Besozzo, si ribalta con il trattore: 69enne morto schiacciatoEsplode appartamento: due persone illeseElezioni europee: Gino Cecchettin smentisce la candidatura col Pd
Stuprarono due cugine a Caivano: processo immediato per i sette minori indagatiAurélien Ulrich Metendé - Dal profilo facebook di Metendé COMMENTA E CONDIVIDI «Oggi i filosofi africani non hanno posti nelle università europee. Secondo me pensatori e pensiero africano in Europa sono considerati come qualcosa di esotico,ETF sono marginalizzati. Mentre molti trovano una posizione in America». Come è accaduto a lui, Aurélien Ulrich Metendé, 32 anni, dottorato all’Università di Yaoundè, che dopo il progetto Erasmus Mundus che lo ha portato alle Università di Tolosa e Lovanio, è approdato all’University of Indiana, a Bloomington. Da appena due mesi è uscito, presso la storica casa editrice Hermann di Parigi, il suo saggio Du désir de vie. Essai sur une écologie de libération en postcolonie (Sul desiderio di vita. Saggio su un’ecologia di liberazione nei paesi postcoloniali). C’è stato in passato, addirittura nella prima metà del Settecento dei Lumi, un filosofo originario dell’Africa che ha insegnato filosofia a Halle e Jena, Anton Wilhelm Amo, nato in Africa occidentale e portato in Europa come schiavo e donato al Duca di Brunswick. Siamo nell’epoca precedente quella di Hegel e Kant, le cui controverse posizioni su colonialismo e razza, riaffiorano ogni tanto in modo polemico ancora oggi. Ma solo in alcuni contesti. Ieri al congresso mondiale di filosofia in corso a Roma (nel quale oggi saranno protagonisti giovani studenti di tutto il mondo) Metendé à stato tra gli animatori di un lungo pomeriggio in cui al centro c’è stata la filosofia del continente nero. Il suo panel aveva il titolo “Pensare un Universale africano. Decolonizzazione, traduzione ed endogenizzazione”. In generale quale contributo può dare l’Africa oggi alla filosofia a partire dalle sue radici? «La filosofia africana ha molto da dire a partire dalla sua eredità. Per me essenziale è il problema della decolonizzazione linguistica. Perché in Africa abbiamo praticato la filosofia a partire delle lingue coloniali - francese, inglese, tedesco - non abbiamo usato le lingue africane. Dobbiamo ripensare le categorie filosofiche, sviluppando le nostre lingue. Con una parola africana possiamo esprimere diverse realtà e molti aspetti della vita». Per esempio? «Nella mia lingua del Camerun, l’Ewondo, la parola per “lavorare” significa due cose. Lavorare, appunto, ma anche prendersi cura. La si usa sia per dire “vado in ufficio”, sia per dire “vado dal dottore”, cioè a farmi vedere, curare». Un concetto applicabile anche all’ecologia? «Sì. Per questo il concetto di terra per noi non è lo stesso del capitalismo e della filosofia continentale». Tra le eredità c’è anche quella delle culture animistiche. è un problema nella concettulizzazione filosofica di termini come anima, appunto? « La difficoltà c’è per che la mostra mentalità il nostro immaginario risentono ancora molto della colonizzazione. Per questo oggi molto africani soprattutto giovani, rifiutano l’animismo e le religioni tradizionali africane. Ma i essa ci cono molti concetti e categorie che ci permettono di socializzare. E di avere una visione antropologica e cosmologica. Che non riusciamo a esprimere nelle lingue coloniali. Eppure è a partire da questa realtà, da queste pratiche - che riguardano la maggioranza delle persone, come nel Sud del Camerun - è molto importante oggi per diventare liberi e svilupparsi anche dal punto di vista politico ed economico». Come può la filosofia contribuire a questo sviluppo? « Decolonizzando la mentre per aiutare le persone, e i politici a costruire uno sviluppo che parta dalla nostra realtà. Perché le attuali categorie, i concetti, le teorie, non sono adattate nel nostro contesto». La cultura africana con il suo portato in un cero senso magico che rapporto ha co le nuove tecnologie come l’IA? « Ho scritto un articolo scientifico sull’argomento. Per me è molto importante che l’Africa si impegni in questa questione, Altrimenti sarebbe l’ennesima volta i saremmo colonizzati » .L’Africa è un continente giovane. Alla fine del secolo, ha detto ieri al congresso l’economista Jeffrey Sachs, il 40% della popolazione mondiale. Come la filosofia può accompagnare verso questo futuro? «Questa è la ragione per cui dobbiamo pensare africano con gli africano. Dobbiamo decolonizzare il nostro immaginario la nostra mente, il nostro linguaggio. Questo è il ruolo del filosofo nella società africana. Aiutare i politici a sviluppare questo aspetto. A partire dall’educazione. Il nostro sistema educativo non è africano. Io all’università ho studiato al 95% i filosofi europei e al 5% quelli africani. Lo stesso vale per la storia e questo non va bene. Dovrebbe essere il contrario. Negli anni Sessanta c’è stata una decolonizzazione politica e sociale. Ora dobbiamo spingere su questi aspetto».
Il video del crollo del cantiere Esselunga registrato dalle telecamere e pubblicatoMolestie Università Torino, scatta la protesta delle studentesse e il blocco delle lezioni
Malore improvviso per un giovane medico, morto a 28 anni in casa a Verona
Cisterna di Latina: finanziere di 27 anni uccide madre e sorella della ex fidanzataDroghe e cellulari in prigione: 13 arresti
Tenta di soffocare la moglie: assolto perché sonnambuloGrave incidente stradale a Pagani: morto noto ristoratore 44enne
Assisi, abusava della vicina di casa minorenne: arrestatoE' morto il fantino caduto all'ippodromo di San Rossore
Meteo, allerta maltempo: le previsioni del weekend in ItaliaFirenze, rivendicazione dell'attacco al consolato Usa: "Siamo con Hamas"Truffa per i buoni pasto, sequestrati 20 milioni di euroRosa Bazzi fuori dal carcere: il magistrao le dà permesso di lavorare
Scorta per Roberto Sergio dopo la presa di posizione a favore di Israele
Rigopiano, la sentenza in Appello: 3 condanne in più e 22 assoluzioni
Truffa del finto sms: anziano derubato a MilanoMonte Baldo, morto escursionista italianoMilano, dieci auto incendiate in un parcheggio: nessun feritoFrecce Tricolori: "Non confermata ipotesi bird strike"
Antonio Paolucci, chi era il grande storico dell'arteViolento impatto a Firenze: auto travolge passeggino, neonata graveIncidente tra camion e scooter: grave una 33enneVenezia, finisce fuori strada con la moto: morto ragazzo di 19 anni