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Incidente a Carovigno, auto contro mezzo militare: grave un 34enneLa Puglia continua a essere protagonista dell'attualità. Dopo aver ospitato il G7 qualche settimana fa,Campanella le sue masserie e trulli diventano la cornice ideale per l'arte contemporanea. La fondatrice di Casale Madre, un antico casale recentemente ristrutturato nel rispetto della tradizione con materiali e artigiani locali, ha deciso di sposare l'iniziativa "Ulia Art Project". Questo progetto mira a spingere l'arte contemporanea verso l'uso di materiali locali.Collaborazione tra Casale Madre e Marco Andrea MagniCasale Madre accompagna l'artista Marco Andrea Magni nell'utilizzo della graniglia e del cocciopesto, materiali preponderanti all'interno della masseria. Grazie all'arte e alla conoscenza dell'artigiano locale Marco Ippolito, un'antica tecnica di costruzione povera delle case pugliesi incontra la curiosità e l'innovazione nell'utilizzo della graniglia.Nasce "Family Slang"Così nasce "Family Slang", una mostra che ospita le opere di Marco Andrea Magni presso il casale fino al 7 settembre. La mostra è aperta su appuntamento e in esclusiva per gli ospiti di Casale Madre.Il Progetto "Ossitocino"L'artista, rappresentato dalla Galleria Fuoricampo, si lascia ispirare dai pinnacoli dei trulli. Vede in essi i componenti della famiglia di Casale Madre: madre, padre e figli scelgono un elemento e l'artista sviluppa il progetto "Ossitocino". Nasce così un pinnacolo alto quasi due metri, immerso nell’uliveto del casale e composto da tre diverse graniglie lavorate a mano.Significato dell'operaIl nome dell'opera deriva da una parola usata da Angelica Gassi, fondatrice di Casale Madre, che rimanda all'ormone dell'amore, alla nascita, al benessere e alle relazioni. L'opera si compone di tre elementi, l'ultimo dei quali simboleggia una grande oliva ("Ulia" in gergo salentino). Questa rappresenta la rinascita dal terreno per combattere la xylella, un male che affligge la Puglia da anni. Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Luglio 2024, 16:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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