File not found
Campanella

In alta quota tra i rifugi e le malghe della Valtellina: ecco i 6 itinerari da non perdere per una vacanza estiva nel piccolo Tibet d'Italia

Diletta Leotta, l'ultima tappa della vacanza (iniziata il 22 giugno) prima del campionato. E Loris Karius cerca una squadra in ItaliaAttentato Trump, quel messaggio di Thomas Matthew Crooks sul 13 luglio: cosa ha scritto«Se i miei gatti vivessero quanto me rinuncerei alla possibilità di avere figli, ma quando l'ho ammesso mio marito era inorridito»

post image

Inflazione risale a luglio a 1,3%, frena carrello della spesaIn una Gotham City rurale fatta di casali in degrado un poliziotto insegue un serial killer grafomane. Nella miniserie Sky troviamo un fascino dark e lo sguardo di chi combatte il male nel mondo e in sé stessoDostoevskij,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock la serie scritta e diretta per Sky Studios dai fratelli D’Innocenzo, Fabio e Damiano, è la vera stagione 2 di True Detective. Mi spiego per chi è esente dal culto del primo capitolo del format Hbo, che compie dieci anni e ha consegnato alla leggenda i detective Rust Cole (Matthew McConaughey) e Marty Hart (Woody Harrelson), con Cary Joji Fukunaga regista.La serie antologica di Nic Pizzolatto ha avuto altre tre stagioni, ma molto al di sotto di quella potenza di fuoco, ipnotica quanto evocativa. Non regge il confronto nemmeno la quarta stagione, integralmente al femminile, True Detective: Night Country, che pure di pregi ne ha molti: non solo il tris Jodie Foster e Kali Reis (protagoniste) e Issa Lòpez (sceneggiatura e regia) ma anche l’anima ambientalista e no global dell’intreccio.Dostoevskij non è un derivato, è un film lungo (cos’ altro è una miniserie?) autonomo e originale, ma del True Detective pilota ha lo stesso fascino dark, lo stesso grado di esplorazione nei démoni di chi guarda il male diciamo dalla parte giusta della barricata, ma lo combatte anche dentro se’ stesso. Non sono certissima che le nostre stelle gemelle dell’autorialità dark gradiscano questa parentela forzata: non obbediscono – parole loro- a modelli preconfezionati.È solo un modo per dire che i fratelli D’Innocenzo, classe 1988, hanno ben poco da invidiare alla serialità americana “alta”: costruiscono un mondo loro, geografico e stilistico, un linguaggio estetico, umano e morale. Loro in realtà usano un’altra parola per definire quest’opera: romanzo.La loro serie, che con lo scrittore russo del titolo ha a che vedere solo per le predilezioni di lettura dei due, uscirà in sala, in due parti, prima che su piattaforma. Accadde anche per Esterno notte di Marco Bellocchio. Dostoevskij è stato presentato in anteprima alla Berlinale, che da sei anni (dal loro esordio con La terra dell’abbastanza) accoglie, valorizza e premia il lavoro dei gemelli.Il killer e il suo “doppio” So da fonte diretta (i gemelli, cioè) che la loro serie è stata girata, come tutto il loro cinema, rigorosamente entro i confini laziali, nel caso specifico con varie location lungo il fiume Mignone, estrema area sud del Viterbese.Ma Dostoevskij comunica il senso di sterminati orizzonti del cinema americano che ci ha colonizzato l’inconscio, per dirla con Wim Wenders, e quel medesimo tipo di emozioni. Non è una questione geografica ma di regia.Esiste il contrario del termine “minimalista” nel lessico cinematografico? I D’Innocenzo sono massimalisti. I luoghi per loro sono sempre il “terzo personaggio”: pensate ad America Latina, il loro terzo film.In questo caso sono di più: la proiezione simbolica del poliziotto Vincenzo Vitello (Filippo Timi, e chi valorizza un grande attore non abbastanza sfruttato fa un immenso regalo al pubblico), «un uomo che», come dicono i D’Innocenzo, «ha perso tutto in una terra di uomini che hanno perso quasi tutto, e che ha scelto di perdere anche sé stesso, o forse no».A tenerlo legato alla vita, controvoglia, c’è un caso da risolvere. Nella terra eliotianamente desolata in cui presta servizio (per 1.200 euro al mese) un serial killer grafomane ribattezzato Dostoevskij semina vittime descrivendo, nei suoi messaggi lasciati sul posto, la loro agonia, e riflettendo da nichilista sul caos della vita, inutile, fonte di dolore e disperazione.Sono omicidi privi di nesso e movente. Lo squallore, i dettagli di ordinaria macelleria sono quelli che Seven ci ha reso così familiari, ma chi dopo David Fincher è riuscito a emularli? «Le lettere che Dostoevskij lascia accanto a ogni cadavere, a ogni sua impresa», dicono i gemelli, «sono un coagulato di affilata sofferenza, l’immondizia di essere vivi e l’unica giusta espiazione: diventare morti». CulturaIl mondo fatto finire dai ragazziniJonathan BazziscrittoreUna Gotham City rurale È un universo dark di casali in degrado, una Gotham City rurale e una no man’s land di prefabbricati fatiscenti (come la stamberga in cui vive Vitello, in vendita per 20mila euro, ma la cederà a 10mila per umana solidarietà) e di stazioni di servizio dismesse: è la nostra Route 66, e non è artificio degli scenografi.«Creare un habitat è fondamentale», per gli autori, «è un’esperienza che il pubblico vive in proprio, un senso di appartenenza». È quell’«estetica della sgradevolezza» che tenne a battesimo la prima Jane Campion di Sweetie, e la tetraggine dei gemelli – benedetta o maledetta che sia, a seconda dei gusti – è una virtù rara.Sono periferie topografiche omesse dalle rotte turistiche, come l’umanità diseredata che le popola. Non finiranno nelle brochure delle pro loco come le locations di Montalbano, poco ma garantito.Il poliziotto Vitello ha una tormentata vita da single, ha una figlia che lo ha rinnegato e un tarlo segreto che combatte a forza di psicofarmaci: «un impasticcato del c..», come lo qualifica il rampante collega rivale.Oscurità e trash sono un batterio contagioso, uno status mentale e simbolico prima ancora che fisico. Le lettere del killer che ossessiona Vitello sono il suo specchio: «L’ho guarito da questa assurda malattia del viver»”, scrive di una vittima il killer, che al poliziotto somiglia fin troppo per Weltanshauung. Tra loro, è un dialogo tra affini, un epistolario a distanza, non scritto. Per questo thriller il solo aggettivo adatto è lo spagnolo sombre, oscuro. Intercettato dalla notevole fotografia di Matteo Cocco, il meteo è in sintonia: buio anche di giorno, quando compare il sole è un sole malato. L’alternativa notturna è un neon raggelante.Sto trascurando il plot per amore dell’estetica, ma anche il plot è di tutto rispetto. Perché Vitello-Timi, vivo che si porta la morte dentro, per varie ragioni si libera dalle pastoie dell’impiego pubblico e si immerge in una caccia privata in solitaria, un face-to-face con la sua preda e la sua personale ossessione.E la pista oscura sono gli orfanotrofi della regione, ricettacoli di dolore sedimentato. L’unico indizio viene dalle lettere del misterioso Dostoevskij, che tappezzano la sua desolata camera da letto. Parlano, certe lettere, di un “contenitore” e della “città dei bimbi sbagliati”.Grullerie di sceneggiatura? Ne esistono, sì. È piuttosto inverosimile che l’intero archivio di un istituto stia marcendo con l’edificio che lo ospitava, e che l’archivio sia accessibile a tutti. Ma sono quisquilie. CulturaLa strada in salita di Romano Talevi, dal palcoscenico allo schermoTeresa MarchesiAutori (per fortuna) imperfetti Per nostra fortuna i D’Innocenzo sono autori imperfetti. La perfezione è noiosa e non è interessante. In particolare non hanno ancora imparato a gestire i personaggi femminili. Si muovono magistralmente in un universo maschile che è la loro comfort zone. Il solo personaggio femminile di questa storia (almeno per la parte non spoilerabile), ovvero la figlia tossica di Vitello-Timi, Ambra, è sempre un filino sopra le righe, più cliché che persona vera.Togli le digressioni che la riguardano e Dostoevskij è da antologia, senza se e senza ma. Carlotta Gamba (che è anche la compagna di Fabio ed è stata la Beatrice di Pupi Avati) ci mette passione, ma in America Latina era molto più brava. Per parafrasare la mitica Jessica Rabbit, non dipende da lei, è che la disegnano così.Il cinema tutto al maschile oggi sarà impopolare secondo i parametri woke ma non è per forza più brutto o meno arty. Memorie di un assassino, il noir coreano rurale di Bong Joon-ho del 2003, ignorava le donne, è comunque un capolavoro e la serie dei D’Innocenzo per molti versi me lo ricorda.Ma se decidi di raccontare anche le donne meritano gli stessi chiaroscuri e la stessa complessità dei loro partner maschili. Per contro, si confronti il loro Filippo Timi con quello di un dignitoso serial crime nostrano come I delitti del Bar Lume (sempre su Sky) per apprezzare la siderale distanza. I ragazzi D’Innocenzo viaggiano alti, controcorrente e contro le mode. In territori ignoti, in tutti i sensi, ai nostri standard consueti. CulturaI fratelli D’Innocenzo trovano la bellezza nello squalloreTeresa Marchesi© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediTeresa MarchesiCritica cinematografica e regista. Ha seguito per 27 anni come inviata speciale i grandi eventi di cinema e musica per il Tg3 Rai. Come regista ha diretto due documentari, Effedià - Sulla mia cattiva strada, su Fabrizio De André, presentato al Festival del Cinema di Roma e al Lincoln Center di New York, premiato con un Nastro d'Argento speciale, e Pivano Blues, su Fernanda Pivano. presentato in selezione ufficiale alla Mostra di Venezia e premiato come miglior film dalla Giuria del Biografilm Festival.

Marocchini: «La diversità? Fuga in avanti del cervello»Serenissima Ristorazione: nel 2023 fatturato a oltre 535 mln, +17%

Adam Britton, lo zoologo condannato per aver aver stuprato, torturato e ucciso 42 cani: «Azioni depravate e perverse»

Cancro, 40-50enni più a rischio per 17 tipi di tumore: ecco qualiCovid, maxi-studio rivela: meno infarti e ictus dopo vaccinazione

Ritrovato bimbo di 2 anni scomparso a Locorotondo: come staParigi 2024, Israele: "Iran prepara attentati alle Olimpiadi"

Missionari nel continente digitale: il primo annuncio ora passa dal Web

Il 2024 (probabilmente) l'anno più caldo di sempreIl Codacons difende Flavio Briatore: «Sul prezzo della pizza polemica ipocrita, a Milano una margherita a 25 euro»

Ryan Reynold
Ucciso leader di Hamas Haniyeh, rischio escalation - AscoltaMedio Oriente, Meloni sente presidente Iran: "Evitare escalation e riaprire dialogo"Imane Khelif in finale e punta l'oro: sfiderà la cinese Yang Liu. Orario e dove vedere il match

investimenti

  1. avatarCaro vita, Rc auto alle stelle: «Valori più alti mai visti, gli italiani pagano a rate». Cala la benzina, salgono le autostradeProfessore Campanella

    Russia non esclude dispiegamento armi nucleari: l’ultima minacciaCaterina Balivo: «L'aiuto dei nonni con i figli non basta. Battiamoci per strutture e servizi perché la vita di noi mamme non sia un incubo»Imprese, Jakala Civitas acquisisce Gruppo TrentaseiPaolo VI voce di Cristo che nemmeno l’attentato fermò

      1. avatarDue bimbi uccisi in accoltellamento a Southport, 9 feritiGuglielmo

        Venezuela, Maduro 'vince': chi non riconosce i risultati

  2. avatarHa 60 anni la prima enciclica di Paolo VIGuglielmo

    Ritrovato bimbo di 2 anni scomparso a Locorotondo: come staPoste, in primo semestre utile netto 1 mld: ricavi 6,2 mldLopez Nuñez da leggenda: vince il quinto oro e si toglie le scarpeTorino, crisi epatica dopo il colpo di calore: una 26enne salvata dal trapianto di fegato

  3. avatarCrazy Pizza, Briatore: "A Napoli maestri della pizza, noi puntiamo a prodotto diverso"criptovalute

    Caldo record, afa e temporali: previsioni meteo di oggiEmilio Fede ricoverato in Rsa, l'autore del video (che ha scatenato le polemiche): «Non ero in servizio e non l'ho obbligato»Vacanze in hotel, lo strumento da non utilizzare mai secondo l'esperta: «Pieno di germi e batteri»Marchand alieno, Pan record, Ledecky storia: ecco il nuoto a Parigi 2024

    VOL

Giorgetti: «La tassa per attirare i Paperoni è fallita. Il tesoretto? Vediamo»

Ucraina-Russia, guerra arriva in Africa: l'attacco in MaliAndrea, a 11 anni a scuola senza matite: «Me le sono dimenticate». Ma la verità è un'altra: i genitori non hanno i soldi per comprarle*