File not found
Guglielmo

Bassano del Grappa, si schianta contro un albero: grave un ragazzo

Milano, neonato lasciato dalla madre nella Culla per la VitaIncidente a Osnago, moto si schianta contro un albero: morto un ragazzo di 17 anniFirenze, scontro tra due automobili: morto Siliano Fallani

post image

Borsellino, i giudici sul depistaggio: "Non solo Cosa nostra dietro la strage"Per l’intera organizzazione del nostro lavoro,VOL di giudici o di pubblici ministeri, essere uomini o donne conta. Basta pensare al tramutamento di funzioni, ma anche alla disciplina della ultradecennalità che incide diversamente sul percorso professionale  Una delle trasformazioni più visibili dell’ordine giudiziario è stata la sua progressiva femminilizzazione. Le donne negli uffici giudiziari sono sempre più numerose, e questo in ogni grado della giurisdizione (basta leggere la composizione dei collegi della Corte di Cassazione nelle sentenze più recenti e confrontarla con quella anche solo di qualche anno fa perché le differenze, dal punto di vista di genere, siano evidenti). E lo sguardo puntiforme dell’osservatore anche occasionale trova una conferma di ben diversa affidabilità nei dati statistici: nel febbraio 2020 (cui risalgono gli ultimi dati dell’ufficio statistico del Consiglio Superiore della Magistratura) su 9787 magistrati in servizio, il 54% erano donne: oltre la metà a poco meno di sessant’anni dalla legge che consentì anche alle laureate di partecipare al concorso per uditore giudiziario. E la percentuale di magistrate è anche più significativa tra i MOT (magistrati ordinari in tirocinio): tra i magistrati più giovani le donne sono infatti il 61%. A fronte di questo dato tuttavia le donne occupavano, sempre nel febbraio 2020, nella magistratura giudicante, il 34% dei ruoli direttivi e il 45% di quelli semidirettivi, e le percentuali erano anche più esigue quanto alla magistratura requirente: solo il 21% degli uffici del pubblico ministero nel febbraio 2020 erano diretti da una donna, mentre la percentuale di incarichi semidirettivi requirenti affidate a donne era del 29%. I dati mostrano quindi che, anche in un rapporto di lavoro robustamente garantito già dallo statuto costituzionale della magistratura e nel quale l’accesso è affidato alla selezione tecnica del pubblico concorso, che pure si rivela il più idoneo a consentire parità di occasioni alle donne, l’inclusione non è ancora effettivamente paritaria. La differenza è ancora forte  Le ragioni di una differenza, che resta significativa, nella presenza femminile nei ruoli direttivi della magistratura sono probabilmente diverse, alcune legate all’organizzazione sociale e all’assetto delle relazioni familiari, condizioni sulle quali poco può incidere il lavoro del CSM e che per contro alimentano processi di autoesclusione. Già un’indagine del 2004 promossa da Md rivelava, infatti, come le donne fossero molto meno disponibili degli uomini a concorrere all’assunzione di ruoli direttivi, ma anche di quelli associativi, indicando quali ragioni di tale indisponibilità gli impegni familiari, il carico di lavoro, ma anche sentimenti di inadeguatezza e il generale disinteresse per questo genere di esperienza. Tuttavia deve riconoscersi che la pressione dei fattori extralavorativi non è ancora contrastata efficacemente dalle misure organizzative apprestate dall’autogoverno, che spesso non riescono a evitare che regole uguali per tutti pongano le donne, che più in fatto si fanno carico del lavoro di cura, in una condizione di particolare svantaggio. Il che verosimilmente accade anche perché non è davvero diffusa una reale consapevolezza delle molte implicazioni che ha la presenza delle donne nel sistema della giurisdizione. Lo dimostra la non infrequente banalizzazione, nei progetti organizzativi dei capi degli uffici, delle previsioni sul benessere organizzativo (cui pure le circolari del CSM sulle tabelle dedicano numerose disposizioni), spesso ridotte a generiche mozioni degli affetti. Al contrario dovrebbe essere compito del Consiglio vigilare perché a quelle previsioni sia assicurata piena dignità tabellare, e che quindi, all’interno delle tabelle, siano inserite effettive e preventivamente individuate misure organizzative dirette a garantire ai magistrati e alle magistrate che svolgano lavoro di cura un’effettiva parità di trattamento, senza costringerli e costringerle a mortificanti negoziazioni ex post.  Ma più generalmente ogni aspetto dell’organizzazione giudiziaria dovrebbe essere apprezzato anche nella prospettiva di assicurare alle magistrate una reale uguaglianza delle opportunità. Perché per l’intera organizzazione del nostro lavoro, di giudici o di pubblici ministeri, essere uomini o donne conta. Basta pensare al tramutamento di funzioni, ma anche alla disciplina della ultradecennalità che incide diversamente sul percorso professionale, non solo certo, ma anche in funzione del genere, perché è un fatto che le donne incontrino più difficoltà a muoversi, come pure ad affrontare il surplus di fatica imposto da una riqualificazione professionale, in quanto esso si aggiunge al carico del lavoro ordinario e a quello, che in quanto donne continua a gravare in gran parte su di loro, degli impegni di cura. Ancora si pensi alle valutazioni di professionalità, perché è, di nuovo, un fatto che, particolarmente in alcune fasi delle loro vite, le donne corrano, più degli uomini, il rischio di non riuscire a raggiungere standard di produttività di tipo essenzialmente quantitativo, in specie negli uffici più gravati, o di raggiungerli con un sacrificio personale sproporzionatamente maggiore di quello dei colleghi. Quanto poi agli incarichi direttivi e semidirettivi, alcuni indicatori, previsti come preferenziali per l’accesso a talune specifiche funzioni, implicano lo svolgimento di attività extracurriculari, cui molte magistrate possono dedicarsi con ben maggiore difficoltà dei colleghi, costrette come sono tra i doveri di ufficio e quelli di cura. E analoga funzione escludente finisce per avere non di rado l’indicatore, pure previsto ai fini dell’accesso agli incarichi direttivi, della pluralità delle esperienze professionali, anch’esso non accessibile effettivamente in condizioni di parità a uomini e donne (perché anch’esso implica disponibilità a cambiare ufficio e lavoro), e che per questo, se le questioni organizzative fossero effettivamente affrontate anche in una prospettiva di genere, dovrebbe essere ripensato, limitandolo ai ruoli in cui una varietà di esperienze sia effettivamente qualificante della funzione. Per contro una temporaneità effettiva delle funzioni direttive avrebbe, tra i suoi molti benefici, anche quello di accrescere le opportunità di accesso a tali incarichi  per le donne, meno disponibili (e forse anche meno interessate) dei colleghi a far parte della categoria dei dirigenti itineranti. La prospettiva di genere Ancora più generalmente il Consiglio dovrebbe, nei limiti delle proprie attribuzioni (e quindi in assenza di previsioni di legge che consentano, come nel part time, la riduzione convenzionale dei tempi di lavoro) guardare in una prospettiva di genere anche all’organizzazione e ai tempi del lavoro dei magistrati e delle magistrate, non trascurando le prospettive di cambiamento che possono venire dallo smart working, che pone certo questioni complesse, proprio in ragione della specificità dell’esercizio della giurisdizione, ma che dovrebbe essere quanto meno considerato con una disciplina organica, data la profonda diversità delle funzioni giudiziarie, non tutte e non sempre incompatibili con forme di lavoro non in presenza. Gli esempi potrebbero continuare, a dimostrazione che il divario di genere all’interno della magistratura, in termini di effettiva uguaglianza di opportunità e di reale parità nelle concrete condizioni di lavoro per le magistrate, non può dirsi ancora colmato e che un lavoro, significativo, attende il nuovo Consiglio su questi temi. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediElisabetta Tarquini

Elisa Cerato muore improvvisamente per un malore a 24 anniNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 465

Latisana (UD), uomo investito da un treno: forse si è suicidato

Scarafaggi ed escrementi nelle cucine in ospedale: intervengono i NasNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 471

Racconta la storia di Bergamo, prof in pensione multata per 2mila euroMeteo, l'anticiclone di oggi durerà poco: in arrivo nuova perturbazione

57enne salva con tecnica del mini bisturi: 4 ore e un taglio di 10 cm

Allerta meteo, le regioni a rischio sono tre di quelle meridionaliGli animalisti dell'Oipa sono contro l'abbattimento dell'orso che ha ucciso Andrea Papi

Ryan Reynold
Incendio a Milano: evacuata una palazzina nella notteIncidente a Osnago, moto si schianta contro un albero: morto un ragazzo di 17 anniBerlusconi al San Raffaele: Zangrillo non rilascia dichiarazioni

criptovalute

  1. avatarUn 72enne vince al Superenalotto ma si rovina per il suo "sogno"BlackRock Italia

    Atripalda, aggressione al personale del 118Pensionata sbanda ed innesca un rocambolesco incidente sulla Ss334Fugatti ha deciso: l'orso che ha ucciso il runner in Trentino sarà abbattutoRaffica di malori in chiesa durante la messa per la Domenica delle Palme

    1. Luca Trapanese su Ezio Greggio: "Nel video dimostra di non rispettare né gli uni né gli altri"

      1. avatarMorte Julia Ituma, la mamma: "Non credo al suicidio"analisi tecnica

        Pesaro, bimbo di 3 anni si punge con un ago nel parco

  2. avatarPoliclinico di Milano, parla il neonatologo: "Enea era avvolto in una coperta verde"Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Dramma a Portogruaro: uomo investito da un trenoLa Culla per la vita, ecco come funziona e quanti bambini ha salvato46enne si suicida: era vittima di violenze dal compagnoValanga in Norvegia, morto l'escursionista Pietro De Bernardini: aveva 25 anni

  3. avatarPadova, furgone travolge anziana mentre è in retromarcia: morta 85enneEconomista Italiano

    Ritrovata a Bologna Chaimaa, la 15enne scappata di casaMilano, cammina nudo sui binari della metro: arrestatoNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 485Dopo quello a Lentina incidente a Santa Ninfa, morte due sorelle

Arezzo, boccone di traverso sul treno: studente 19enne muore soffocato in gita

La madre di Andrea Papi ucciso da un orso scrive a FugattiSchianto mortale a Trapani: morte due sorelle nell'incidente*