File not found
investimenti

50enne minaccia di buttarsi dal sesto piano: intervengono i carabinieri

Ora legale, le raccomandazioni per la salute: cosa bisogna fareTaranto, grave incidente coinvolge 5 ragazze: morta 17enneScuola, 15enne muore in classe

post image

A San Fiorano, in provincia di Lodi, una bambina è morta dopo le dimissioni dall'ospedaleLa risolutezza del presidente del Consiglio Mario Draghi e della ministra della Giustizia Marta Cartabia,MACD decisi a chiudere una volta per tutte la questione della riforma dopo mesi di paziente mediazione, ha prodotto due effetti opposti nella maggioranza di governo. I partiti, da Leu alla Lega, hanno festeggiato il sì unanime e lodato il metodo Cartabia. Mai si era sentita una tale condivisione: tutti hanno rivendicato il «successo». Ma i grillini fedeli all’ex premier Conte hanno già annunciato che arriveranno «col coltello tra i denti» e pronti a rivoluzionare il testo a colpi di emendamenti. Esattamente ciò che il voto in consiglio dei ministri doveva prevenire.   Il giorno dopo un consiglio dei ministri tesissimo come quello che ha approvato gli emendamenti al ddl penale, è il momento del bilancio politico. La risolutezza del presidente del Consiglio Mario Draghi e della ministra della Giustizia Marta Cartabia, decisi a chiudere una volta per tutte la questione della riforma dopo mesi di paziente mediazione, ha prodotto due effetti opposti nella maggioranza di governo. I partiti, da Leu alla Lega, hanno festeggiato il sì unanime e lodato il metodo Cartabia. Mai si era sentita una tale condivisione: tutti hanno rivendicato il «successo», sottolineando il loro contributo determinante, soprattutto sulla modifica della prescrizione. «È la strada giusta», ha detto il vicepresidente dei senatori dem Franco Mirabelli, «e il contributo del Pd su giustizia riparativa e riti alternativi è stato determinante». Anche Matteo Renzi ha parlato di «passo avanti gigantesco» e Federico Conte di Leu ha sottolineato che gli emendamenti del governo «vanno nella direzione dei nostri già depositati, ora spetta al parlamento». Anche a destra il clima è più che positivo. Secondo la responsabile giustizia della Lega Giulia Bongiorno, «la riforma penale va nella direzione caldeggiata dalla Lega nel merito e nel metodo. La prescrizione prevista dalla riforma Bonafede, da me definita bomba atomica, è stata finalmente superata». Anche Forza Italia, che in consiglio dei ministri si era dimostrata scettica sull’inserimento dei reati contro la pubblica amministrazione tra quelli a prescrizione processuale “lunga”, per bocca di Antonio Tajani parla di «passo avanti importante» anche se allo stesso tempo auspica «qualche correzione in parlamento». La crisi dei Cinque stelle Tutt’altro clima, invece, si respira tra i Cinque stelle. Il consiglio di ieri ha ulteriormente sfilacciato il Movimento in piena crisi di nervi e senza un leader chiaro. Lo scontro è visibile nelle chat private ma soprattutto nei post sui social dei parlamentari. Le spaccature sono molteplici e una, inedita, è quella tra i gruppi parlamentari e i tre ministri che hanno votato sì a quella che per i grillini ormai non è più una riforma complessiva, ma solo l’archiviazione della prescrizione targata Alfonso Bonafede. A chiamare a raccolta i parlamentari è Alessandro Di Battista che parla di «bagno di sangue» e di «incapacità» dei ministri grillini di incidere. Gli fanno immediatamente eco l’ex ministro Bonafede, che ha parlato di «un Movimento che è stato drammaticamente uguale agli altri e ha oggettivamente annacquato una battaglia durata dieci anni, con ministri timorosi». A certificare la dimensione della rottura è arrivato anche Giuseppe Conte, che avrebbe prima tentato di convincere i ministri a non cedere sulla prescrizione e poi ha bocciato la riforma e da deludente mediazione ottenuta, parlando di «ritorno dell’anomalia italiana». L’ira dei contiani ha acceso quella dei parlamentari Cinque stelle, che si sarebbero sentiti scavalcati dai propri ministri: quello che è stato letto come un cambio di linea sulla giustizia, infatti, non sarebbe stato discusso con i gruppi, che l’avrebbero appreso dalle agenzie. Alla riunione del pre consiglio, infatti, la linea concordata anche con Bonafede sarebbe stata quella dell’astensione, poi cambiata in corso d’opera da parte dei ministri senza il via libera dei colleghi. Nel clima incandescente, tanto è bastato per far scoppiare le accuse incrociate e addirittura la voglia di uscire dal governo. Danilo Toninelli parla di «ritorno alla restaurazione» e invoca il voto degli iscritti, Giulia Sarti annuncia le barricate in parlamento contro la riforma e scrive che «non ci sono più le condizioni per stare al governo», l’ex sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi ha detto che lotterà «affinché queste riforme non diventino legge». I contiani A marcare ulteriormente la frattura ormai sempre più evidente tra i “contiani” e il fondatore Beppe Grillo è anche il retroscena, riferito dal Fatto Quotidiano, secondo cui sarebbe stato il fondatore in prima persona a convincere i ministri ad ammorbidire la posizione e concertare il sì. Fonti ministeriali smentiscono, ma la polemica è ormai avviata. E a poco è servito, se non ad attestare la rottura, l’intervento sul Blog delle stelle che ha provato a spiegare che il ddl penale avrebbe recepito le osservazioni grilline e sarebbe da considerare comunque una mezza vittoria. «Di fronte a una proposta iniziale che, di fatto, smantellava tutto quanto fatto in questi anni, abbiamo combattuto», si legge, «ma siamo riusciti a ottenere una serie di risultati» come la prescrizione che vige fino al primo grado e i tempi di prescrizione per «i reati dei potenti, quelli contro la collettività (vedi la corruzione) sono stati allungati». Troppo poco per sanare non solo quello che è stato vissuto come un tradimento dei ministri, ma anche per mettere davvero al riparo il ddl penale in parlamento. Il testo approderà in aula il 23 luglio e i grillini fedeli all’ex premier Conte hanno già annunciato che arriveranno «col coltello tra i denti» e pronti a rivoluzionare il testo a colpi di emendamenti. Esattamente ciò che il voto in consiglio dei ministri doveva prevenire, almeno nelle intenzioni di Draghi e di Cartabia. Intanto il M5s resta in balia dei propri dubbi: chi vincerà il braccio di ferro per la leadership? Ci sarà una scissione? Il Movimento o ciò che ne resta continuerà a sostenere Draghi o uscirà dal governo? © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.

Terremoto a Certaldo: scossa di magnitudo 3.0Modena, 3 donne vittime di aggressione: una di loro scaraventata a terra

Usa, chiatta colpisce un ponte in Oklahoma: nessun ferito

Incidente in provincia di Brescia, 36enne morto sul colpoLa rete di Matteo Messina Denaro: arrestati altri tre uomini

Imperia: picchiano disabili in struttura protetta, otto indagatiEdoardo Galli, le parole del nonno dopo il ritrovamento

Ponte sullo Stretto: avviato l'iter per l'esproprio dei terreni prima dei lavori

Bambino precipita dal balcone per 8 metri: è in pericolo di vitaEsplosione alla diga di Suviana: il comunicato di Enel

Ryan Reynold
Eboli, furto con scasso in un supermercato: un arrestoRoè Volciano, uomo morto in casa: trovato dai viciniIl valore di Villa Alberoni: acquistata e rivenduta in un’ora dalla moglie di La Russa e dal compagno di Santanché

ETF

  1. avatarPaura a Bari, allarme bomba in piazza Cesare Battistitrading a breve termine

    Caso Soumahoro, rinviati a giudizio moglie, suocera e cognatiBotte a moglie e figlia: arrestato un romeno di 48 anniAppalti Anas: Tommaso Verdini chiede il patteggiamento, l'inchiestaDonna aggredita: Polfer interviene e blocca l'ex armato di coltello

    VOL
      1. avatarElicottero si schianta sulle Alpi: si temono vittimeProfessore Campanella

        Scuola, 15enne muore in classe

  2. avatarTerremoto a Parma e Reggio Emilia: scossa di magnitudo 3.0analisi tecnica

    Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 72Napoli, Campi Flegrei: nuove scosse di terremotoIncidente sull'A1, traffico in tiltMilano: occupazione Istituto Severi-Correnti, studenti a rischio sospensione

  3. avatarFriuli Venezia Giulia, scosse di assestamento dopo il terremotoETF

    Esplode la Moka mentre si prepara il caffè: morta 66ennePreside aggredito dal patrigno di uno studente per una sospensioneOggi lo sciopero per la sicurezza sul lavoro: trasporti a rischioLa Salle: trovato corpo di una donna

Roma, arrestato membro attivo dell'Isis: era colpito da mandato d'arresto internazionale

Sparatoria a Milano: ferito un uomo di trentanove anniPapa Francesco: presente alla veglia pasquale a San Pietro*