Frosinone-Ceprano, scontro tra due auto sul tratto autostradale: feriti due bambiniPrevista una nuova allerta meteo in Italia: le regioni a rischio del Centro-SudIncidente sul lavoro: morto 26enne
Roma, intera palazzina occupata da abusiviIl Tar Lazio ha applicato un principio consolidato: alle elementari e alle medie la bocciatura è la extrema ratio,criptovalute i primi anni della scuola dell’obbligo devono avvicinare e indirizzare i giovani al percorso futuro e non allontanarli, motivarli e non selezionarli. Eppure sui social si grida allo scandalo, senza lambire nemmeno di striscio il merito della questione Massimiliano Balloriani è il segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi Ieri mattina, rispettando la ormai diffusa cattiva abitudine, appena sveglio nella vita reale mi sono affacciato anche in quella parallela dei social, probabilmente così come i nostri nonni si affacciavano al balcone al mattino per dare uno sguardo sulla piazza del paese. Come in una continuazione onirica, l’algoritmo, ormai intenzionato a prendere il posto del nostro subconscio, chi mi proietta in quella piazza, conoscendo forse la mia professione? Un influencer che inizia a gridare contro i giudici del Tar del Lazio, rei di aver promosso una studentessa nonostante le sue numerose insufficienze. Dietro di lui, una folla inneggiante di like e di commenti: “aboliamo i Tar”, “il problema sono i giudici”, eccetera. Le grida e i commenti non lambivano neanche il merito della questione, allora ho chiuso le finestre, e dopo un caffè ho iniziato a documentarmi un po' sulla vicenda. Passando per altri proclami di forte critica alla funzione giudiziaria e auspici di ridurne l’ingerenza, ho trovato finalmente la sentenza, decisa il 2 agosto e pubblicata il giorno successivo. Cosa dice la sentenza Con un certo sollievo ho letto che vi si affermano principi abbastanza noti e ripetuti: alle elementari e alle medie la bocciatura è la extrema ratio, non basta avere delle insufficienze ma occorre anche non riuscire a dimostrare capacità di recupero, e la giovane, studentessa alle medie, sembra che le avesse dimostrate. A sostegno di tale decisione sono citate in dettaglio previsioni di legge, circolari ministeriali, e arresti giurisprudenziali. Del resto, la ratio può risultare evidente: i primi anni dello sviluppo formativo e della scuola dell’obbligo devono avvicinare e indirizzare i giovani al percorso futuro e non allontanarli, motivarli e non selezionarli; a 13 anni non deve prevalere la fredda e distaccata valutazione di merito ma la funzione di supporto e indirizzo. Possono essere principi condivisibili o meno: nella stessa piazza sentivo anche altri messaggi social che dicevano ai giovani di non andare a scuola e che studiare era inutile per guadagnare soldi, e anche in tal caso migliaia di like. Ma nessuno - tra tutti quelli che, dicendo di difendere le istituzioni scolastiche, si scagliavano senza alcun approfondimento o ritegno su quelle giudiziarie - aveva studiato un minimo la questione. L’esito è ancora più paradossale: i giudici, nella sentenza (redatta in un solo giorno), comunque valorizzano e mettono al centro la funzione della scuola nei primi anni di formazione; chi inveiva e commentava non sapeva affatto di cosa si parlava, e al contempo dava patenti di inadeguatezza a tutti, giudici compresi. Secondo quanto riporta un’agenzia di stampa, peraltro, la stessa dirigente dell’Istituto avrebbe poi ammesso, onestamente e con attenzione alle esigenze dell’alunna, che probabilmente il provvedimento non era sufficientemente motivato su quel punto cruciale. La comunicazione Mi sono allora chiesto come siamo arrivati a questa superficialità virale, a non riuscire più a discutere nel merito delle questioni, a parlare solo per slogan, a dare giudizi così affrettati, a cui è impossibile anche replicare? L’algoritmo – elaborato da chi e dove? – con i suoi tempi da scroll e la meritocrazia del like rischiano davvero di prendere il posto delle necessarie riflessioni nelle sedi istituzionali, giudiziarie e politiche, e finanche degli stessi insegnanti? Sembrano inarrestabili anche di fronte a diritti fondamentali e principi costituzionali. Vorrei tornare a dormire e fare sogni migliori, ma ormai ho aperto il computer e mi metto a studiare, avendo cura di tenere le finestre ben chiuse, almeno per un po'. Da fuori si sente ancora chi vorrebbe addirittura bocciare i magistrati, fargli provare vergogna e altre amenità. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMassimiliano Balloriani
Pisa: neonato rapito dal padre prima dell'incontro con gli assistenti sociali in ospedaleCampi Flegrei, presto nuova scossa di terremoto
Urta dei cavi elettrici: morto 70enne
Maria Chindamo, al via il processo per il suo omicidioMuore cadendo dalla barella in ambulanza durante il trasporto
Caravate, sparatoria in strada: ferito un ragazzoLitigio in concessionaria, un colpo di pistola uccide un uomo
Assalto alla volante della polizia a Torino: 4 fermatiEnna, prete condannato per violenza sessuale su minori
Moglie Investita dal Marito: Il drammatico incidente in un parcheggio di AnconaLa nota del Quirinale dopo l'incontro annullato con Maurizio Molinari a NapoliComo, lite tra due studenti: professore interviene e viene colpitoGrave incidente sull'A1: morta una ragazza
Incidente sulla Casilina: trovato morto quarto ragazzo
5mila studenti sono tornati in piazza a Pisa dopo le manganellate della polizia avvenute nove giorni fa
Pisa, lite in casa: bimbo chiama 112 e salva la madreRoma: donna di 37 anni uccisa dal marito davanti alla figliaIncidente a Novellara, si schiantano in auto contro un muretto: 42enne gravissimoIncidente a Genova, donna investita da un'auto: la vittima è Lucia Durante
Ischia, onda anomala: camion si rovescia e schiaccia auto carabinieri2WATCH: soluzioni innovative al servizio dell'entertainmentRoma, rider travolto dalla sua auto: aveva dimenticato il freno a manoAllergeni non dichiarati: noodles ritirati dal mercato