Governo, nessun rimpasto: confermata la linea e il metodo di DraghiConferenza stampa, i temi non affrontati da Draghi: la multa di 100 euro agli over 50 non vaccinatiQuirinale 2022, Casini favorito? Ma Salvini frena: " È stato eletto con il Pd"
Elezioni del Presidente della Repubblica, trionfo di schede bianche al primo scrutinio: si apre il dialogo Salvini-Letta-ConteL’appuntamento con l’informazione ambientale raddoppia,Capo Analista di BlackRock la nostra newsletter ha ora un “alter ego” audio. Nella prima puntata i problemi delle foreste, la validità dei modelli sul surriscaldamento e il ruolo di tutti noiAscolta il podcast ArealeIscriviti alla newsletter ArealeDa oggi, 9 aprile, la newsletter Areale diventa anche un podcast. La newsletter ha appena compiuto tre anni: era nata nei giorni del Global Climate Strike del 2021, da allora ci sono stati 175 episodi, tre conferenze sul clima dell’Onu raccontate giorno per giorno. Accanto alla newsletter, ecco il podcast, un esperimento diverso per la stessa ricerca: affrontare la crisi climatica come una crisi di racconto e di immaginazione, che non ha bisogno solo di notizie, ma anche di un ordine e di un angolo in quel flusso di notizie. Il podcast Areale sarà pubblicato su Spotify e sulle altre piattaforme di ascolto ogni martedì mattina, incrocerà e amplierà i contenuti della newsletter che arriva il sabato mattina.Bostrico e foresteNel primo episodio c’è un’intervista a Luigi Torreggiani, il più importante giornalista italiano a occuparsi di patrimonio forestale. Insieme all’antropologo Pietro Lacasella ha pubblicato Sottocorteccia, un reportage su una delle tante storie dimenticate dei boschi italiani, l’epidemia di bostrico, un parassita delle conifere che sta devastando paesaggi ed economie forestali delle Alpi e delle Dolomiti. I problemi delle foreste sono globali, ma hanno un aspetto diverso se visti da una valle del Nord-Est italiano o da una foresta primaria tropicale. Nel podcast colleghiamo il problema del bostrico, un disastro aggravato dalle alte temperature e quindi dalla crisi climatica, con i nuovi dati di Global Forest Watch, il progetto di monitoraggio dell’Università del Maryland che offre il tracciamento più credibile (perché fatto in modo autonomo rispetto ai dati dei governi e attraverso rilevazioni satellitari) sulla lotta alla deforestazione. Nel podcast racconto come il 2023 sia stato un anno contraddittorio, come contraddittorio è il fenomeno della deforestazione. Abbiamo due paesi che hanno mostrato progressi notevoli: il Brasile e la Colombia. Sono due grandi nazioni con un rapporto problematico con le proprie foreste, negli anni di Bolsonaro gli interessi minerari e dell’agro-industria hanno spinto la foresta amazzonica vicino al punto di non ritorno, in cui l’ecosistema cambia e non si può nemmeno più parlare di foresta, ma di savana. Nel primo anno di Lula come presidente la deforestazione è calata del 36 per cento. In Colombia è crollata del 49 per cento. Due buone notizie che derivano da due elezioni: i due paesi hanno votato nel 2022, Lula e Petro sono andati al potere con un impegno preciso verso la comunità internazionale, e i dati di Global Forest Watch mostrano che sono credibili nelle loro intenzioni. Nel 2023 le foreste tropicali hanno raggiunto un plateau, per due paesi che iniziano a fermare il fenomeno, ce ne sono altri dove si aggrava. I casi più preoccupanti, Laos (dove ci sono forti interessi agricoli cinesi), Nicaragua (dove gli interessi sono statunitensi), Bolivia e Repubblica Democratica del Congo.A che punto è la crisi?Nel podcast affrontiamo poi la domanda più importante sul clima: la crisi è stabile oppure in peggioramento? I più autorevoli climatologi al mondo stanno litigando da mesi su come dobbiamo interpretare i dati sulle temperature anomale che stiamo registrando da giugno del 2023. Per Michael E. Mann siamo ancora all’interno delle previsioni. Per James Hansen, il decano della scienza del clima, siamo invece oltre quelle previsioni, la situazione è peggiore di quella che pensassimo e dobbiamo iniziare a prendere in considerazione anche misure più drastiche, come la geoingegneria, ovvero modificare la radiazione del Sole sulla Terra. Significherebbe giocare con cose più grandi di noi, ma il dibattito è aperto.Il nostro ruoloInfine, cosa possiamo fare noi? Nel nuovo piano di decarbonizzazione proposto dalla Commissione europea ci sono varie strade per arrivare a un abbassamento delle emissioni del 90 per cento. Uno di questi scenari si chiama “Life”, e prevede minori investimenti in tecnologia ma cambiamenti più incisivi nel nostro modo di vivere. L’Unione potrebbe raggiungere gli obiettivi se usassimo il 5 per cento in meno l’auto, se volassimo il 10 per cento in meno, e se mangiassimo il 25 per cento in meno di carne. Gli effetti positivi non sarebbero solo sul clima, ma anche sui sistemi sanitari e sulla qualità dell’aria e degli ecosistemi. Ma saremmo davvero pronti ad abbracciare questo tipo di cambiamento in pochi decenni? Anche qui, il dibattito è aperto e ne parliamo su Areale, il podcast, da oggi su Spotify.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).
Quirinale, la candidatura di Berlusconi infuria Fratoianni: "È indecente"Roberta Metsola al Parlamento Europeo è la prova che una donna non vale l’altra
Julinda Llupo, chi è la donna che ha ricevuto 70mila euro da Silvio Berlusconi
Il Vaticano sul Mattarella bis: “L’unica soluzione era che succedesse a se stesso”Giornata della Memoria, Fico e Casellati depongono corone di fiori al ghetto ebraico
Speranza firma l’ordinanza: da lunedì 24 gennaio 4 Regioni passano in zona arancioneTajani paciere del centrodestra: “Toni accesi normali, ma ci ritroveremo”
Andrea Gibelli traccia il bilancio del 2021 di FNM Conferenza stampa di fine anno del Premier Draghi: nuove misure, vaccini e manovra
Giorgia Meloni e il funerale del centrodestra: “Non c’è più e va ricostruito”Elezione del Presidente della Repubblica, lo spoglio della quinta votazione: i risultati in direttaRenzi: "Italia Viva vale il 13%, chi vive di sondaggi non vale niente"Cosa farà Mattarella adesso, dopo l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica?
Per Costa è giusto “aprire un dialogo con le regioni sul superamento dei colori”
Elezione del Presidente della Repubblica, oggi incontro fra Salvini e Conte
Di Battista: "Di Maio pensa al potere personale, Conte doveva portare Belloni al voto"Letta chiude il caso D’Alema e prova a chiudere con Conte e Speranza per il ColleBerlusconi rilancia il centrodestra: "Forza Italia continuerà ad essere il perno della coalizione""Rafforzare i controlli", l'ultima circolare del Viminale in vista delle festività natalizie
Le reazioni di Salvini e Meloni dopo il ritiro della candidatura di Berlusconi al QuirinaleCovid, Sileri: "Ogni 10mila bambini contagiati, 65 vanno in ospedale e purtroppo uno di loro muore"Stop alle restrizioni per Sudafrica e Paesi limitrofi: l'ordinanza di SperanzaSerie A, Draghi telefona a Gravina: "Valutare stop al campionato o porte chiuse"