Scontri tra tifosi sulla ss 85 in Molise, emessi 22 Daspo - Tiscali NotizieAggredito un cronista alla festa di CasaPound. Schlein: «Sciogliere le organizzazioni neofasciste»Cultura
Germania al voto: la seconda puntata dello speciale dei Barbari sulla corsa per la cancelleriaHo conosciuto Chiara Ferragni alla Lega Pokémon di Cremona. Non pensate che perché oggi è una grande attrice all’epoca ne fossimo intimoriti,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock tutt’altro Anzi, l’ho invitata a pranzo da mia nonna perché sono una persona compassionevole. Questo racconto si trova sull’ultimo numero di FINZIONI – il mensile culturale di Domani. Per leggerlo abbonati a questo link o compra una copia in edicola I miei avvocati (che poi è uno ma conta per due: nome Gianni cognome Agnelli) continuano a consigliarmi di lasciare perdere questa vana battaglia di rivendicazione, ma è una faccenda di famiglia e, siccome la famiglia è una delle 15/16 cose a cui tengo di più, io non cedo. Allora: ho conosciuto Chiara Ferragni alla Lega Pokémon di Cremona. Non pensate che perché oggi è una grande attrice all’epoca ne fossimo intimoriti, tutt’altro. Chiara aveva un mazzo scarsino, poi si distraeva pensando a cose tipo il denaro, e noi la mazzolavamo sempre. Urlava di dolore, quando i suoi Jigglypuff – il rosa, madonna che fissazione – venivano disintegrati dai nostri Charizard o Blastoise. A pranzo da nonna Un giorno Guido – giovanotto sottosviluppato con una stella di acne sulla gota sinistra – dopo l’ennesima vittoria pensa sia il caso di infierire, così si alza in piedi e davanti a una Chiarina Ferragnina sconsolata si solleva la manica destra e cerca di irrigidire il muscolo del bicipite in un’esibizione di vigoria pacchiana, ma Guido appunto è sottosviluppato e lo sforzo non produce altro se non una bolla di muco che sboccia sull’orlo della sua narice sinistra. La guardiamo, catturati dalla perfetta sfericità, micromondo ora concavo ora convesso, imponderabile sfera in cui allucinare fasti e orrori di evi passati e futuri che, per un colpo di tosse, d’un tratto si infrange detonando sulla faccia di Chiara e sulla sua borsetta Balenciaga Kids. Disperata, inizia a piangere, mentre tutti ridono e Guido si rialza. Davvero, tutti ridono, eccetto me, che nonostante la felpa con Tigro e il ciuffo di capelli blu sono già molto compassionevole. Decido così di invitarla il giorno seguente a pranzo da mia nonna, nel tentativo di consolarla. In più ho Mortal Kombat III, e certo le sarà di aiuto trascorrere un pomeriggio a guardarmi giocare (solo un telecomando, grazie zio sempre stato la munificenza incarnata). Arriviamo a casa e scopro con rammarico che la nonna ha poco tempo per cucinare perché alle 15 ha appuntamento con le signore della chiesa. Ci resto male, niente tavolate di leccornie. La nonna mi vede triste e dice: «Non preoccuparti, lo sai la nonna ha sempre un asso nella manica». Guardo Chiara interdetto, col timore che si riferisca alle note vicende (in parte penali) risalenti all’ultimo campionato di ramino. Quando estrae dal frigo una grande insalatiera decripto la metafora e mi tranquillizzo. «Ecco a voi», dice, «The Blonde Salad. Se volete altro sale prendete quello senza iodio che il Maldon lo tengo per il fucile». Poi ci saluta, prende le chiavi, il casco ed esce. Mangiamo l’insalata. Chiara intanto ha cambiato espressione. Non più triste, eppure nemmeno felice. Ha un cipiglio strano, che non posso analizzare nel dettaglio perché come mi accade tutte le volte che mangio sono impegnato ad arrestare con il pane la corsa dell’olio sulla mia bazza, vezzo gastronomico che ancora oggi mi garantisce grandi consensi, specie alle cene placée. Dopo pranzo ci spostiamo alla tv e tutto procede come programmato: io gioco a Mortal Kombat nonostante l’inquietudine scaturita dal disclaimer sull’epilessia, Chiara mi siede accanto in silenzio. Ma sembra distratta. Provo a coinvolgerla accompagnando le mosse dei combattenti virtuali con gesti scattosi, emetto degli “uah” e degli “sbeng”, ma lei niente, zitta e seria. Alle 17 merenda. Le offro un Pangocciolo, lei rifiuta – meno male era l’ultimo –, poi dopo poco suona il campanello. È la madre che passa a prenderla. Chiara mi ringrazia, infila il cappottino Prada Bimbo, io mi offro per aiutarla ma lei dice «no grazie prima lavati le mani», fa un inchino e se ne va. Da quel giorno non l’ho più vista, né alla Lega Pokémon né altrove. La Bocconi Invision Il tempo passa, le cose vanno avanti. So da conoscenti comuni che Chiara si è iscritta alla Bocconi, anch’io non me la cavo così male visto che prendo il diploma serale da perito elettrotecnico e poi tempo qualche mese inizio grazie a Gianroberto Casaleggio una straordinaria scalata in politica che mi porta a collezionare un paio di ministeri e tre rinvii a giudizio. Un giorno, mentre siamo in riunione, un collega mi mostra questo blog, The Blonde Salad. Vedo Chiara, che riconosco appena: non ha più lo sguardo abbacchiato di quando assisteva alle ecatombi di Jigglypuff, quella remissività è sparita. Però è lei e capisco tutto: Chiara che rimugina durante il pranzo, Chiara che non si entusiasma per Mortal Kombat, Chiara che rifiuta il Pangocciolo. CulturaGli astici del sushi bar hanno la sindrome di Cotard La prima “Blonde Salad” This January 2018 photo shows southwestern black bean and corn salad in New York. This dish is from a recipe by Katie Workman. (Mia via AP) Non sto a ripercorrere i tentativi di trovare un accordo, le prime azioni legali, le sconfitte in tribunale (una parola: massoneria). Mi basta che le persone sappiano e che mia nonna e la sua maestria in cucina ottengano la dovuta consacrazione. Pertanto ho pensato che la cosa giusta da fare fosse raccontare a tutti come sono andate le cose e, soprattutto, divulgare una volta e per sempre la ricetta originale di quell’insalata, così come mia nonna l’ha trascritta nel suo quadernetto-ricettario di Sailor Moon. Che il mondo della moda sappia come le sue idee che tutti ritengono eleganti e scicchettose nascano in realtà – come tutto, d’altronde – dalle mani rugose sagge e impiastrate di Alchermes dei nostri vecchi. Grazie, nonni. The Blonde Salad 1 Filadeffia 1 pacco di insalata Kountri Esselunga 1 latta di mais 1 ciocca di capelli strappata a vostra figlia. (Da qui il nome: all’epoca la zia si ossigenava – motivo per cui con la nonna litigava spesso, e giù insalate. Oggi tutto rientrato: se dio vuole è calva). CulturaCome cane e gatto. La vera natura di Francesco Totti e Ilary Blasi© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediUbaldo Berti Ubaldo Berti è un nome d'arte
Tennis: anche Anna Kalinskaya, fidanzata di Sinner, annuncia il ritiro per infortunioSchifani, 'Politica ha disattivato 3 dissalatori in Sicilia' - Tiscali Notizie
Söder pubblica i suoi piatti preferiti su Instagram e pensa a un programma quasi-Verde
Camminata veloce per perdere peso: consigli e rimediGli ecologisti che si incollano all’asfalto vanno puniti?
Salerno-Costa d'Amalfi, i voli disponibili: ecco come arrivare all'aeroportoSoldi pubblici e donazioni milionarie: come si finanziano i partiti in Germania
Miti e realtà del mondo del lavoro tedescoTir in fiamme, maxi coda di 11 km sull’A1 a Calenzano - Tiscali Notizie
Dalla Procura l’ok alla scarcerazione di Toti, la decisione del gip tra domani e venerdì - Tiscali NotizieGiovanni Toti si è dimesso da presidente della LiguriaNotizie di Sport, Risultati, Classifiche - Pag. 418Wimbledon, Musetti batte Fritz in cinque set e vola in semifinale
Scoperto tesoro nascosto a Roma: tutto sul quadro con poteri miracolosi
Negli ultimi trent’anni è sparito il 17 per cento delle foreste tropicali
Lavorare in Germania: vi raccontiamo opportunità e sfide di chi ce l’ha fattaBaerbock contro Scholz, a Potsdam si decide un pezzo di futuro della GermaniaIl discorso d’addio di Merkel porta la fiducia in tempi rabbiosiLavorare in Germania: vi raccontiamo opportunità e sfide di chi ce l’ha fatta
Greenpeace: «Su Eni e G20 scenario inquietante»Il vino francese ha abbracciato l’estrema destraUn detenuto si è tolto la vita a Rebibbia: 59 i suicidi in carcere da inizio annoNegli ultimi vent’anni 500mila persone sono morte a causa di eventi climatici