alla testa da un petardo esploso da un amico: grave 28enne
Paura a Roma: donna armata di ascia minaccia le personeCol passare dei giorni il caso del presunto insulto razzista si fa sempre più complicato da sciogliere e valutare. Il fatto che tutto quanto sia avvenuto in campo e coinvolga i calciatori rende complicato accertare la verità. E intanto c’è chi rispolvera il motivo delle “cose di campo” che dovrebbero rimanere lìLa parola N e le sue diverse sfumature. Il caso del presunto insulto razzista rivolto da Francesco Acerbi a Juan Jesus nel corso della partita fra Inter e Napoli della scorsa domenica si fa sempre più complesso.Il trascorrere dei giorni compone un quadro che lascia poche certezze ma intanto ha già determinato conseguenze,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella come l’allontanamento del difensore interista dal raduno della nazionale e un’indagine della Procura federale (con audizioni che dovrebbero tenersi tra giovedì e venerdì) guidata da Giuseppe Chiné. Che dal canto suo si muove con cautela perché stavolta i fatti hanno portata diversa: se episodio di razzismo c’è stato, è avvenuto in campo e coinvolgerebbe un calciatore come attore del gesto razzista. Dunque siamo su un piano diverso (e più grave) rispetto ai casi di odiose intemperanze di un settore da stadio che usa il colore della pelle di un avversario per scatenare odio e frustrazione.Stavolta si tratta di una “cosa di campo”. Che come tutte le cose di campo presenta almeno due elementi di complessità molto difficili da governare: la contrapposizione fra la parola e la credibilità dei due protagonisti e il pregiudizio (assolutamente inaccettabile) che quanto succede nella bolla della partita debba rimanere sigillato lì anziché essere trasformato in un caso di polemica pubblica. IdeeSe Juan Jesus perdona, il peccato rimane. Il calcio italiano non sa uscire dal razzismoMarco CirielloscrittoreCosa ho detto, cosa ho uditoLa sola cosa certa è che alla fine della partita Acerbi ha chiesto scusa a Juan Jesus. Lo riferiscono entrambi i protagonisti e lo testimoniano le immagini.Da lì in poi tutto quanto rimane difficile da dimostrare e soltanto i diretti interessati possono sapere la verità. Ma poiché si tratta di mettere a confronto la parola dell’uno contro la parola dell’altro, ecco che si ritorna allo stallo di partenza. Né il fatto che il difensore dell’Inter abbia sentito il dovere di scusarsi col difensore del Napoli è di per sé una dimostrazione che egli abbia pronunciato la frase nella versione più grave, cioè quella resa pubblica da Juan Jesus.Sicché rimane da prendere entrambe le versioni e introdurle come elementi di discussione. Juan Jesus ha deciso di dare visibilità alla questione tramite un post di Instagram, ormai diventato il canale di espressione più battuto dai protagonisti dello sport, specie da quelli che devono districarsi fra i divieti opposti dagli uffici stampa dei club. In quella versione si sostiene che Acerbi gli avrebbe detto “negro di m...”. Cosa che, se fosse vera, meriterebbe una punizione esemplare.Dal canto suo Acerbi, come Chiara Ferragni, sostiene di essere stato frainteso e che la frase da lui pronunciata sarebbe stata: “Ti faccio nero”. Che davvero è parecchio demodé, da cinepanettone fuori tempo massimo. Ma ciò non basta a escludere che possa essere stata pronunciata, e se davvero fosse questa sarebbe cosa innocua. Dunque come se ne viene a capo?Le cose da campoL’interrogativo sarà difficile da sciogliere per la Procura federale, che elementi di prova non ne ha. Tutto quanto rimane sigillato in campo e proprio questo è un altro aspetto della storia, quello che mette più in imbarazzo.Un certo imbarazzo deve averlo provato il commissario tecnico della nazionale azzurra, Luciano Spalletti. Che fino a pochi mesi fa allenava Juan Jesus e adesso si trova a gestire Acerbi. Conosce entrambi i giocatori e dunque un’idea se la sarà fatta. Ma se ha scelto di rimandare a casa Acerbi, dopo averlo convocato per le gare amichevoli programmate questa settimana, è stato solo per una ragione di opportunità. Più che condivisibile.Molto meno condivisibili le parole di chi ha dato una valutazione diversa del concetto di opportunità, legandolo proprio alla dimensione di campo. Come ha fatto l’ex calciatore Giuseppe Incocciati (che ha giocato anche nel Napoli), secondo cui Juan Jesus ha esagerato portando la vicenda fuori dal terreno di gioco.Il solito riflesso condizionato di chi pensa che il campo da gioco debba essere mantenuto come uno spazio impermeabile, dove ogni bruttura gode di indulgenza automatica. E già che c’era è intervenuto pure Fabrizio Corona, per dire a Juan Jesus che «non si fa il piangina sui social». Proprio vero che ormai un’opinione non si nega a nessuno.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPippo RussoSociologo, saggista e giornalista italiano. È ricercatore di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio presso l’Università di Firenze
16enne trovata morta per assideramentoBilancio feriti di Capodanno: tragedia ad Afragola
Lutto tra le fiamme gialle: morto a 77 anni il generale di corpo d'armata Nino Di Paolo
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 159Caso Pozzolo: Luca Campana presenta querela
Auto in panne, furgone non frena in tempo e travolge 2 personeGiulia Tramontano: processo Impagnatiello continua il 12 febbraio
Poggioreale, in carcere per un'estorsione di due euroPapa Francesco: "Sesso è dono di Dio minato dalla pornografia"
Morte Giovanna Pedretti, Tajani: "Social non siano utilizzati per insultare"Mafia e riciclaggio: arresti in quattro regioniConcetta Russo: le ultime parole prima di essere uccisaOlio d'oliva contraffatto: sequestrati 46mila litri
Trentino, piano per l'abbattimento di 24 orsi
Crosetto: "In arrivo 100 bambini da Gaza per ricevere cure"
“Il signor Bergoglio è anticristo, usurpatore e massone”: scomunicato prete dopo l’omeliaNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 153Civita Castellana, porta la moglie morta in ospedale: "Caduta dalle scale"Morto Vinicio Riva: l’uomo abbracciato da Papa Francesco nel 2013
Incidente nel Salento, auto in testacoda si schianta contro il muretto: morto un ragazzoSparo alla festa di Capodanno, il deputato Fdi Pozzolo chiarisce: "La pistola è mia ma non ho sparato io"Scontri a Napoli durante la Vigilia di Natale: arma da fuoco ferisce un uomoIncidente a Roma, un morto sul Gra