File not found
Economista Italiano

Giuseppe Conte vorrebbe diventare il "nuovo Prodi": il retroscena

Crisi Governo, le smorfie di Salvini durante il discorso di ConteSelvaggia Lucarelli: "Di Maio alla Difesa? Ma siamo seri"Monica Setta perde la striscia di economia su Rai 1

post image

Crisi di governo, lo striscione per Giuseppe Conte a MontecitorioLa circolare si dimostra per il resto assolutamente claudicante denunciando il permanere dell’incertezza del Ministero della giustizia  su aspetti di primaria importanza imprescindibili per l’attuazione  della norma e ricavabili,Guglielmo peraltro, dai testi di accompagnamento. Non essendo “chiara” la natura del reddito resta oscura la tipologia della tutela previdenziale da azionare nei nostri confronti. I pezzi di un origami devono essere fatti, con idonea carta e con estrema precisione per incastrarsi a dovere e se non è così o se rimangono un numero insufficiente la struttura, incompleta, non si sostiene. E’ quello che stiamo vedendo accadere da quando, nel dicembre del 2021, l’allora Guardasigilli Marta Cartabia nel tentativo di tacitare l’Europa, recalcitrante per la perdurante violazione della normativa unionale da parte dello Stato italiano, ottenne l’approvazione di un emendamento modificativo (o meglio sostitutivo) dell’art. 29 del D.lvo 116/2017. La storia dei magistrati onorari, quelli in servizio alla data del 15.08.2017, imboccava dunque un’altra “traversa”, ahimè neppure interamente lastricata! A ben vedere, come rilevato sin da subito dopo la sua entrata in vigore, la novella normativa è tentennante (anche a causa di ritocchi dell’ultimo istante non preceduti dal debito raccordo con il complesso mondo dell’Ordinamento giudiziario) e più pervasa da buone intenzioni che prontamente e facilmente attuabile; in ragione, anche, dei necessari adempimenti burocratici insiti nella modifica del regime di esercizio delle funzioni. La stessa immotivata ed irragionevole suddivisione dei magistrati onorari da inserire nel cosiddetto contingente ad esaurimento in tre tranche, in base all’anzianità di servizio alla data di entrata in vigore della Riforma Orlando, comporta la permanenza nel sistema del cottimo senza diritti di migliaia di magistrati che saranno chiamati a sostenere la prova valutativa ,prevista per la conferma nelle funzioni, nel corso del 2023 e nel 2024. Non vi è chi non si avveda che, per una ratio non meglio esplicitata, conviveranno per anni magistrati confermati e pagati con un compenso fisso e che godranno delle tutele del lavoratore dipendente pubblico e magistrati onorari da confermare (ad oggi circa 3.000) che proseguiranno nelle medesime condizioni di precarietà e privanza dei diritti già stigmatizzata in negativo dalla Commissione Europea e, ancor prima, dalla Corte di giustizia europea. L’attuale governo Nel corso dei mesi che hanno preceduto l’insediamento dell’attuale esecutivo la procedura di cosiddetta “stabilizzazione” si è avviata per 1600 magistrati onorari che, a legislazione invariata, hanno dovuto optare tra il regime di esclusività e quello di non esclusività nell’assoluto silenzio del Ministero che, a fronte della emanazione di centinaia di decreti ministeriali di conferma, non si è sentito in dovere di attivarsi fattivamente nelle incombenze di sua spettanza: predisposizione delle partite stipendiali, apertura delle posizioni contributive e connessa imprescindibile risoluzione delle problematiche collegate ai versamenti dei contributi previdenziali a Enti diversi o casse private (prima fra tutte Cassa Forense). Ancora oggi, peraltro, la riforma ordinamentale che ci vede protagonisti manca di una specifica disciplina relativa ai trasferimenti, alle incompatibilità e alle sanzioni disciplinari; materie queste che seppure indicate nella Legge delega del 2016 non vennero disciplinate, in toto o in parte, dal D.lvo 116/2017 e non vennero interessate dalla cosiddetta Riforma Cartabia. Tra buoni propositi, rassicuranti dichiarazioni e fiduciose attese, in alcuni casi lavorando per mesi senza corrispettivo alcuno, si è giunti alla Circolare ministeriale del 31.03.2023 che, senza pregiudizio alcuno, non può certo essere definita risolutiva. Rifacendosi ai compensi indicati nel testo normativo, la Circolare li riporta e ne ribadisce l’importo (già noto a tutti peraltro dal dicembre del 2021!), dispone in ordine al riconoscimento del buoni pasto, spettante per la sola attività di udienza protrattasi più di sei ore, conferma la lettura interpretativa relativa alla facoltà del magistrato onorario confermato di modificare il regime di esercizio delle funzioni da non esclusivo ad esclusivo e viceversa. Lasciati in disparte tali contenuti, la circolare si dimostra per il resto assolutamente claudicante denunciando il permanere dell’incertezza del Ministero della giustizia, quello stesso che predispose il testo del famigerato emendamento Cartabia, su aspetti di primaria importanza imprescindibili per l’attuazione  della norma e ricavabili, peraltro, dai testi di accompagnamento (relazione tecnica e relazione illustrativa) che  esplicano la ratio e il fine dell’intervento normativo. Perché sia chiaro, la circolare non prevede che il pagamento di un acconto, sul minore o maggiore avere, al netto delle trattenute fiscali ma senza corrispondente versamento dei contributi a carico dello Stato; non essendo “chiara” la natura del reddito  resta oscura, per i firmatari dell’atto,  la tipologia della tutela previdenziale da azionare nei nostri confronti. Di conseguenza, ne rimaniamo privi sino a data da destinarsi. Non è dunque corretto affermare, ad oggi,  che ai magistrati onorari stabilizzati nelle funzioni  siano state finalmente riconosciute le dovute tutele o che siano stati sbloccati i pagamenti dei compensi in misura fissa: nessuna tutela azionabile e  un acconto sul compenso ma  solo per alcuni. Le domande Perché non ci sono state interlocuzioni con i soggetti istituzionali interessati alla modifica del regime retributivo dei magistrati onorari confermati? Perché tali necessarie interlocuzioni non sono state compiute nei mesi successivi all’approvazione o quantomeno prima che il CSM cominciasse a deliberare le conferme? Perché a ben sei mesi dall’insediamento di un nuovo Ministro e di un nuovo comparto ministeriale dobbiamo ancora dover leggere che “non è chiaro” il nostro status giuslavoristico? Perché nelle occasioni parlamentari, dettate da interrogazioni ed interpellanze, il Ministero ha riproposto una lettura della vicenda superata da anni e una interpretazione della nuova normativa difforme da quella europea, ben esplicitata nelle due lettere di messa in mora? Dire che si sta cercando di  porre rimedio ad una situazione ereditata non basta più! I tempi della controriforma devono necessariamente essere velocissimi nei fatti. La procedura di infrazione corre veloce verso l’emissione del parere motivato e non saranno le dichiarazioni di intenti a frenarla. L’Italia dispone degli strumenti normativi idonei a superare le doglianza sovranazionali e capaci di ricondurre a giustizia, una volta per sempre, la condizione lavorativa dei magistrati onorari; le ragioni di necessità ed urgenza sussistono fuor di dubbio, in questo momento storico più che in altri dal momento che una procedura di infrazione come quella che ci occupa risulterebbe impediente all’ottenimento dei fondi del PNRR in materia di giustizia. Due sentenze Per concludere, aggiungiamo noi un tassello all’origami con le due recentissime sentenze, di primo grado, emesse da giudici del lavoroq interni, in quel di Lamezia Terme e di Bologna che, in alcuni casi affrancandosi dalla lettura della quaestio di matrice paraministeriale, hanno inteso riconoscere ai magistrati onorari attori  i diritti retributivi conseguenti alla parificazione stipendiale con l’omologo professionale di riferimento, il magistrato togato. Non è imprudente leggere  in tali assetti giurisprudenziali la manifesta illogicità, illegittimità ed ingiustizia della parametrazione del compenso previsto per i magistrati onorari confermati a quello del personale amministrativo del comparto giustizia. Vale la pena ricordare che per accedere a tale regime , dai contorni ancora non definiti e non definitivi, i magistrati onorari sono costretti  a rinunciare ad ogni rivendicazione dei propri diritti negati; diritti irrinunciabili (ferie, malattia, contribuzione..) che nulla hanno a che vedere con la natura riparativa della stabilizzazione nelle funzioni e che non possono essere in alcun modo ricompresi nel risarcimento per indebita reiterazione degli incarichi. L’attuale esecutivo ha dimostrato negli anni una attenzione costante alla nostra vertenza e ha dichiarato di voler procedere in tempi strettissimi ad una vera stabilizzazione. La forma definitiva che assumerà l’origami al termine dell’inserimento di tutti i pezzi che lo compongono non può che essere quella dettata dalle istruzioni europee: un magistrato onorario professionalizzato, lavoratore eurounitario che sia tutelato ed assistito dallo Stato. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Bentley

Conte bis, Giuseppe Sala: "Quanto deve durare il governo"Luigi Di Maio, "la fritatta è fatta": l'attacco a Matteo Salvini 

I nomi dei ministri: la possibile lista di Conte

Governo Conte bis, i nove traditori all'interno del M5sMassimo Casanova e Salvini: "Piaciuti fin dal primo incontro"

Crisi di governo, parla Zingaretti: "Rischio di un'autoassoluzione"Crisi di Governo: se Giuseppe Conte salta si va al voto

Piattaforma Rousseau, i motivi del ritardo

Matteo Salvini contestato a Recco: "Mettiti un po' a lavorare"Governo Conte bis, la reazione di Matteo Salvini

Ryan Reynold
Migranti, Salvini vieta l'ingresso alla nave Eleonore di LifelineTopolino-Salvini, l'attacco del disegnatore del fumettoL'ex Br Raimondo Etro contro la Meloni, insultata su Facebook

BlackRock

  1. avatarConte premier, incarico accettato con riservaEconomista Italiano

    Salvini lascia il Viminale: "Affittasi, torniamo presto"Crisi di governo, Lega ritira la mozione di sfiducia a ConteSalvini: "Inciucio M5S-PD era pronto. Ha vinto Renzi"Calenda difende Bellanova, tweet al veleno contro Di Maio

    1. Governo Conte bis, i nove traditori all'interno del M5s

      1. avatarSondaggi politici di oggi, Lega in calo dopo la crisi di governoanalisi tecnica

        Peschici, Matteo Salvini: "Prossimo governo che duri 5 anni"

  2. avatarGavettoni su Salvini, carabiniere risponde: "Almeno mirate bene"Professore Campanella

    Sondaggi elettorali oggi: crolla Salvini, scetticismo su Pd-M5sCrisi di governo, il post di Enrico Mentana sul "Mojito interruptus"Il generatore automatico d governi, l'idea per risolvere la crisiIl primo giorno di Luigi Di Maio alla Farnesina

  3. avatarSondaggi politici elettorali di oggi: i leader più graditiCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Caduta governo, malumore nella Lega: "Salvini non è lucido"Crisi di governo, parla la Presidente del Senato CasellatiStefano Patuanelli, chi è il ministro dello Sviluppo economicoCrisi di Governo, Beppe Grillo furioso: basta scalette e poltrone

Accordo Pd-M5S: il quesito sulla piattaforma Rousseau

Taglio parlamentari, è scontro tra Matteo Salvini e Luigi Di MaioM5s-Pd, prosegue il confronto sul futuro del governo*