Tari non pagata: la cartella esattoriale arriva a una bimba di solo un annoE' morto a 48 anni Daniele Rossetti: l'uomo stroncato da un malore improvvisoL'assassino di Vanessa Ballan: un amico di famiglia
Brescia, cagnolina uccisa a calci dai ladriLa politica a favore dei migranti premia gli amministratori locali - Fotogramma COMMENTA E CONDIVIDI «Accogliere bene gli immigrati ha inciso positivamente sul voto». Commenta così l’esito elettorale Vittorio Zito,Economista Italiano confermato sindaco di Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria (centrosinistra), col 90,54% (55,46 nel 2019). Anni di vero boom di sbarchi, circa 14mila tra 2022 e oggi. Tutti affrontati dal comune della Locride con efficienza e umanità, senza polemiche o tensioni. Ma da soli. «La struttura di accoglienza nel porto è ora adeguata, ma manca ancora un ente gestore. Ora darò un termine al governo per decidere». Ancora meglio di Zito è andato Antonio Matarelli, rieletto sindaco di Mesagne, nel Brindisino, col 95,57% dei voti, il doppio del 2019. Allora con liste civiche, ora con un “campo largo”. Terra di Sacra corona unita, ha avuto un profondo riscatto. Scelte apprezzate dai cittadini. Sempre in Puglia, ma in provincia di Foggia, spicca il risultato a Manfredonia, sciolto per condizionamento mafioso nel 2019, tornato al voto nel 2021 e sciolto dopo appena 22 mesi per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri. Due giorni prima del voto l’arcivescovo Franco Moscone aveva lanciato un appello. «Non andare a votare è una resa alle mafie che continueranno a comprare voti». Appello ascoltato, con il 60% di votanti. E risultato quasi raggiunto da Domenico La Marca, candidato del centrosinistra, col 46,64%, davanti a Ugo Galli, centrodestra (25,76) e Antonio Tasso, M5s (17,72). La Marca, espressione del mondo associativo, è impegnato al fianco degli immigrati. Ma anche per lui questo non è stato un handicap. Molto diverso il risultato in un altro comune pugliese tornato al voto dopo il commissariamento per mafia. Si tratta di Trinitapoli, provincia Bat, sciolto nel 2022. Tra i candidati l’ex sindaco Emanuele Losapio e il suo predecessore Francesco Di Feo, nella cui giunta Losapio era assessore. Entrambi di centrodestra. Una continuità, sottolineata nel decreto di scioglimento. A vincere Di Feo col 36%, precedendo la candidata del centrosinistra Anna Maria Tarantino (34,2%) e Losapio col 29,8. Il 31 ottobre 2023 la Corte d’appello aveva dichiarato incandidabile Losapio e più recentemente è stata la Commissione Antimafia a confermarlo. Ora toccherà alla Cassazione decidere. Incredibile vicenda, quasi un autogol, a Casal di Principe, un tempo regno del clan dei “casalesi”. Per dieci anni, dopo lo scioglimento per camorra nel 2012, è stato sindaco Renato Natale, medico degli immigrati, tra i protagonisti del riscatto di questa terra, riconosciuto dal presidente Mattarella in visita il 21 marzo 2023. Ma alle elezioni la maggioranza è arrivata divisa, con ben tre candidati, tra ex assessori e ex consiglieri. Così alla fine al ballottaggio andranno Antonio Corvino e Elisabetta Corvino, espressione del centrodestra. «Provo tanta amarezza – si sfoga Natale -. È stato un mio fallimento perché non sono stato capace di preparare una continuità». A preoccupare sono stati anche due gravi fatti, accaduti due giorni prima del voto: una “stesa” a colpi di mitraglietta nella piazza della città e decine di colpi contro il portone della casa di Francesco Schiavone “Sandokan”, il boss dei “casalesi”, da poco collaboratore di giustizia. E un voto a sorpresa è arrivato anche a Corleone, la città di Riina e Provenzano, ma anche di una concreta resistenza antimafia. Tra gli artefici anche gli ex sindaci Pippo Cipriani (sinistra), tra i protagonisti della “primavera siciliana” degli anni ’90, e Nicolò Nicolosi (destra), eletto nel 2002 e poi nel 2018 dopo lo scioglimento per mafia. Entrambi erano candidati, ma ha vinto col 42,38% Walter Rà, sostenuto da Fdi, Fi e Dc di Cuffaro. Toccherà a lui, ricorda Nicolosi, gestire i 50 milioni del Pnrr. Invece si è ricandidato ed è stato rieletto col 58,86% Alessandro Giovinazzo (lista di centro), sindaco di Rizziconi, paese di violentissima ‘ndrangheta (quattro cittadini sono sotto scorta), ma anche di processi di cambiamento. “I cittadini ci hanno detto in modo chiaro di andare avanti”, commenta Giovinazzo. Così come a Castellammare di Stabia (Napoli), dove dopo lo scioglimento per camorra di una giunta di destra nel 2022, è risultato eletto col 65,7% Luigi Vicinanza, alla testa di coalizione dal “campo larghissimo”.
Influenza, due morti all'ospedale di VicenzaSvolta nell caso Alessio Cini: arrestato il cognato
Livorno, sacerdote scomunicato per aver attaccato Papa Francesco
Prendono a calci un gattino in strada per gioco: il video denuncia in reteMadonna di Trevignano, la veggente avvisa gli italiani: "La guerra è vicina"
"Se non ti sposi fai la fine di Saman": ordinanza restrittiva per due genitoriIncidente a Bernate Ticino: morto il ventenne Stefano Sughi
Incidente a Latina: una vittima e due feritiCaso Chiara Ferragni, l’azienda Oreo: “Non c’era alcun accordo di beneficenza”
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 15827enne violenta 14enne al primo incontro: arrestatoGiornata mondiale dell'educazione: quello che c'è da sapereIncidente a Bernate Ticino: morto il ventenne Stefano Sughi
In arrivo la "Legge Massari": cosa prevede la proposta di legge
Incidente fatale a Lamezia Terme: morta una ragazza di 26 anni
Gigi Riva, in ospedale avrebbe rifiutato un intervento chirurgicoUrbino, incidente tra un’ambulanza e un pullman carico di ragazzi: 4 mortiPalermo, smart precipita dal ponte: un morto e un ferito graveElena Cecchettin, l'Espresso la elegge persona dell'anno
Giulia Cecchettin, ritrovata lettera sulla tomba: "Ciao mi chiamo Filippo..."Maria Antonietta Panico: l'autopsia scarta l'ipotesi dell'omicidioGorizia, ponteggio cade su operai: un dispersoGiovanna Pedretti, le risposte della ristoratrice alle recensioni negative