File not found
investimenti

Proteggi il tuo investimento: scegli la copertura perfetta per il tuo stabilimento - ilBustese.it

Tagliata una tradizione: i coltellini del Pardo non rappresentano il poster ufficialeI migliori notebook economici per affrontare le sfide quotidiane | Wired Italia«Sì, sedici anni fa ho sbagliato: chiedo solo un’altra possibilità»

post image

Peugeot 208, un'ibrida a tutto risparmioCalcio«Stankovic?Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella È un cognome pesante, ma anche la mia forza»Aleksandar, figlio dell'ex Lazio e Inter Dejan, ha deciso di vestire la maglia del Lucerna - «E poter essere allenato da Mario Frick, che ha giocato in Serie A e parla l'italiano, è una fortuna» - Domenica la sfida contro il Lugano a CornaredoAleksandar Stankovic, 19 anni, è giunto a Lucerna in prestito dall'Inter. ©KEYSTONE/MICHAEL BUHOLZER Massimo Solari10.08.2024 06:00Il 3 agosto ha compiuto 19 anni. Non era invece ancora nato, quando nella stagione 2001-02 papà Dejan e il suo nuovo allenatore Mario Frick si sfidavano in Serie A con le maglie di Lazio e Verona. Figlio d’arte, Aleksandar Stankovic ha deciso di sposare il progetto del Lucerna per lanciare la carriera forgiata nelle giovanili dell’Inter. Domani sarà di scena a Cornaredo contro il Lugano. Lo abbiamo intervistato.Aleksandar com’è stato l’impatto con il calcio svizzero?«Ero abituato al campionato Primavera, al calcio giovanile insomma, e in questo senso è inevitabile un periodo di adattamento. Le differenze non sono poche. La componente fisica e il ritmo, per esempio, sono molto importanti in Svizzera. E però si gioca anche bene al pallone, con un livello tecnico notevole e senza rinunciare alla costruzione dal basso. Lo apprezzo e credo di essere sulla buona strada. Sì, mi sto adattando bene alla nuova realtà. Anche perché compagni e staff mi stanno dando una grossa mano. Lo svizzerotedesco? Beh, è molto complicato (ride, ndr). Ma le lezioni che sto seguendo, prima o poi, dovrebbero aiutarmi».Pronti, via, e all’esordio sei stato schierato subito da regista. Sapevi o ti è stato detto che proprio in quel ruolo - per anni - ha giostrato l’ex capitano e grande talento Ardon Jashari?«È da quando sono arrivato che mi parlano di Jashari. Si tratta di un ottimo giocatore, con prospettive di carriera notevoli. Gli auguro il meglio a Bruges. Da parte mia spero di poter diventare un elemento fondamentale quanto lo è stato lui alla Swissporarena». Hai scelto la Super League e il Lucerna per far decollare la carriera. Perché proprio il nostro campionato e questo club?«Amo le sfide ed era giunto il momento di mettermi alla prova all’estero, abbandonando la mia comfort zone. Il Lucerna è una grande società, che però non ha paura di progettare con i profili più giovani. Questa filosofia mi ha subito convinto: ho accettato la proposta del club in due giorni».Per caso, prima di accettare la proposta lucernese, hai discusso con il tuo ex compagno all’Inter Zanotti?«In realtà non sento Mattia da un po’ di tempo. Perciò sarò felice di poterlo riabbracciare questo weekend a Cornaredo». È da quando sono arrivato che mi parlano di Jashari: spero di poter diventare un elemento fondamentale come lo è stato luiAllenandoti spesso con la prima squadra nerazzurra hai stretto un rapporto speciale con Federico Dimarco. Pure lui aveva scelto la Svizzera e il Sion prima di imporsi definitivamente in Serie A. Forse ne hai discusso con lui?«Esatto. È stato Federico a raccontarmi della sua esperienza in Vallese. Mi ha parlato di un calcio diverso da quello italiano. E di un campionato ideale per testare temperamento e qualità personali. Dimarco è come un fratello per me e sono sicuro che, nel sostenere la mia scelta, ha pensato al mio bene». E il caso Calafiori - transitato per Basilea, esploso al Bologna e ora sotto contratto all’Arsenal - ha pesato sui piani di Aleksandar Stankovic?«Certamente. Così come ho prestato attenzione ai percorsi di Willy Gnonto e Mattia Zanotti. Questi giocatori hanno deciso di imboccare delle strade diverse dalla maggioranza dei calciatori che si formano in Italia. E, per questa ragione, li ritengo delle potenziali fonti d’ispirazione». Torniamo a Zanotti e al Lugano. Domani affrontate la capolista, reduce dal successo esterno nel preliminare di Europa League contro il Partizan Belgrado. Sei cresciuto in una famiglia e con un papà intimamente legati alla Stella Rossa. Giovedì sera hai tifato per i bianconeri?«No, non la metterei in questi termini. A essere sincero, per altro, ho seguito con più trasporto la semifinale della pallacanestro alle Olimpiadi, tra la mia Serbia e gli Stati Uniti. Faccio comunque i miei complimenti al Lugano per questa vittoria tutto fuorché scontata. Sono curioso di sfidarli».Quando Dejan guidava la «Crvena Zvezda» hai per caso assistito da vivo al derby eterno? Puoi raccontarci che cosa significa?«Non esistono parole per descrivere questo scontro e l’infuocata atmosfera che lo avvolge. Ho vissuto la sfida allo stadio in un paio di circostanze, quando papà era in effetti l’allenatore della Stella Rossa. E credo che in poche altre parti del mondo sia possibile avvertire sensazioni del genere».Il paragone con papà? Non regge. Dejan è stato un centrocampista fortissimo e dal suo DNA - sin qui - sono forse riuscito a rubare solo il tiroPortare il cognome Stankovic sulla maglia è difficile?«È innanzitutto un onore. Poi, non lo nego, si tratta di un cognome pesante, di cui ho grande consapevolezza. Cerco di esserne all’altezza ogni volta che scendo in campo e di trasformarlo nella mia forza. Papà, ad ogni modo, mi ripete spesso che non gioco per il cognome, ma per lo stemma e alla luce delle mie qualità».Curiosità: all’Inter avevi il numero 4. Al Lucerna hai optato per l’8. Come mai non hai scelto il 5 di papà?«Nella Primavera dell’Inter era stato mister Chivu ad assegnarmi il 4. L’8, invece, è sempre stato fra i miei numeri preferiti. Lo indosso anche con la nazionale serba e a Lucerna era disponibile».Numero a parte. Ti rivedi in qualche modo nel grande centrocampista che - dal 1995 al 2013 - è stato Dejan Stankovic?«Siamo due profili differenti. Dal suo DNA di calciatore, forse, ho rubato il tiro da fuori. Per il resto invece il paragone non regge. Papà è stato un centrocampista fortissimo. E, va da sé, pero di potergli sottrarre altre doti lungo il mio percorso. Come ha valutato la mia scelta? Era molto contento del mio passo avanti e, come suggerivo, del coraggio di aver cambiato contesto per misurarmi con il calcio vero. Naturalmente mi ha invitato a rimanere con i piedi per terra».Vent’anni fa tuo padre e il tuo nuovo allenatore Mario Frick erano avversari con le maglie di Lazio e Verona prima, e di Inter e Siena poi. Che effetto fa?«È senz’altro particolare e con il mister ne abbiamo pure discusso. Mario mi ha raccontato di Dejan come un grande avversario. E allo stesso modo papà non ha mancato di ricordare le sue qualità di bomber. Mi ritengo fortunato. Non potevo chiedere un tecnico migliore per affrontare la mia prima avventura all’estero: ha giocato in Serie A, parla l’italiano e dunque avrà la sensibilità giusta per spingermi a dare il meglio».In questo articolo: FC Lugano

Inaugurato a Berna il primo hospice per bimbi incurabiliJulie Derron a caldo: «Sono orgogliosa della mia medaglia»

«Migliaia di persone in arrivo a Locarno per il nostro triathlon numero 40»

«Sì, sedici anni fa ho sbagliato: chiedo solo un’altra possibilità»"scoedi a sedi" - soddisfare la sete - ilBustese.it

Attacco letale al Gruppo Wagner in Mali: c'entrano gli ucraini?A Gordola si beve la migliore acqua ticinese

Niente medaglia per Noè Ponti nei 200 m delfino

Il Ticino si prepara alla giornata mondiale dello YogaDelta Airlines: «Il bug di CrowdStrike ci costerà 500 milioni di dollari»

Ryan Reynold
ChatGPT ritira la sua «voce»: somiglia a quella di Scarlett JohanssonCassis celebra il 1. agosto, in anticipo, a ParigiVent’anni di Peppa Pig: quali sono i segreti del suo successo?

Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

  1. avatarToyota Yaris Cross ibrida, più potente e confortevolecriptovalute

    Musk: «Se Apple dovesse integrare OpenAi vieterò i suoi prodotti nelle mie aziende»Duplantis ce l'ha fatta: segna il record del mondoVallemaggia, un mese dopo il disastro: «Così il nostro mondo è cambiato»Julie Derron argento nel triathlon: «È incredibile»

      1. avatarPeugeot e-2008, look moderno e linee dinamicheCapo Analista di BlackRock

        Dite addio a 90° minuto la domenica, è la fine di un'era

  2. avatarLa BNS chiude il semestre con un profitto di 56,8 miliardiETF

    Con la BMW i5 M60 xDrive la guida autonoma è quasi realtàAltra notte di passione per gli appassionati di Swatch: «C'è chi è arrivato ieri pomeriggio»Due escursionisti colpiti da un fulmine a PontresinaTutti pazzi per la Birkin

  3. avatarNuovo riconoscimento per il Centro dello Sport di Ars MedicaCapo Analista di BlackRock

    Air New Zealand rinuncia agli obiettivi climatici: è la prima al mondo a fare un passo indietroCentinaia di persone sfidano la canicola luganese per il nuovo SwatchNoè vola in finale dietro a Milak: podio nel mirinoLa cavalcata di Hyundai iniziò con la Pony

I Mac in uscita da qui a fine 2024 | Wired Italia

Noè Ponti si qualifica per la semifinale dei 200 m delfino«Grazie all’intelligenza artificiale cresceranno registi e tecnici 2.0»*