Vigevano, trovato morto un uomo di 33 anni: era senza vestitiAllerta smog in Lombardia: primi divieti, ma Sala minimizzaLecco, auto si ribalta: due ventenni morti nell'incidente
Navalny, fiaccolata bipartisan oggi a Roma: ci saranno le delegazioni di tutti i partitiLa commissione disciplinare ha disposto la sanzione della sospensione di un anno e sei mesi per Antonio Lepre,Professore Campanella Gianluigi Morlini, Luigi Spina e di nove mesi per Corrado Cartoni e Paolo Criscuoli. Si è concluso con una sospensione il procedimento disciplinare davanti al Consiglio superiore della magistratura dei cinque ormai ex togati del Csm, che nel 2019 erano presenti al dopocena dell’hotel Champagne insieme a Luca Palamara, Cosimo Ferri e Luca Lotti, in cui si tentò di pilotare la nomina del procuratore capo di Roma che doveva succedere a Giuseppe Pignatone. La commissione disciplinare ha disposto la sanzione della sospensione di un anno e sei mesi per Antonio Lepre, Gianluigi Morlini, Luigi Spina e di nove mesi per Corrado Cartoni e Paolo Criscuoli. La procura generale della Cassazione, che sostiene l’accusa nei procedimenti disciplinari dei magistrati, ha chiesto per tutti gli ex togati la condanna alla sanzione della sospensione (quella massima di due anni per Spina, Lepre e Morlini; di un anno per Cruscioli e Cartoni) e ha rinunciato a replicare alle arringhe dei difensori. Le difese, invece, hanno chiesto invece il proscioglimento dei loro assistiti e alcuni di loro in subordine la meno grave sanzione della censura. La decisione è stata molto meditata: il collegio disciplinare ha reso nota la decisione dopo una camera di consiglio durata più di nove ore. Antonio Lepre, Gianluigi Morlini, Luigi Spina, Corrado Cartoni e Paolo Criscuoli si erano dimessi dall’organo di governo autonomo della magistratura pochi mesi dopo lo scoppio dello scandalo. Il procedimento I cinque hanno dovuto rispondere dell'accusa di aver discusso della nomina del procuratore di Roma, con soggetti «completamente estranei alle funzioni e alle attivita' consiliari», ovvero l'allora leader di Unicost Luca Palamara e i parlamentari Luca Lotti e Cosimo Ferri e di averne accettato il contributo. Si sono difesi durante il procedimento sostenendo di non aver tradito le loro funzioni, di aver agito in totale autonomia e di non aver partecipato ad alcuna strategia precostituita per favorire la nomina del procuratore generale di Firenze, Marcello Viola, come nuovo capo della procura capitolina. Le linee difensive sono state quelle di scaricare la regia su Palamara e Ferri e sulle loro «ambizioni incontrollate»: tutti gli ex togati hanno spiegato, pur con motivazioni diverse, di essere arrivati in quella saletta riservata dell’hotel Champagne senza essere al corrente della ragione dell’incontro oppure addirittura, come ha detto a spontanee dichiarazioni Antonio Lepre (che era il relatore della nomina del procuratore capo di Roma), in modo causale perchè alloggiava in quell’albergo. Il caso Ferri Questo procedimento, tuttavia, non chiude del tutto la vicenda: è ancora sospeso il procedimento disciplinare nei confronti di Cosimo Ferri, la cui posizione è peculiare. Ferri, infatti, è attualmente deputato di Italia Viva oltre che magistrato in aspettativa e durante la cena era presente non solo in veste di politico ma anche come capocorrente delle toghe conservatrici di Magistratura indipendente. Proprio perchè ancora magistrato, il procedimento disciplinare è scattato anche nei suoi confronti ma la sua posizione è stata isolata rispetto a quella dei cinque ex togati. Ferri, infatti, ha ricusato il collegio e sollevato la questione dell’inutilizzabilità delle intercettazioni, ottenute grazie al trojan installato nel cellulare di Palamara e su cui si fonda il procedimento disciplinare. Secondo il deputato, infatti, le captazioni sarebbero inutilizzabili perchè lui, in quanto parlamentare, non poteva essere intercettato senza prima il via libera della camera di appartenenza. La tesi della procura è che le intercettazioni siano utilizzabili perchè avvenute casualmente, Ferri invece ritiene che la polizia giudiziaria sapesse che lui era presente alla cena e quindi il trojan dovesse essere spento in quanto non autorizzato. Ora della valutazione è investita la Camera, dove è stata depositata la richiesta del Csm di autorizzazione delle captazioni informatiche. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo
Terremoto nell'Adriatico, magnitudo 4.7: avvertito fino in PugliaEmilia Romagna: continue scosse di terremoto tra Modena e Parma
Niscemi, 31enne muore mentre cerca di salvare il cane caduto in un pozzo
Roma, trovato cadavere in fiamme vicino al Campus Biomedico: è un anzianoIl generale Vannacci indagato per peculato e truffa
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 141Boom di suicidi nelle carceri italiane: il dato
Guido Crosetto in ospedale: ricoverato d'urgenza dopo sospetta pericarditeStranieri irregolari, in Italia casi in diminuzione
Messina Denaro, le parole dell'interrogatorio: "Chiunque mi vuole bene"Incendio a Milano: fabbrica distrutta, nessuna vittimaCrollo cantiere a Firenze: le parole di un sopravvissutoMilano, danni da 70mila euro al liceo Severi
I funerali di Vittorio Emanuele di Savoia al Duomo di Torino
Firenze, rivendicazione dell'attacco al consolato Usa: "Siamo con Hamas"
Torino, professore di filosofia sospeso perché accusato di molesteOlbia, ritrovati i due ragazzi scomparsi: l'abbraccio con i genitori dopo 10 giorniL'Italia accoglie 60 palestinesi, tra loro 18 bambini bisognosi di cureTrentino, valanga alle Pale di San Martino: due feriti
Incidente sulla Perugia-Ancona, scontro fra auto e automedica: morta 79enneNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 128Multe ai No Vax: rinvio di 6 mesiPavia, incidente tra auto e moto: morto un 15enne