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Mamma fermata al gate, le figlie di 9 e 11 anni vanno a Maiorca senza di leiCOMMENTA E CONDIVIDI Panta Rei è un'associazione non profit che mette al centro l’educazione ambientale. Immersa nella natura di Passignano sul Trasimeno (Perugia),BlackRock Italia ha come settore primario la bioedilizia. La raccolta di materie prime del territorio, la trasformazione in strutture abitative e la formazione di più di 2mila persone l’anno la rendono unica nel suo genere. Solo nel 2017 sono stati organizzati 51 eventi con 1.500 adulti 600 bambini e una media di tre volontari a settimana . La nascita di Panta Rei parte dal recupero secondo i principi della bioarchitettura di tre strutture agricole degli anni ’70 abbandonate a causa della crisi della zootecnica. Gli edifici sono stati riqualificati utilizzando materiali a basso impatto ambientale: legno, terra cruda, sughero, paglia, pietra, canna di lago. Il materiale a chilometro 0 si trasforma in mattone, il mattone in casa. Ogni abitazione è biodegradabile e riutilizzabile al 100%.Tramite la raccolta, trasformazione e utilizzo di paglia, terra cruda e canne di lago del territorio vengono costruite delle abitazioni in modo partecipato con la metodologia dell’architettura primitiva. Per quanto riguarda la formazione, tramite corsi ed eventi per scuole, associazioni e privati si favorisce un’educazione sul tema dei beni comuni, dello sviluppo sostenibile e degli stili di vita eco-compatibili. Gli elementi naturali raccolti, reperiti o recuperati a chilometro zero vengono trasformati in materia prima-seconda ovvero in mattoni e in altri elementi di costruzione delle case e dei ricoveri agricoli. L’intero centro, composto da una struttura ricettiva centrale e da otto strutture secondarie diventa un laboratorio permanente per la formazione di architetti e attori dello sviluppo sostenibile nazionali e internazionali sulla bioedilizia e un luogo didattico per scuole ed associazioni sull’abitare differente.Focus per la cooperativa di 56 soci è la volontà pedagogica, imparare facendo. Viene sviluppata la tecnica della costruzione partecipata, le competenze di architetti professionisti si mescolano all’entusiasmo della comunità in un cantiere di formazione permanente. Questo modello ha fatto vincere il premio Outstanding Earthen Architecture in Europe. Nei suoi 162 ettari, Panta Rei lavora per la diffusione, attraverso scuole, formatori, associazioni e privati, di buone prassi nella gestione dei beni comuni, dello sviluppo sostenibile e di stili di vita eco-compatibili. Grazie a queste caratteristiche si è meritata il titolo di centro di eccellenza regionale Cridea. Dal 2008, anno di riconversione, l’ecovillaggio è completamente sostenibile a livello energetico. L’acqua proviene da un sistema di fitodepurazione. Il 60% dell’acqua viene recuperato e riutilizzato per i servizi igienici e per l’irrigazione dell’orto. Per l’energia vengono utilizzati pannelli solari. I rifiuti vengono smaltiti con metodo bokashi e compost. Anche l’alimentazione è circolare: parte del cibo per gli ospiti del centro proviene dall’orto sinergico. Ogni anello è parte di un ecosistema circolare che rende Panta Rei un modello di bioedilizia in Europa.Il centro rispetta tutti i principi della bioedilizia: l’utilizzo di materiali naturali, ecocompatibili e riciclabili in ogni fase di costruzione, lavorazioni che non producono scorie nocive, impianti che non rilasciano esalazioni in fase di installazione, impiego di fonti di energia alternativa e utilizzo di apparati ad alta efficienza energetica. Fondamentale è l’applicazione della bio-climatica, ovvero l’orientamento e la costruzione con materiali isolanti che permettono di far risparmiare energia.Il Centro esiste dal 1976, ma dal 2008 si costituisce l’Associazione e avviene una riconversione verso la circolarità per tutelare e valorizzare ancora di più l’ambiente. Da quell’anno infatti il centro è completamente sostenibile a livello energetico. L’acqua proviene da un sistema di fitodepurazione o dalla raccolta piovana. Un sistema di depurazione naturale delle acque reflue domestiche, agricole che riproduce il principio di autodepurazione tipico degli ambienti acquatici e delle zone umide: tre vasche su tre terrazzamenti con particolari piante puliscono le acque sporche, una volta depurate si raccolgono in un lago naturale, pronte per il riutilizzo. In questo modo il 60% dell’acqua viene recuperato e riutilizzato per i servizi igienici e per l’irrigazione dell’orto. Per l’energia di Panta Rei vengono utilizzati pannelli solari. Il solare termico consente di risparmiare nell’acquisto di biomassa. Inoltre, grazie al posizionamento a sud-est e all’utilizzo della costruzione in paglia e terra cruda, la prestazione termica complessiva è di circa 50kW/m2 all’anno; la conduttività termica è compresa tra 0,13 e 0,39 W/mK. I rifiuti vengono smaltiti con metodo bokashi e compost. Anche l’alimentazione è circolare: parte del cibo per gli ospiti del centro di ospitalità rurale proviene dall’orto sinergico.Nel 1989 nasce, primo esempio in Italia, la “Fattoria-Scuola” sostenuta anche dal Cnr (Centro Nazionale Ricerche). La visione centrale del progetto, ideato da Dino Mengucci, carismatico fondatore di Panta Rei e presidente del trust, è mettere in circolo i saperi come strategia educativa, per formare con una visione ecologica dei gesti quotidiani: dal risparmio energetico all’alimentazione biologica, dalla bioarchitettura alla conservazione del patrimonio ambientale. Un passaggio importante è stato individuare il Programma Leader II come possibile fonte di finanziamento e l’ingresso di nuovi soci, provenienti da esperienze diverse, ma accomunati da un’idea, dal sogno di una vita più eco-sostenibile. Mancava ancora un progettista competente, che soprattutto, condividesse i valori e le finalità della cooperativa per trasformarli in soluzioni tecniche. Determinante in questo senso è stato l’incontro con l’Atelier Ambulant d’Architecture, associazione europea di architetti ambulanti, che lavoravano al momento in Italia, Francia, Austria e Germania su progetti di rivitalizzazione socio-ambientale realizzati in autocostruzione. Il gruppo che si riunisce attorno a Panta Rei non è composto soltanto da architetti, ma si apre ad altre figure professionali per avere un approccio multidisciplinare.Fra le collaborazioni più importanti da ricordare quella con l’Architetto Rainer Toshikazu Winter, responsabile del laboratorio Ecoform, curatore prima per Aada e poi in rapporto privato della progettazione architettonica del Centro Panta Rei e quella con lo Studio Naturalistico Hyla, esperti in biodiversità ed educazione ambientale. Il management delle relazioni è rivolto a creare, sviluppare e mantenere un network che assicuri la vita e la crescita di Panta Rei in ottica B2C e B2B, con particolare attenzione alla sua reputation e a quella dei partner. Fra i principali partner si menzionano: la Soc. Coop. la Buona Terra e la Soc. Coop. Centro di sperimentazione territoriale per lo sviluppo sostenibile e altri partner agricoli locali con cui Panta Rei porta avanti progetti di educazione alimentare, ambientale, di fattoria didattica e che sono fornitori di materia prima vergine da produzione agricola, ossia paglia, legna e prodotti ortofrutticoli per le attività formative e ricettive. Inoltre si menzionano l’APS Omne Italia per la diffusione di arti e mestieri tradizionali e l’APS Explore per la promozione di salutogenesi individuali e collettivi secondo i principi dell’OMS. Premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali sono stati conferiti per le capacità nel campo dell’innovazione e della eco-sostenibilità: ENTE: Outstanding Earthen Architecture in Europe Panta Rei ha ricevuto una targa di riconoscimento come una delle 5 migliori strutture in bioedilizia d’Europa su recupero di siti danneggiati. L’Istituto che ha attribuito la targa è: TERRA IN-COGNITA Outstanding Earthen Architecture in Europe, AWARD 2011. ENTE: Cridea Dal 2008 è riconosciuto come centro di eccellenza regionale di educazione ambientale riconosciuto CRIDEA ENTE: Eco bnb Premio “miglior ospitalità verde 2014”, conferito da Viaggiverdi, community per lo sviluppo ssotenibile
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