File not found
investimenti

Crisi di governo, Di Maio: "Così a rischio anche i 15 miliardi contro il caro-bollette"

“Giorgia può farlo”: Silvio Berlusconi incorona la Meloni premier"Buon compleanno Presidente": gli auguri del Papa e del mondo politico a MattarellaConte attacca il Pd: “Quel che vale a Roma vale a Palermo”

post image

I politici su TikTok dimostrano, ancora una volta, di non aver capito nulla dei giovaniIl principale vincitore di queste elezioni è l’astensionismo,criptovalute mai così alto, con percentuali vicine al 40 per cento. E’ il segnale più chiaro dell’insofferenza e della sfiducia verso il Csm. Il Csm, anche dopo i fatti che hanno travolto la sua immagine, ha continuato ad operare per gruppi, nessuno dei quali ha fatto un passo indietro, neanche in occasione delle suppletive. L’auspicio è che la lezione serva per un bagno di umiltà da parte di tutti i gruppi associativi, anche di quello che ha vinto le suppletive, per studiare una efficace e risolutiva autoriforma dell’istituzione. Il risultato del terzo giro di suppletive per l’elezione di un altro componente togato del Consiglio superiore della magistratura, dopo le dimissioni di ben sei suoi membri a seguito dello scandalo dell’hotel Champagne e la pubblicazione della messaggistica (le famigerate chat whatsapp) intrattenute da molti magistrati e politici con il dott. Luca Palamara, consegna l’immagine di un corpo elettorale deluso, disorientato, se non fortemente protestatario. Il principale vincitore di queste elezioni è l’astensionismo, mai così alto, con percentuali vicine al 40 per cento del corpo elettorale (non si sono recati alle urne quasi 3.500 magistrati su circa 9.000). Insieme al dato del voto nullo o della scheda  “bianca” (pari a 450 schede, circa il 5 per cento dell’elettorato attivo) si tratta di una vera e propria debacle della presunta rappresentatività democratica del Csm. Si tratta del segnale  più chiaro dell’insofferenza e della sfiducia che i magistrati possono rivolgere al loro organo di governo autonomo. I detrattori del sorteggio dovrebbero trarre da questo dato una profonda lezione, atteso che il silenzio degli elettori dimostra proprio il contrario di quanto alcuni, inopinatamente, vorrebbero far credere. Vince l’astensione L’indifferenza al voto significa indifferenza al risultato; non è una delega in bianco a chi si fosse recato ai seggi, piuttosto l’affermazione della sconfitta della cosiddetta politicità dell’Istituzione che amministra la giurisdizione. Se i colleghi non manifestano interesse al voto vuol dire che si affidano alla “monetina” del risultato aliunde raggiunto. Il Csm, anche dopo i fatti che hanno travolto la sua immagine e quella della magistratura associata, ha continuato ad operare per gruppi al suo interno, così tradendo la sua natura di organo tecnico di alta amministrazione, imparziale e  terzo rispetto ad interessi privati, quali sono quelli incarnati dalle correnti che lo continuano a occupare. Nessuna di esse ha fatto un  passo indietro, neanche in occasione delle svariate elezioni suppletive, essendo tutte impegnate soltanto a concentrare i loro sforzi nella designazione di candidati di “bandiera”, espressione della ideologia e del partito (il gruppo associativo) di riferimento. Nessuna di esse ha fatto una seria autocritica al suo interno e ha isolato o espulso i personaggi che hanno creato il “Sistema” e che lo hanno alimentato con condotte illecite, sotto  i più disparati  profili deontologici, disciplinari, penali. Quasi ignari del più grande scandalo che ha colpito la magistratura nella storia della repubblica italiana, alcuni componenti, pur direttamente coinvolti nelle chat con Luca Palamara, siedono ancora in quell’organo e adottano quotidianamente delibere di nomina in incarichi  direttivi o sanzioni disciplinari nei confronti di altri magistrati. Le correnti Le rappresentanze correntizie sono attente soltanto a mantenere le rendite di posizione derivanti dal “ribaltone” degli equilibri “politici” in seno al Csm. L’Anm langue, dormendo sonni tranquilli, e, con un passo dalla cadenza elefantiaca, da quasi un anno continua a glissare per non entrare nella piena conoscenza formale delle conversazioni che delineano centinaia, se non migliaia, di illeciti deontologici commessi dai magistrati (appartenenti a tutte le correnti tradizionali), esibitisi in prodigiose autopromozioni (talune all’unanimità a tutti i costi), in etero-promozioni di amici o sodali, in ricerche di biglietti gratuiti per  qualsiasi tipo di manifestazione, in  imperdibili preci per posti al ministero o in commissioni di esami al fine di godersi ben retribuiti fuori ruolo, in pietistiche domande per uno sgravio lavorativo o per un’assoluzione disciplinare, barattando i favori resi con il loro voto nelle sempre care competizioni elettorali in tutte le istituzioni rappresentative dei magistrati, sia a livello territoriale, che centrale. Le toghe di sinistra Se un dato positivo si vuole trovare nel risultato elettorale dell’ultima tornata, alla quale  partecipavano quattro candidati, ciascuno in rappresentanza di una corrente, esso va individuato nel riequilibrio dell’attuale assetto “politico” e “di genere” nella componente togata  del Csm. La sconfitta del candidato di Area, ad avviso di chi scrive, a parte i contrasti interni che la sua figura poteva suscitare nel gruppo, è il frutto di un’oculata osservazione del panorama rappresentativo consiliare ed associativo da parte del corpo elettorale. Lo strapotere delle toghe di sinistra dentro l’Anm, dentro il Csm, nei ministeri, nei palazzi del potere romano, nell’organo monocratico  di esercizio dell’azione disciplinare, nella Corte di Cassazione, meritava un colpo d’arresto, per evitare che quella ipocrita aura di immunità dal “Sistema” e  di primazia morale non degenerasse in una tracotanza priva di  limiti e di contrappesi, capace di creare  un clima di soggezione, quasi intimidatorio, nei confronti di singoli magistrati (si pensi alla vergognosa vicenda di Gabriella Nuzzi di qualche mese fa, che ha scosso la base dei magistrati e costretto il Csm e la sua componente di maggioranza ad un rapidissimo annullamento in autotutela di una delibera vendicativa e gravemente lesiva dell’immagine della Collega) o propenso a nuove lottizzazioni (si pensi alla nomina del direttivo della Scuola Superiore della Magistratura, annullata dal giudice amministrativo, ma riconfermata senza remore) ovvero all’uso doppiopesistico e quasi ricattatorio delle chat negli avanzamenti di carriera e nelle valutazioni di professionalità nei confronti di magistrati appartenenti ai gruppi di minoranza o più direttamente coinvolti nello scandalo dell’hotel Champagne. Autonomia e indipendenza Altro dato di fondamentale importanza è che il gruppo  che era nato per rappresentare l’anticorrentismo, per quanto apparentemente non attinto da particolari vicende pruriginose nelle chat di Palamara,  si è dimostrato incapace di dare riscontro alla sua sbandierata verginità ideale e  di rivestire il propagandato ruolo di “cane da guardia” contro il correntismo  e le sue degenerazioni dentro il CSM, rimanendo fagocitato nel “sistema” denunciato nel libro-intervista di Luca Palamara. Oggi la sua dirigenza è indecisa se percorrere la strada del correntismo tradizionale, supino  al gruppo egemone ed a chiunque possa garantire giunte pseudo-unitarie pur di conferire loro visibilità e una piccola porzione di potere, ovvero intraprendere finalmente l’unica strada necessaria per la rigenerazione etica e culturale della magistratura italiana, ossia quella che prende definitivamente le distanze da ogni posto di rappresentanza dentro il Csm e nelle altre istituzioni. Alcuni di essi, con coraggio e con grande determinazione, hanno dimostrato di volerlo fare, scegliendo il sorteggio come metodo di designazione dei togati in seno al Csm e la rotazione negli incarichi direttivi per porre fine al nominificio lottizzatorio e cencelliano nel quale è stato trasformato il potere di scelta dei direttivi e semidirettivi. L’auspicio è che la lezione serva per un bagno di umiltà da parte di tutti i gruppi associativi, anche di quello che ha vinto le suppletive, per studiare, insieme alle parti offese da “Magistropoli”,  una efficace e risolutiva  autoriforma dell’istituzione consiliare e dell’associazionismo giudiziario, prima che sia la politica a farlo inaudita altera parte. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediAndrea Reale Giudice per le indagini preliminari a Ragusa, membro dell'Associazione nazionale magistrati eletto con la lista Articolo 101

Elezioni 25 settembre, Meloni attacca Di Maio: "Indegno ministro degli Esteri"Enrico Letta e il dopo accordo: “La partita è aperta”

Calenda chiede un confronto tv fra i quattro leader

Crisi di governo, Conte non si arrende: "Ora il boccino ce l'abbiamo noi"Blocco navale proposto da Giorgia Meloni: cos’è, come funziona e si può fare?

Salvini: “In alcune scuole appello per cognome perché qualche bimbo si sente fluido”M5S, Casalino: "Ecco perché ho deciso di non candidarmi"

Video stupro, Giorgia Meloni: "L'ho preso dalla stampa. Rimango colpita dalla polemica"

Cacciari: “Con Meloni proveranno di tutto e il divorzio Letta-Calenda è incredibile”Notizie di Politica italiana - Pag. 184

Ryan Reynold
Elezioni 25 settembre, cosa succederà al Reddito di Cittadinanza con il nuovo governo?La Cirinnà vuole i 24mila euro trovati nella cuccia del canePiano italiano per ridurre il consumo del gas: cosa prevede?

BlackRock Italia

  1. avatarCrisi di governo, Marattin (Italia Viva): "Con le dimissioni di Draghi saltano gli obiettivi del Pnrtrading a breve termine

    Notizie di Politica italiana - Pag. 178Notizie di Politica italiana - Pag. 182Elezioni, Sgarbi sulla scuola: "Non prima delle dieci e vacanze fino ad ottobre"Ilaria Cucchi candidata alle elezioni politiche 2022: "Mi batterò per il rispetto dei diritti"

      1. avatarLa promessa di Berlusconi: “Toglieremo le tasse alle aziende che assumono”Professore Campanella

        Maria Stella Gelmini: "Berlusconi? Non l'ho più sentito"

  2. avatarIl “Credo” della Lega diventa uno slogan che campeggia sui palazziGuglielmo

    Morte di Gorbaciov, il leader del Partito Comunista Marco Rizzo festeggia: “La aspettavo dal ‘91”Ministra Fabiana Dadone derubata davanti a Palazzo Chigi: ladro arrestatoSondaggi politici, testa a testa FdI-Pd ma domina il centrodestraMatteo Renzi: "Porte aperte a Calenda, uniti facciamo il botto"

  3. avatarPrimarie in Sicilia, i progressisti scelgono il candidatoProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Elezioni 25 settembre, Calenda: "Se Letta dice no è responsabile della rottura"Elezioni, Di Maio risponde a Calenda: "È un bullo"Di Maio è scontento: “A Calenda è stato concesso troppo”Elezioni, Salvini: "Meloni presidente del Consiglio? Prima il voto"

Boschi: “Bonino dice no a Renzi perché nel 2014 non è stata confermata agli Esteri”

Parlamentarie M5S con il listino di Conte: si vota oggi fino alle 22Crisi di Governo, Draghi non sale al Quirinale: si ipotizza un colloquio con Mattarella domani*