Concerto a Wuhan, in 11mila all'evento senza distanziamento né mascherineUno scienziato militare aveva il vaccino anti covid ad inizio 2020Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 685
Pompiere interviene dopo un incidente stradale e scopre che la vittima è la figlia di 21 anniMadame Yevonde è stata la pioniera del colore. Grazie alla sua camera speciale poteva permettersi di lavorare separatamente le lastre ciano,Guglielmo magenta e giallo. Un processo che le consentì di manipolare in molti modi l’immagine, anticipando ciò che viene fatto oggi con le macchine digitali. Diciotto scatti della serie “Goddesses and Others” con 130 ritratti realizzati tra gli anni Cinquanta e Sessanta, sono stati esposti alla Laing Art Gallery di Newcastle Upon Tyne nella mostra “Life and Colour”Medusa ha il volto pallido ma bellissimo. I suoi occhi magnetici bucano l’obiettivo e le labbra color del sangue sono serrate in una smorfia drammatica, quasi d’orrore; un pitone le avvolge il collo, sfiorandole appena le spalle nude, e tra i capelli masse di serpi nere strisciano scomposte. Non ricordano, i suoi tratti, quelli demoniaci delle Medusa dell’arte classica né le misteriose e tragiche rappresentazioni di Caravaggio, Bernini, Rubens o Bocklin: la sua espressione ci rimanda, piuttosto, a quella di un’icona glamour degli anni Novanta, a una top model che qualche maestro della fotografia contemporanea ha voluto ritrarre in tutte le sue più inquiete sfumature.Sono l’intensità vagamente sinistra di quel volto, l’enigmatica eleganza dei lineamenti, la modernità della composizione fotografica e l’uso innovativo del colore a renderla così “famigliare”, così affine al gusto e alla sensibilità di oggi, così corrispondente al nostro immaginario estetico.Con il suo mixage di toni cipria, oro, ottanio ed ebano, questa seducente Regina delle Gorgoni possiede, infatti, un’originalità che ha scavalcato tempi e mode proprio perché originale era la fotografa londinese che quasi 95 anni fa l’ha resa immortale: Yevonde Philone Cumbers Middleton, conosciuta – sebbene mai abbastanza celebrata – nel mondo della fotografia, dell’arte e della pubblicità come Madame Yevonde, la pioniera del colore.È stata lei, la fotografa amata dalle socialites, dalle debuttanti più blasonate degli anni Venti e Trenta e dalle donne più indipendenti dell’epoca a riconoscere nel volto dell’aristocratica estone Madeleine von Samson Himmelstjerna Mayer, con cui giocava spesso a bridge, i tratti della più intrigante Medusa del secolo. La Vivex One-Shot TricolourTra la primavera e l’estate 1935, ispirata da un recente, esclusivo party “consacrato” alle dee e agli dei dell’Olimpo che la brillante cantante Olga Oggie Lynn aveva organizzato all’Hotel Claridges di Londra per sostenere una fondazione benefica, Yevonde aveva avuto l’idea di fotografare nel suo studio di Mayfair oltre una ventina di signore della nobiltà britannica nelle vesti di divinità greche e romane e di altre figure della mitologia classica: ciascuna di loro era stata ritratta come un prezioso tableau vivant fatto di colori esplosivi, di riflessi e iridescenze che animavano tessuti e fondali, di ombre profonde, teatrali, di stravaganze materiche e sfumature che diventavano linfa, tanto per i loro volti quanto per gli oggetti di scena con cui dialogavano.Per creare questo variegato olimpo vagamente surrealista che aveva intitolato “Goddesses and Others” (“Dee e altri”) e presentato al pubblico nel luglio 1935, Madame Yevonde aveva usato una particolare fotocamera: la Vivex One-Shot Tricolour, che le permetteva di esporre simultaneamente tre lastre negative in cellophane cerato a colori – ciano, magenta, giallo per l’intera gamma – e di lavorarle separatamente. L’immagine finale era ottenuta stampando a mano, una sopra l’altra, le tre immagini impresse sulle lastre cromaticamente separate.Questo peculiare processo “sottrattivo”, il Vivex, inventato nel 1929 dal chimico inglese D.A. Spencer, aveva consentito alla fotografa di manipolare in molti modi il colore, anticipando di gran lunga ciò che viene fatto oggi con le fotocamere digitali, di sperimentare effetti originalissimi posizionando i cellophane colorati sopra le luci e l’obiettivo e di contribuire a rivoluzionare il gusto dell’epoca, scardinando lo scetticismo che permeava l’uso del colore nelle fotografie. «Il nostro senso naturale per il colore si è atrofizzato dopo tutti gli anni in cui non si è più usato», ripeteva spesso.Diciotto foto della serie, insieme a più di 130 ritratti realizzati sia a colori (Yevonde aveva continuato ad usare il Tri-colour process per una decina d’anni, finché la guerra non chiuse lo stabilimento di Spencer) che in bianco e nero e, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, stampati al bromuro solarizzato, sono state esposte alla Laing Art Gallery di Newcastle Upon Tyne nella mostra “Life and Colour”, dove è possibile ammirare fino a domani le 25 stampe a colori in carbonio commissionate dalla National Portrait Gallery di Londra all’artista Katayoun Dowlatshahi sui negativi originali in vetro. Supportata dal Fondo per la cultura della Maison Chanel, l’anno scorso, prima di approdare a Newcastle, la mostra ha sorpreso e affascinato il pubblico londinese della National Portrait Gallery, che dell’artista scomparsa nel 1975 a 82 anni raccoglie un discreto numero di opere. Le originiContemporanea del famosissimo fotografo, illustratore e designer inglese Sir Cecil Beaton, Yevonde era nata da una famiglia benestante e cresciuta tra parties e prime teatrali; aveva studiato tra il Belgio e Parigi e per un periodo si era sentita assai vicina alla causa delle Suffragette e alla loro battaglia per il diritto di voto alle donne: a 17 anni però, dopo aver realizzato di non essere interessata ad immolarsi a questa causa e una volta superato un breve periodo di indecisione sul suo dorato futuro, aveva risposto a un annuncio apparso in un quotidiano: «Cercasi assistente in un importante studio fotografico di Londra» scegliendo, a quel punto, di diventare fotografa.L’importante studio era quello, a Mayfair, di Lallie Charles (Martin), la più celebre ritrattista dell’epoca, amatissima dall’alta società britannica. Da lei Yevonde aveva imparato l’arte di costruire la foto in studio in modo glamour, posizionando fiori e arredando in maniera ricercata e accattivante gli ambienti, scegliendo le luci delle lampade e puntando ad evocare emozioni e sensazioni attraverso le pose, gli sguardi e i lussuosi abiti delle modelle.A far decollare la sua carriera era stata la guerra, e soprattutto il periodo che ne era seguito: quando in Europa avevano cominciato a deflagrare le bombe, i ritratti in studio della quasi cinquantenne Lallie avevano smesso di affascinare le donne, ormai completamente conquistate dalle nuove mode che si erano nel frattempo affermate. Alla Belle Epoque si erano sostituite le Avanguardie, con la loro esaltazione della modernità, con i colori saturi e lo spirito rivoluzionario; inoltre, avevano preso sempre più piede i magazine illustrati (“The Sketch”, “The Tatler”, dove spesso Madame Yevonde aveva pubblicato ritratti e foto commerciali) ed erano nati nuovi miti.Ammaliate dallo stile delle stelle del cinema, le donne portavano adesso i capelli corti o a caschetto e le unghie laccate mentre le gonne si erano fatte corte e gli abiti scintillanti: era così che volevano essere ritratte. Nella società si erano anche diffusi nuovi appetiti ed eccitanti tentazioni: nuove tendenze alla sperimentazione, anche sessuale, in netto contrasto con le austerità, la rigidità morale e le repressioni vittoriane.Nel 1921, a 28 anni, Yevonde aveva lasciato lo studio al civico 92 di Victoria Street (aperto nel 1914) per quello, più spazioso, al numero 100; nello stesso anno era intervenuta al congresso dell’associazione dei fotografi professionisti con una relazione sulla «ritrattistica fotografica dal punto di vista della donna». Era la prima volta, nella storia dell’associazione, che una fotografa aveva pronunciato un discorso pubblico.Nel 1933, al termine della sua mostra “Photographs by Yevonde”, la prima di ritratti a colori in Gran Bretagna, aveva traslocato nello studio di Mayfair dove, tra il 1935 e 1938, aveva realizzato la serie delle Dee insieme a un ampio numero di ritratti fotografici, compreso quello di George Bernard Shaw, dei due giovanissimi nipoti del politico nigeriano Muhammadu Dikko e il suo, con abito rosso e la Vivex One-Shot camera su fondo blu.Amante delle provocazioni, anticipatrice di stili poi ripresi e rielaborati da artisti come Pierre et Gilles, Anton Corbjn, David LaChapelle, Miles Aldridge, per lei contava «essere originale o morire»: era questo il motto con cui aveva vissuto la propria vita e la propria arte, intrecciando con sapienza l’una con l’altra, come ricorda la stessa Madame nell’autoritratto che chiude la mostra. «Questa non è stata la storia della vita di una donna ma la storia di una fotografa che si dà il caso sia una donna».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMonica Zornetta
Regno Unito, il ministro della Salute Hancock si è dimesso: scandalo nel Governo di Boris JohnsonAffetta da long Covid da un anno si suicida a 50 anni, il marito: "Aveva dolori strazianti"
App installata nei cellulari dei criminali di tutto il mondo: l'Fbi ha arrestato centinaia di persone
Morto Jason Kelk, il paziente long covid contagiato a marzo 2020Sophie Wessex più su di Harry e Meghan nella lista dei reali inglesi
Il principe Harry a Londra: il 1° luglio l'incontro con il fratello per inaugurare la statua di DianPartorisce 10 gemelli, parto record per una 37enne in Sudafrica
Idaho, sparatoria in una scuola media: due feriti ed attimi di terroreNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 689
Razzo cinese in caduta: la scelta di Pechino per risparmiare sui costiOhio, decisione sui vaccini per convincere tutti gli scettici: "Puoi vincere 1 milione di dollari con la vaccinazione"Il principe Harry a Londra: il 1° luglio l'incontro con il fratello per inaugurare la statua di DianCovid India, durante la seconda ondata sono morti 730 medici nel Paese
Bielorussia, Joe Biden commenta il dirottamento aereo: "Vergognoso"
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 693
Cosa succede in Colombia: la polizia spara sui manifestanti, almeno 30 mortiUSA, Celebrity Millennium: due passeggeri positivi al Covid sulla nave da crocieraCalifornia, influencer si suicida in diretta su Instagram: aveva abusato della sua ragazzaVaccini Covid, UE: “Il contratto dei vaccini AstraZeneca non è stato rinnovato”
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 687Nigeria, 100 bambini rapiti da un gruppo di uomini armati in una scuola coranicaVon Der Leyen: "Liberalizzazione dei vaccini non risolve il problema"Marco Zennaro scarcerato in Sudan: l'imprenditore era in carcere da due mesi