Covid, Oms: “Variante Omicron in 57 Paesi: intervenire prima del collasso degli ospedali”Tifone Rai nelle Filippine: il bilancio sale a 23 mortiCovid, No Vax senza mascherina cacciato da volo di Ryanair: "Ci controllano le menti"
USA, incendio sul tetto di un edificio a New YorkColloquio a palazzo Chigi per risolvere le tensioni: “Daremo il nostro contributo,criptovalute ma no a sacche di impunità”, ha detto Conte. Altolà di Salvini: “La riforma non si tocca di una virgola” Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e il presidente del consiglio Mario Draghi si sono incontrati a Palazzo Chigi. Oggetto del colloquio: la riforma della giustizia penale, che contiene la riscrittura della legge Bonafede sulla prescrizione. Quarantacinque minuti di colloquio, toni apparentemente cordiali e un Conte che ha lasciato palazzo Chigi rilasciando dichiarazioni di tutt’altro tono rispetto al muro che aveva alzato contro il ddl penale solo qualche giorno fa. «È stato un incontro proficuo e cordiale», ha detto il leader del Movimento. «Io ho assicurato un atteggiamento costruttivo da parte del Movimento 5 stelle. Daremo il nostro contributo per migliorare e velocizzare i processi, ho ribadito che saremo molto vigili perché non si creino soglie di impunità», ha aggiunto con il suo proverbiale equilibrismo nel non dire, pur rispondendo alle domande dei cronisti. Che cosa si siano detti durante l’incontro, infatti, non è stato chiarito, come nemmeno è stato messo a fuoco se il Movimento ha incassato da Draghi la disponibilità a modificare il ddl, come da richiesta dei parlamentari capitanati dallo stesso Conte, in opposizione alla linea più “governativa” di Beppe Grillo. Ad oggi, i fatti sono questi: il cdm ha approvato all’unanimità il maxi emendamento del governo al testo base, una sorta di fiducia anticipata che blinderebbe l’accordo; oggi scadono i termini per la presentazione dei sub emendamenti in commissione Giustizia alla Camera e il 23 luglio è programmato l’avvio della discussione d’aula. La sensazione è che Conte sia entrato a palazzo Chigi con un mandato molto più di rottura, forte anche di una sponda del Partito democratico: in particolare, doveva ribadire che la prescrizione targata Cartabia è inaccettabile. Invece, Draghi sarebbe riuscito ad ammansirlo, mettendo il veto su una riapertura – anche solo di qualche giorno – dei lavori in commissione per modificare il testo. Durante il colloquio, l’unica disponibilità emersa da parte del presidente del consiglio sarebbe stata quella di qualche piccola modifica chirurgica, ma con la tassatività della approvazione del ddl penale in un ramo del parlamento entro l’estate. Nella testa di Draghi, infatti, c’è la roadmap fissata con l’Ue da rispettare e non è disposto a derogarla con il rischio di trasmettere sensazioni di inaffidabilità ai colleghi di Bruxelles. Lo stop di Lega e Iv Inoltre, il governo è pienamente consapevole del dato politico: il ddl penale è certamente difficile da accettare per il Movimento 5 Stelle, ma l’equilibrio in maggioranza è stato trovato, qualche piccola concessione pre cdm è già stata fatta e rimettere in discussione il testo, privilegiando un partito rispetto agli altri, significherebbe mandare all’aria tutto il paziente lavoro di tessitura fatto. Infatti, proprio mentre era in corso il colloquio, il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato lapidariamente che «per noi non si tocca neanche una virgola» del testo e ha attaccato sia Conte che il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, che «fanno i capricci» dopo che in parlamento sta arrivando una riforma della giustizia seria. Sulla stessa linea anche Italia Viva, con Matteo Renzi che ha colto l’occasione per attaccare Letta: «Ormai il Pd fa tutto quello che chiede M5s. E' curioso come prima dicano che non si tratta, poi Alfonso Bonafede chiede modifiche e loro sono pronti a farle». Conte, dunque, ora ha due ordini di problemi. Da una parte quello di porsi come neo-leader autorevole davanti alle truppe parlamentari, soprattutto quelle più contrarie alla riforma Cartabia e quindi a eletti come Vittorio Ferraresi e Giulia Sarti, che hanno annunciato le barricate in aula e chiedevano che facesse la voce grossa con Draghi. Dall’altra il ridottissimo margine di manovra concesso dal presidente del consiglio, la cui unica concessione è stata quella di non ipotizzare la fiducia sulla riforma, con il rischio di alzare i toni dello scontro. La mediazione possibile Quali possano essere i ritocchi al testo, nessuno ancora lo sa. Impossibile immaginare un ritorno al testo originario della Bonafede sulla prescrizione come vorrebbero i peones dell’ex ministro, sempre più convinti che l’unica strada sia lo scontro frontale in aula, ma senza una strategia più solida e con la consapevolezza che votare contro il ddl penale significherebbe uscire dal governo. In aiuto di Conte è intervenuto il soccorso dem, che ha sintentizzato una strada di mediazione: invece che incaponirsi ad allargare la lista di reati per cui la prescrizione processuale in appello e cassazione si allunghi fino a 3 anni e a 18 mesi, l’ipotesi è lasciare sempre al giudice la discrezionalità di valutare se, per numero di imputati e complessità, il processo debba avere prescrizione processuale “lunga”. «Ma senza snaturare la riforma», ha precisato il relatore dem Franco Vazio. Nei prossimi giorni si chiarirà se questa linea è percorribile e soprattutto se convincerà non solo i Cinque stelle, ma tutta la maggioranza. Intanto, il 21 luglio davanti a Montecitorio si radunerà una manifestazione di grillini contrari alla riforma Cartabia: non si sa quanti saranno, solo che sarà una ulteriore pressione sulle spalle di Conte. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Argentina, nave da crociera bloccata fuori dal porto per un caso Covid: 300 passeggeri in isolamentoCovid, il primo ministro Boris Johnson annuncia che non ci saranno altre restrizioni fino a Natale
Obbligo vaccinale in Austria, multa da 600 euro ogni tre mesi per chi non si vaccina
Covid Regno Unito, 50mila casi in 24 ore ma diminuiscono i ricoveriCovid, compagnia cinese impone all'equipaggio di non avere contatti sociali per 21 giorni
Madre morta proteggendo il figlio di 4 anni dall’attacco brutale di un caneIndonesia, morto l'elefantino con la proboscide amputata per le ferite inferte dai bracconieri
Brooklinn Khoury, sfigurata da un pitbull: "Intervento da 350 mila euro per riavere la mia faccia"Famiglia inglese da record con 22 figli: "A Natale spendiamo 6-8mila euro per i regali"
Chicago, un'auto è strata trascinata da un camion in autostrada: nessuna vittimaOnu, Guterres in isolamento per un contatto con un positivo al CovidRosie Sunshine, sex toy di 10 cm nell'ano: la radiografia all'ospedaleOnu, Guterres in isolamento per un contatto con un positivo al Covid
Daunte Wright: l'agente di polizia che lo uccise è stata giudicata colpevole
Migranti, bambino di un anno muore nella foresta al confine tra la Bielorussia e la Polonia
Regno Unito, membro dell'equipaggio di un traghetto guida 270 miglia: salvato il Natale di una signoraNaufragio in Nigeria, barca sovraccarica si ribalta e affonda: 29 morti, quasi tutti bambiniIl Ceo di una grande società di mutui ha licenziato 900 persone con un webinar su zoomCovid, Oms: in Europa potrebbero morire 500mila persone entro marzo
In Indonesia il Semeru uccide 13 persone e ne ustiona centinaiaIncendio in un reparto di terapia intensiva Covid: due mortiTornado in Kentucky, il governatore: "Tra le 70 e 100 vittime"Vince tre volte alla lotteria in tre anni, giocando sempre nello stesso negozio