Liliana Segre: "Io ho conosciuto il vero genocidio"Nuoro, bomba al municipio: ingenti danni all'edificioPapa Francesco parla della sua salute prima della catechesi: "Sono ancora raffreddato"
Italia, congedo di paternità in netto aumento: dati triplicatiAnsa COMMENTA E CONDIVIDI Un altro “base jumper” è morto lanciandosi da una montagna con la tuta alare,ETF dopo soli tre giorni da un altro incidente analogo. La nuova tragedia si è consumata nel bellunese, nei pressi del rifugio capanna Trieste a Taibon agordino sotto le pendici del Civetta. A perdere la vita è stato un uomo di 41 anni originario di Montichiari (Brescia). Martedì 6 agosto, invece, la stessa tragica sorte era toccata a un uomo di 36 anni, anche lui originario di Brescia, lanciatosi dal Piz da Lech a Corvara, in Val Badia, Alto Adige.L’ultima vittima in ordine di tempo, un base jumper considerato esperto, sarebbe precipitata al suolo perché secondo quanto riferito da persone presenti sul posto, durante il lancio avrebbe urtato una guglia rocciosa. Scattato l'allarme, l'elicottero con i sanitari del Suem 118 si è diretto immediatamente verso la zona volando sopra il rifugio Capanna Trieste. Purtroppo, la ricerca si è conclusa con il ritrovamento del corpo senza vita.L’incidente di martedì scorso in val Badia era costato la vita a Raian Kamel, bresciano residente a Cinisello Balsamo, nel milanese, noto filmmaker amante di esperienze adrenaliniche, morto sul colpo dopo essere finito contro la roccia.Il “base jumping” è uno sport molto discusso perché non perdona. Si indossa la tuta alare e ci si lancia nel vuoto, planando a velocità tra i 180 e i 210 chilometri orari, per atterrare si usa un paracadute. I social network sono pieni di video ripresi dalle telecamere indossate da chi pratica questa attività o dai droni pilotati da chi realizza i video. Le immagini sono spettacolari, ed anche per questo molte persone si avvicinano a questa pratica pericolosissima. Con la tuta alare, infatti, si può solo planare e perdere quota, non è possibile salire, e dunque nel caso qualcosa andasse storto è facile che il divertimento si trasformi in tragedia.Chi pratica questo sport – in Italia sono solo un centinaio di persone – descrive l’attività parlando di una sensazione pura di volo. Si chiama “B.a.s.e.” jumping perché i salti possono essere effettuati da Buildings (edifici), Antennas (grandi antenne), Span (ponti) o Earth (cioè formazioni naturali come vette montane o scogliere). Dal 1981 a oggi sono almeno 475 i praticanti di “base jumping” morti. Si stima che in media questa attività registri un morto ogni 60 praticanti. Di fatto è lo sport più pericoloso al mondo.
Esine, incidente fra auto e camion: morto 24enneIl presidente di ANPI Milano si dimette: "Governo Netanyahu ha fatto bagno di sangue, ma 'Genocidio' va usata con delicatezza"
Cronaca Nera
Continua lo scontro De Luca-Meloni: Napoli tappezzata di manifesti contro il governoEsine, incidente fra auto e camion: morto 24enne
Pisa, lite in casa: bimbo chiama 112 e salva la madreIncidente in A21: gravi padre, madre e figlio di due mesi
Incidente a Oleggio: ferite tre persone sul ponte di ferro del TicinoCampi Flegrei: tre nuove scosse di terremoto in serata
Allarme bomba a Roma: evacuato centro commerciale di Casal BertonePadova, donna uccisa a coltellate: trovato il furgone del maritoOmicidio Domenico Geraci: scoperti i mandantiLombardia, arresti per Pedopornografia e abusi sessuali su minori
Incidente a Battipaglia, scooter contro spartitraffico: morto Dylan Maratea
Un 18enne spara a un 16enne e rapisce la madre, arrestato
Tragedia sui binari a Bellizzi: uomo morto investito da un trenoAnziano muore a Bologna: un incendio ha avvolto il suo appartamentoNicola Barbato è morto: era rimasto paralizzato dopo una sparatoriaPiantedosi sui fatti di Pisa: "Manifestazione in totale violazione della legge"
La nota del Quirinale dopo l'incontro annullato con Maurizio Molinari a NapoliStrage di Erba, Azouz Marzouk condannato per diffamazioneElicottero del 118 precipita sul Monte Rosa: nessun feritoIncidente frontale tra due auto: persona estratta dalle lamiere