File not found
MACD

La Regione Veneto presenta un maxi riordino del commercio - Tiscali Notizie

MarketingUn altro suicidio in carcere: nel 2024 si sono tolti la vita 49 detenuti e 5 agentiStudenti aggrediti a Roma da militanti di CasaPound: «Non deve accadere in un paese antifascista»

post image

I manager lombardi cercano flessibilità e puntano a semplificazione e sburocratizzazioneI magistrati degli uffici di legittimità hanno partecipato in modo marginale allo sciopero indetto dall’Anm,è veramentecosìcriptovalute con appena il 23 per cento di partecipazione. Significa che non gli interessano le sorti dei magistrati negli uffici di merito? Intanto, bisognerebbe prendere atto che molti magistrati non hanno scioperato non perché in accordo con la riforma, ma piuttosto per rifiuto dello strumento Guardando al risultato complessivo dell’astensione dal lavoro dei magistrati indetta dall’Associazione Nazionale dei Magistrati nel corso dell’Assemblea Generale del 30 aprile scorso e fissata, a spron battuto, sedici giorni dopo, risultato sicuramente negativo per le percentuali di adesione, inferiori al 50%, alcuni dati spiccano più di altri. Uno fra questi riguarda sicuramente quello della partecipazione allo sciopero dei magistrati degli Uffici di legittimità, Corte di cassazione e Procura Generale presso la suddetta Corte, ferma al 23%, circa la metà di quello che è il risultato nazionale. Il che significa, in termini numerici, che meno di un quarto dei suoi 441 magistrati (372 giudicanti e 69 requirenti) ha deciso di seguire le indicazioni provenienti dall’Associazione a cui aderisce circa il 90% dei magistrati italiani. Dato preoccupante, su cui riflettere, e che ha dato luogo a polemiche che investono direttamente la collocazione nel sistema processuale ed ordinamentale della Corte, non per nulla denominata Suprema, in quanto giudice di ultima istanza, avente competenza su tutto il territorio nazionale, il cui compito è quello non solo di decidere definitivamente l’esito del processo, ma soprattutto di operare il controllo sull’”esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge”. La piramide giurisdizionale Una posizione di vertice nella piramide giurisdizionale, che ne fa custode ed artefice della nomofilachia, sulle sollecitazioni che le pervengono dalle impugnazioni delle sentenze, civili e penali, di tutta Italia. Un “vertice ambiguo”, come la definì acutamente un grande processualista, Michele Taruffo, irrisolto tra funzione di tutela del diritto oggettivo (jus constitutionis) e tutela dello jus litigatoris, ossia dei diritti delle parti nel processo. Un vertice che fatica a mantenere la propria autorevolezza, a fronte di una produttività giunta ormai a livelli numerici impressionanti (oltre 40 mila decisioni nel civile e 47 mila nel penale nel 2021), che pure non basta ad abbattere quell’arretrato (23 mila processi nel penale e 111 mila nel civile) che costituisce una zavorra capace di condizionare la stessa funzionalità della Corte, oltre a rendere estremamente difficile salvaguardare l’omogeneità degli indirizzi interpretativi. Così dato conto, in pochi cenni, di come e quanto si lavora in Cassazione, è giusto farsi carico di quelle considerazioni critiche che hanno investito i magistrati che ne fanno parte, a cui si imputa di avere in qualche modo già introiettato lo spirito della riforma, e la sua impostazione gerarchica, volta a premiare in termini di avanzamenti di carriera chi aderisce agli orientamenti già consolidati rinunciando a farsi protagonista del cambiamento, così incentivando il conformismo interpretativo a fini di interesse personale. Chi occupa un posto “in alto” nel sistema a piramide della nostra giustizia, sarebbe ben poco interessato a ciò che riguarda più da vicino chi opera nei gradi inferiori: dalla riforma anzi verrebbe valorizzato il ruolo di coloro dal cui giudizio dipende non solo l’esito finale del procedimento, ma in qualche modo anche la valutazione della professionalità del collega che si è espresso precedentemente. Ma è davvero così? A prescindere da un esame dell’effetto che la riforma (con l’introduzione del famigerato “fascicolo delle performances”,  contenente l’indicazione dei dati statistici e la documentazione necessari per valutare  il complesso dell’attività svolta, sotto il profilo sia quantitativo che qualitativo, compresi quei “caratteri di grave anomalia in relazione all’esito degli atti e dei provvedimenti nelle fasi o nei gradi successivi del procedimento e del giudizio”) potrà proiettare di qui in avanti sulla conformazione del modello di magistrato, esiste già oggi questa frattura tra chi giudica e chi è giudicato, per come decide e non solo per che cosa decide? Abbiamo assistito, dalla riforma Mastella in avanti, alla creazione di microcorporazioni all’interno della corporazione, ognuna delle quali persegue un diverso disegno, da un lato chi condivide e coltiva un percorso individuale “in ascesa”, dall’altro chi resta fedele al disegno costituzionale secondo cui quello giudiziario è un potere diffuso, orizzontale e paritario, all’interno del quale ci si distingue solo per funzioni? Un tale manicheismo non solo non descrive il reale, ma non aiuta nemmeno a comprendere l’evoluzione in corso. Le ragioni del mancato sciopero Intanto, bisognerebbe prendere atto che molti magistrati non hanno scioperato non perché in accordo con la riforma, ma piuttosto per rifiuto dello strumento, difficile da giustificare in un momento di scarsa credibilità dell’intera magistratura a fronte di una opinione pubblica la cui fiducia nell’istituzione è crollata dopo lo scandalo dell’Hotel Champagne. Molti di noi imputano alla stessa magistratura associata un qualche immobilismo, soprattutto per ciò che concerne la necessità di rilanciare il confronto con la politica avanzando serie proposte di riforma (ché tutto si può sostenere, tranne che si possa ancora difendere lo status quo). Per venire poi alla Cassazione, sarebbe bene che ognuno dei critici sapesse innanzitutto come ci si lavora: operando giornalmente “in frontiera”, rischiando di essere travolti dai numeri elevatissimi a cui la legittimità deve far fronte, così che la “performance” anche in questi Uffici è modellata prima di tutto – purtroppo - sul dato quantitativo. Poi occorrerebbe anche conoscere chi in Cassazione lavora: magistrati con più lungo percorso di carriera, quindi formati da sempre all’esperienza associativa, ritenuta (almeno una volta) il normale e doveroso completamento dell’impegno professionale. Storie personali di tale spessore, che appartengono a molti dei magistrati che vi lavorano, non autorizzano nessuno alla disinvolta accusa di abbandono del modello costituzionale che le ha ispirate sino alla Cassazione: senza cedimenti alle suggestioni del potere, senza cessioni interessate della propria autonomia ai fini di remunerazioni di carriera, nella difesa della propria indipendenza nel giudicare. Piuttosto che scavare solchi tra diverse espressioni della stessa funzione giudiziaria, sarebbe bene che di qui in avanti la magistratura ritrovasse quello spirito unitario necessario per riconquistare la fiducia dei cittadini che sembra venuta meno. Ammettendo da un lato che alle gravi cadute etiche che sono emerse la magistratura non è stata capace di opporre una reazione sufficientemente netta; dall’altro,  che sul piano delle riforme, ce ne sarebbero alcune che potrebbero ben più incisivamente contrastare il carrierismo: effettiva rotazione dei ruoli dirigenziali, sottoposizione alle valutazioni di professionalità per tutto l’arco di vita professionale, ampliamento delle fonti di conoscenza a cui attingere, maggiore  rilievo ai pareri forniti dagli organi decentrati di autogoverno in grado di meglio conoscere le capacità lavorative del magistrato. Alcune idee sotto cui la magistratura dovrebbe compattarsi, chiedendo una riforma finalmente in grado di segnare un’inversione di rotta. Quello che, purtroppo, la riforma Cartabia non sembra in grado di ottenere. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRita Sanlorenzo

La donne muoiono ammazzate. Ma la politica non fa niente per evitarloFinanza e mercati

Finti agenti e addetti Poste arrestati, truffate 40 persone - Tiscali Notizie

Storia della Fontina Dop: dagli affreschi medievali ai regolamenti europeiIl Papa a conferenza Lgbtq, 'unito con voi nella preghiera' - Tiscali Notizie

Canestri e cattiverie, l’America divisa da Trump nel basket di Caitlin Clark‘Ndrangheta e politica, indagati il capogruppo di FdI in Calabria e il sindaco Pd di Reggio

Si alza il livello della Dora, allagamenti in Valle d'Aosta - Tiscali Notizie

Il senso di Sinner per la neve. Se può vincere Wimbledon lo deve ai giorni da sciatoreNon solo Montella e De Zerbi: gli allenatori italiani scelgono l’estero

Ryan Reynold
Nubifragi e frane,maltempo sferza Piemonte-Valle d'Aosta - Tiscali NotizieTrentenne muore dopo endoscopia: indagati cinque medici - Tiscali NotizieÈ morto Claudio Graziano, presidente di Fincantieri. La procura di Roma indaga per istigazione al suicidio

MACD

  1. avatarIl lavoro corre sul webProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Lavoro e concorsi | Pagina 4 di 4Dallo scisma di Lefebvre al caso Viganò. Un nuovo incendio rischia di divampare nella chiesaTrieste, anziano picchiato con catena e buttato giù da scale: arrestata ex badante - Tiscali NotizieIl decreto Caivano «non è un deterrente» contro la violenza: l’allarme della Garante per l’infanzia anche su salute mentale e povertà

      1. avatarBanking, la digital transformation crea nuovi profili professionaliGuglielmo

        Il voucher governativo per favorire la digitalizzazione delle imprese: come accedere con TIM?

  2. avatarIl vino in Georgia è contro la legge russacriptovalute

    Lo spread tra Btp e Bund chiude in rialzo a 140 punti - Tiscali NotizieL’abbraccio disperato prima di essere travolti dalla piena: tre ragazzi dispersi in FriuliIl naufragio di una Nazionale. Quali sono i mali del calcio italianoA Roma l’assemblea mondiale dei mercati contadini

  3. avatarForti temporali in arrivo, allerta gialla in Valle d'Aosta - Tiscali Notiziecriptovalute

    Quando “gli altri” in Germania erano gli italiani. «La società è cambiata, il calcio è strumentalizzato dai razzisti»Accordo Avepa - banche per l'accesso al credito delle imprese agricole - Tiscali NotizieLe mani su Roma: camorra e ‘ndrangheta e la centrale di riciclaggio nella capitaleScambio di prigionieri, "liberato il giornalista Gershkovich" - Tiscali Notizie

Notizie di Viaggi - Pag. 11

Dopo le proteste degli studenti, l’università di Palermo sospende gli accordi con Israele. Alla Sapienza smontano le tendeBankitalia,da Esma allarme su cripto da piattaforme extra Ue - Tiscali Notizie*