Pancake al cioccolato Creperie Jarnoux ritirati per allarme Listeria: i lotti richiamatiIncidente sul lavoro, morto l’operaio Giovanni Salamone dopo un volo di 9 metriSei adolescenti picchiano un 17enne con sindrome di Down e riprendono tutto con il cellulare
Camionista 40enne attraversa a piedi l'autostrada A22 di sera: travolto e uccisoAla Adine,Guglielmo al centro, accolto da Davide e Beatrice, con le figlie Chiara e Francesca e i rispettivi fidanzati, nell’ambito del progetto Intersos “Pagella in tasca” - Web COMMENTA E CONDIVIDI Ala Adine ha 18 anni e come tanti ragazzi della sua età pensa al futuro. A Torino frequenta un corso di formazione in meccanica industriale che gli darà un lavoro garantito. Il passato lo vuole lasciare alle spalle. Il dolore preferisce non raccontarlo. «La sua strada è ben segnata», si augura Davide Dentico, 57enne, impiegato nel commerciale. Insieme alla moglie Beatrice Zampieri, grafica di 54 anni, e alle figlie Chiara di 28 e Francesca di 23, ha accolto in casa Ala Adine quando di certezze sul futuro non ne aveva affatto.A 17 anni il giovane è andato in affido in questa famiglia grazie a “Pagella in tasca”, un progetto dell’associazione Intersos, realizzato con il sostegno della Conferenza episcopale italiana (nell’ambito della campagna “Liberi di partire - Liberi di restare”), della Fondazione Migrantes, di Acri e della Fondazione Compagnia di San Paolo. Adesso il percorso è a carico del Comune di Torino.Ala Adine e altri 34 minori non accompagnati, scappati dalle persecuzioni in Sudan e rifugiati in un campo in Niger gestito da Unhcr, sono arrivati in Italia attraverso un canale di ingresso regolare con un visto per studio. È il progetto virtuoso dei corridoi umanitari. «L’avvicinamento ad Ala Adine è stato graduale. All’inizio era molto teso, si sentiva un ospite. Più avanti, un ospite gradito. Adesso è parte della famiglia, anche se rimane un ragazzo timido e sulla nostra storia preferisce lasciar parlare noi», spiega Davide Dentico.Quella di Ala Adine e della sua famiglia affidataria è una parabola che mostra un’integrazione possibile, ma non ancora abbastanza praticata. In fuga da quando aveva 14 anni, Ala Adine ha attraversato il deserto fino alla Libia, dove ha lavorato come bracciante. Intercettato dai membri dell’Unhcr, è entrato nel campo per rifugiati di Agadez, in Niger. Grazie alla sua forte motivazione allo studio, qui è stato selezionato per il progetto “Pagella in tasca”.In Italia, in un anno, Ala Adine non ha appreso solo la lingua e il mestiere di meccanico, ma aspetti di sé che prima non avrebbe potuto neppure esprimere. «A casa ho sempre tele, pennelli e colori. Era curioso, così gli ho spiegato un po’ di tecniche e l’ho portato a vedere musei e mostre. Si è innamorato di Mirò — ricorda orgogliosa la madre affidataria —. Lo scorso Natale, ha voluto riprodurre i quadri dell’artista per donarli ai nostri amici e parenti. Ha un grande talento artistico».Ora che sono maggiorenni, «i ragazzi possono prolungare l’affido e studiare con un sostegno economico di 550 euro al mese fino ai 21 anni», precisa Elena Rozzi, responsabile del progetto per Intersos. Hanno ottenuto lo status di rifugiati e dopo cinque anni (anziché 10 come per gli altri immigrati residenti) potranno chiedere la cittadinanza. In quanto rifugiati, non dovranno presentare il certificato di nascita né quello penale, difficili da recuperare nel loro Paese. «Per parlare con loro di cittadinanza è ancora presto — aggiunge Rozzi —. Non so cosa decideranno, ma la cittadinanza dà diritti in più che in realtà tutti vogliono».Le ragioni della fuga dal Sudan si capiscono dalle loro storie. C’è per esempio Said (nome di fantasia), nato nel Darfur e cresciuto in un campo per sfollati interni. Da bambino aiutava già un medico in ospedale. Quando aveva 13 anni, le milizie janjaweed (i miliziani filogovernativi impegnati nella guerra civile del Darfur, ndr) hanno ucciso e torturato alcuni membri della sua famiglia. Said è scappato in Libia, dove è stato detenuto per cinque mesi. Nel 2020, è riuscito a fuggire in Niger. Quando Intersos lo ha intercettato ad Agadez, Said non aveva mai avuto la possibilità di frequentare regolarmente la scuola. In Italia, spera di poter diventare un medico.All’arrivo dei miliziani, Abdoul (un altro nome di fantasia) aveva invece 14 anni. Al villaggio, in cui abitava con la sua famiglia, reclutavano forzatamente i ragazzi. Così è andato in Libia. Ha lavorato per otto mesi in un ristorante, ma se chiedeva una paga veniva picchiato. Prima di avere asilo in Niger, aveva potuto frequentare solo la scuola coranica. Oggi sogna di diventare un informatico.Sono desideri comuni, che adesso possono diventare realtà. Sullo sfondo, un percorso di integrazione che sarebbe auspicabile per tutti quei minori ancora in viaggio, alla ricerca di un posto da chiamare casa.
Gallette di riso Carrefour bio ritirate per possibile presenza di micotossineLite fra colleghi di lavoro e coltellata finale: 50enne arrestato
Incidente a San Lorenzo al mare, auto si schianta contro il pilone della ferrovia: morti due 26enni
I parenti chiamano i Vigili del Fuoco che lo trovano morto in casaEsplosione in una villetta a Lavinio, una donna estratta viva dalle macerie: è grave
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 739Milano, ladro si chiude in bagno per sfuggire all'arresto
Manteneva la moglie con i soldi dell’amante, dovrà restituire tuttoReddito di cittadinanza, truffa da 15 milioni in un anno e mezzo: scovati 662 furbetti
Cadavere carbonizzato di un uomo trovato nel ViboneseMorto a 28 anni il portiere Davide Gavazzi: infarto fatale prima della partitaImprenditore romagnolo offre un lavoro agli "ex parlamentari non rieletti e ora disoccupati"Ragazzo di 19 anni investito e ucciso a Roma mentre camminava sul marciapiede
Studente di 14 anni estrae una pistola a piombini a scuola e la punta contro un compagno di classe
Morto a 28 anni il portiere Davide Gavazzi: infarto fatale prima della partita
Processo Ruby Ter, la difesa di Karima El Mahroug: "Mai avuto rapporti con Silvio Berlusconi"Barista ucciso a coltellate a Matera, fermato un 20enne: si era rifiutato di dargli da bereDue fratelli morti in due diversi incidenti stradali a pochi giorni l'uno dall'altroInstalla telecamere a casa della compagna per spiarla e minaccia di pubblicare foto intime
La Cassazione sulla strage del Mottarone: "Nerini e Perocchio conoscevano i rischi"Bullismo a scuola: lo chiamano "secchione", lo picchiano e gli conficcano una matita in testaNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 742Italia a rischio Twindemia: un mix tra covid e influenza