Trapezista caduta durante l'esibizione al circo: le sue condizioniMorto schiacciato dalla sua auto mentre faceva dei lavori di meccanica nel garageNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 723
Cade in casa e rimane immobile per due giorni: salvata dai viciniNel processo per rivelazione d’atti d’ufficio a carico di Davigo,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella l’aggiunta milanese Laura Pedio ha dato la sua versione dei fatti sul caso dei verbali consegnati da Storari al Csm: «Mandare quei verbali al Consiglio superiore che, nell'ipotesi di Amara, era l'organo che la Loggia segreta voleva condizionare, avrebbe significato distruggere l'indagine» Prosegue a Brescia il processo contro l’ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, imputato di rivelazione di segreto d’ufficio in merito ai verbali di Piero Amara sull’esistenza della presunta Loggia Ungheria. Il processo, per cui Davigo ha scelto il rito ordinario con l’esatta intenzione di rende pubblico il dibattimento, sta facendo emergere il quadro delle posizioni interne alla magistratura in una vicenda ramificata e complessa. Da una parte Davigo e il pm milanese Paolo Storari, che gli ha consegnato i verbali per sollecitare un’accelerazione dell’inchiesta; dall’altra la procura di Milano con gli aggiunti Fabio de Pasquale e Laura Pedio che invece ritenevano di procedere in altro modo. Fino ad oggi è emersa soprattutto la posizione di Storari e quella dei consiglieri del Csm, che hanno raccontato la loro versione dei fatti e il passaggio di mano dei verbali. Ora però, durante il processo, ha preso la parola come testimone l’aggiunta Laura Pedio, raccontando come la vicenda è stata vissuta dall’interno della procura meneghina. La versione di Pedio Pedio ha parlato per circa un'ora e mezza nell'aula di Assise del tribunale di Brescia, presieduta dal giudice Roberto Spanò e ha raccontato il clima di quei mesi a cavallo tra il 2019 e il 2020. Pedio ha spiegato perchè nell’ufficio non era emersa alcuna intenzione di trasmettere i verbali al Csm, cosa che Storari invece ha fatto di sua iniziativa perchè, secondo lui, l’inchiesta era ferma e si ritardavano le iscrizioni nel registro degli indagati. «Perché mai avremmo dovuto trasmettere i verbali al Csm? Non c'era alcun motivo. Mandare quei verbali al Consiglio superiore che, nell'ipotesi di Amara, era l'organo che la Loggia segreta voleva condizionare, avrebbe significato distruggere l'indagine», è stata la versione di Pedio. Amara, infatti, aveva indicato alcuni componenti del Csm come possibili membri della loggia, oltre che numerosi magistrati. «Nessun collega era stato iscritto - ha spiegato Pedio con riferimento alla prassi che vuole il Csm a conoscenza dei giudici finiti sotto indagine - e nessuno è stato mai iscritto neppure dalla Procura di Perugia», infatti «c'erano 47 magistrati indicati come appartenenti alla Loggia eppure Perugia non ha iscritto nessuno, esattamente come non ha mai trasmesso durante la fase di indagine i verbali al Csm». E «anche quando quel Consiglio li ha chiesti, il procuratore Cantone ha opposto il segreto istruttorio». L’ipotesi di Storari era che si ritardasse la partenza dell’indagine sui verbali per tutelare Amara, che era teste chiave nel processo Eni-Nigeria e una sua eventuale iscrizione nel registro degli indagati per calunnia ne avrebbe minato la credibilità. Pedio, però, ha negato qualsiasi timore: «Erano dichiarazioni delicate in cui si faceva riferimento a più di cento persone delle più alte cariche dello Stato, civili e militari. Non ho una storia di timore nell'affrontare le indagini, quello che più mi preoccupava era che si trattava di dichiarazioni un po' vaghe e quindi di capire se avessero contenuti per procedere alle iscrizioni. La natura delle dichiarazioni induceva a una prudenza tecnica». I verbali trafugati Quanto al momento in cui il giornalista del Fatto Quotidiano Antonio Massari arriva in procura a consegnare la copia senza timbri dei verbali di Amara, che aveva ricevuto in plico anonimo, Pedio ha raccontato di essersi «molto spaventata e ho pensato che ci fosse stato un accesso abusivo al sistema informatico, l'ho chiesto a Storari, eravamo assieme, lui pensava che non ci fosse stato ma che fossero i verbali in pdf che erano stati modificati. Mi disse di non preoccuparmi, era convinto che quella circolazione fosse imputabile ad Amara o ad Armanna che in qualche modo se ne fossero appropriati». Invece, come si scoprirà in seguito, i verbali erano gli stessi che Storari stesso aveva consegnato a Davigo e che poi vennero inviati anonimamente a due quotidiani e al togato del Csm, Nino Di Matteo. «Non ho mai sospettato di Storari all'epoca - ha detto Pedio - Abbiamo cominciato a chiederci chi li aveva, se nella stampante magari era rimasto qualcosa in memoria e se c'era stato un accesso abusivo». Il muro di gomma Pedio ha anche risposto in proposito del “muro di gomma” che Storari aveva detto di aver trovato dentro la procura di Milano, quando aveva sollecitato di agire rispetto alle notizie contenute nei verbali di Amara. «Tutto il disappunto, il contrasto insanabile, il “muro di gomma” che Storari ha riferito sono venuti fuori dopo il 9 aprile 2021, quando è emerso che era stato lui ad aver consegnato i verbali e ha raccontato queste storie», con «spiegazioni date dopo che è partita l'indagine sulla consegna dei verbali». Nella ricostruzione temporale, Pedio ha detto che la mail che Storari le ha mandato in cui predisponeva le iscrizioni sul registro degli indagati è «successiva alla consegna dei verbali a Davigo. E’ il primo, se vogliamo, riscontro documentabile che poteva esserci un contrasto». Tradotto: Storari si sarebbe mosso per manifestare l’intenzione di accelerare le indagini solo dopo aver dato i verbali a Davigo e non prima. «E' possibile che, avendo consegnato i verbali, si sia sentito di dover fare pressioni maggiormente sulle iscrizioni nel registro degli indagati». © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Lucca, incidente a Santa Maria del Giudice: investiti due fidanzati. Lui è gravePoliziotte aggredite in questura a Catania: l'aggressore voleva parlare con un uomo
Lecce, attaccati dalle vespe durante un picnic: otto persone in ospedale
Sposa arrestata per errore il giorno del matrimonio: interrotta la celebrazioneSi suicida 24 ore dopo aver trovato un cacciatore 24enne morto nel bosco in Trentino
Covid, l'analisi di Gimbe: "Pandemia in corso. Paesi siano pronti per l'arrivo di Cerberus"Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 722
Nomadi rinchiuse nel gabbiotto della Lidl, il giudice archivia il caso come "scherzo"Focolaio di aviaria in un allevamento a Brescia: 10mila tacchini uccisi
Voto di scambio politico-mafioso, fra i 19 arresti c'è anche quello del presidente del FoggiaQuattro persone in ospedale dopo aver mangiato un risotto ai funghi: forti dolori e vomitoFidanzati travolti dal treno: passeggiavano sui binari con il caneNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 705
Donna travolta e uccisa da un treno sulla linea Venezia-Trieste: traffico in tilt
Due ciclisti investiti da un'auto a Catania: morto professore 57enne, grave l'amico
Meteo del week end in Italia: arriva la "goccia fredda"Padre lancia la figlia di 2 anni dalla finestra: "Dio mi ha ordinato di farlo"Tribunale assolve il gioielliere che uccise due rapinatori: "Il fatto non costituisce reato"Salerno, 16enne arrestata per l'omicidio della nonna
Si suicida 24 ore dopo aver trovato un cacciatore 24enne morto nel bosco in TrentinoGF Vip, Daniele Dal Moro in lacrime: "Ho fatto uso di droghe". La difficile confessioneLandini sulla flat tax: "Siamo contrari e lo diremo anche nell'incontro con il Governo"Ambulanza con anziana a bordo ha un incidente ed "entra" in una casa