File not found
ETF

In Usa la concept car Honda HP-X disegnata da Pininfarina - Tiscali Notizie

Liguria, caso Toti: il governatore oggi interrogato dai PmWall Street apre in rialzo, Dj +0,38%, Nasdaq +0,44% - Tiscali NotizieRitorna la loggia Ungheria?

post image

Misure cautelari decise da un collegio: è fattibile?Aspettando che l’inferno cominci a funzionare,Capo Analista di BlackRock edito da La nave di Teseo, sarebbe la vita di Giorgio Manganelli, detto il Manga, scritta da sua figlia Amelia, detta Lietta. Oltre a raccontare le mille avventure e sventure del nostro scrittore, sarebbe anche di riuscire a dissipare i mille misteri che la sua singolare opera è riuscita a produrgli intorno. A quanto sembra, Manganelli non era bello: «Il Manga, Edoardo Sanguineti e Mario Bortolotto stanno passeggiando per Roma, quando mio padre si ferma di botto e chiede: “Secondo te, Mario, chi è più brutto, io o Edoardo?” Posso solo immaginare l’imbarazzo del povero Bortolotto, che dopo averci pensato un attimo, sbotta: “Ma cosa c’entra, Edoardo è antropomorfo, tu no”». Giorgio Manganelli. Aspettando che l’inferno cominci a funzionare, edito da La nave di Teseo, sarebbe la vita di Giorgio Manganelli, detto il Manga, scritta da sua figlia Amelia, detta Lietta. Scopo dell’opera, oltre a raccontare le mille avventure e sventure del nostro scrittore, sarebbe anche di riuscire a dissipare i mille misteri che la sua singolare opera è riuscita a produrgli intorno: distinguere il vero dal verosimile e anche dal falso. Per esempio, tanto per iniziare, potremmo venire a scoprire che uno dei nostri più grandi scrittori lombardi, lombardo non era, o almeno non era lombardo al cento per cento. Ci sarebbe invece un’origine emiliana, della bassa parmense. «Mio padre ha delle fortissime radici emiliane, anzi è un emiliano nato casualmente a Milano» dice Lietta. La madre del Manga, figlia del maresciallo dei carabinieri, era di Roccabianca; il padre, figlio di un vagliatore di ghiaia, era di Stagno di Roccabianca. E nell’ottobre del ’43, per sfuggire alle rappresaglie previste per i disertori, lo stesso Manganelli, lasciata Milano, a Roccabianca farà rientro. Lì, per le strane evoluzioni delle cose, diventerà partigiano e nel ’44 entrerà nel partito comunista. Sarà anche fucilato in quel di Roccabianca? Ovviamente no, se no non ci sarebbero state né Centuria, né Hilarotragoedia, ma verrà fermato, insieme a altri giovani, come ritorsione per l’uccisione di un fascista, tale Gavazzoli. CulturaEroismo mancato e autoanalisi nei diari di guerra di GaddaGiorgio Biferali Il racconto Il Manga così la raccontava a sua figlia: «Mi avevano arrestato, mi avevano messo al muro e stavano per schierarsi per fucilarmi quando un soldato russo mi guardò attentamente, avevo ventitré anni e ne dimostravo molti meno, e disse: “Ma su, non lo vedete che è un bambino?”, e dopo aver riflettuto un attimo mi dette un terribile colpo in testa col calcio del mitra. Io svenni e quando mi risvegliai ero solo, non c’era più nessuno e il sangue mi colava sul viso. Mi rimisi in piedi e tornai a casa, e mia madre mi medicò». Queste le parole del Manga. Ma ecco, mentre Lietta si trova a Roccabianca per ricostruire le avventure del Manga e conoscere i suoi parenti, che arriva un tale Zilioli, classe ’29, ex staffetta partigiana, che dice a Lietta: te lo racconto io com’è andata: «Il 18 marzo si fecero i funerali del Gavazzoli … C’era tutto il paese al funerale … perché non esserci voleva dire dichiararsi apertamente antifascisti … La bara, con sopra il coperchio una mitragliatrice, veniva portata a spalle e i fascisti, armati fino ai denti, si guardavano intorno. Un movimento sbagliato e, penso io, un’ombra scambiata per un partigiano, e i fascisti iniziarono a sparare fra la folla. Un fuggi fuggi generale, durante il quale uno della brigata nera sparò, volutamente, alle spalle di un anziano, tale Spagnoli, ferendolo gravemente. Coloro che non fuggirono Fra coloro che non fuggirono c’era Manganelli che con altri quattro venne messo al muro per essere fucilato sul posto. Il padre del morto, anch’egli capitano delle Brigate nere, si oppose alla fucilazione di Manganelli, che lui conosceva bene in quanto professore d’inglese di sua figlia, e al grido di: “L’è miga lù, l’è miga lù; lù l’è al profesor ad me fiòla!” fermò l’esecuzione. Ormai la confusione era diventata massima, per cui i cinque furono arrestati, e non fucilati, condotti in carcere, ovviamente percossi e strapazzati, e vennero poi rilasciati per ordine del comando tedesco, il quale, va detto, non era affatto d’accordo con quella fucilazione». Lietta considera questa storia come una delle tipiche “invenzioni dal vero” di suo padre. Era meno imbarazzante essere stati salvati da un soldato russo che da fascisti e tedeschi. Verremo comunque anche a sapere che, prima dell’8 settembre, e prima di diventare un partigiano comunista, Manganelli aveva anche militato regolarmente nell’esercito italiano: «Ho contribuito alla sconfitta dell’Italia. Mi assegnarono ai servizi sedentari e non mi fucilarono perché sarebbe stata una cattiva azione. Non ho mai imparato a mettere le fasce. Ero inetto, inutilizzabile. A Bergamo, in una caserma di fanteria, divenni furiere con l’incarico di compilare il ruolino del reparto. La mia pessima calligrafia rese il ruolino illeggibile. L’8 settembre del ’43 tornai a casa: quel giorno si chiuse la mia vita militare». Ma continuiamo il nostro racconto: è chiaro che perché ci sia una figlia, Lietta appunto, autrice di questo libro, bisogna che nella vita di Manganelli ci sia stato un amore, un conseguente matrimonio e un qualche slancio riproduttivo che abbia avuto successo. La passeggiata per Roma Ritratto di Tullio Pericoli, 2009 A quanto sembra, Manganelli non era bello. Lietta per provarlo ci racconta questo episodio, anche se non sappiamo in che anno sia avvenuto e se si riferisca a un Manga giovane, a un Manga maturo o a un Manga anziano: «Il Manga, Edoardo Sanguineti e Mario Bortolotto stanno passeggiando per Roma, quando mio padre si ferma di botto e chiede: “Secondo te, Mario, chi è più brutto, io o Edoardo?” Posso solo immaginare l’imbarazzo del povero Bortolotto, che dopo averci pensato un attimo, sbotta: “Ma cosa c’entra, Edoardo è antropomorfo, tu no”». Lei invece era molto bella. Si chiamava Fausta Preschern, naturalizzata Chiaruttini. Era la sorella di una dottoressa che operava a Roccabianca e che aveva ricucito qualche partigiano ferito. Il padre (di origine slovena) era diventato preside di una scuola di Parma. Sono molto diversi ma si fidanzano: Manganelli innamoratissimo, lei così così. L’esempio più eclatante della loro differenza, secondo Lietta, è questo: «Mio padre scrive a Fausta che per l’Epifania la raggiungerà a Endenna, e nel contempo inventa per “la fanciulla dalla bella capellatura” una romantica favola, con castello, cavallo e cavaliere innamorato di nome “il Giorgissimo”, la risposta della fanciulla è criptica, credo che per lui sia stata terribile: “Comprato braciole, urge pangrattato”. Ogni commento è superfluo». Nonostante questo i due si sposano in una chiesa di Milano. Secondo Lietta, due beghine presenti all’evento commenterebbero così l’uscita dalla chiesa degli sposi: «Le’ l’è blina acsè, ma lu’ l’è brut, madonna, se l’è brut (lei è proprio bellina, ma lui è brutto, madonna se è brutto)». Ma perché c’è questa insistenza su una presunta bruttezza del Manga? Perché Fausta, in un rarissimo momento di confidenze, avrebbe detto alla figlia Lietta: «Vedi, io ho cercato di innamorarmi del Giorgio, ma io non sono assolutamente capace di amare le persone brutte. Mi sono accorta quasi subito che non sarebbe diventato nessuno … e dopo pochi mesi di matrimonio avevo già deciso di lasciarlo, ma non volevo restare da sola, non mi pareva giusto, volevo un figlio, un figlio mio! Il Giorgio, che oltretutto era stato fortemente traumatizzato dalla guerra, non voleva figli, quindi io ho pensato di farlo ubriacare – mio padre in quei tempi era totalmente astemio – e così sei nata tu». L’avventura matrimoniale andrà avanti ancora qualche anno. Poi nel ’53, rientrando a casa, Manganelli trova una valigia in corridoio; dice: «Che bello! Sono arrivati i tuoi?» ma Fausta risponde: «No, Giorgio, sei tu che te ne vai». È così che il Manga, come è noto, abbandonerà la famiglia e si trasferirà a Roma. Salirà sulla sua lambretta “Bakunina”, caricherà la valigia e su quel mezzo raggiungerà la capitale. No. Anche questa è una leggenda da sfatare. Andrà in lambretta fino alla stazione centrale, la caricherà sul treno e in treno raggiungerà Roma. Poi diventerà insegnante, subaffitterà una stanza presso la famiglia Magnoni e la seguirà per vari traslochi, chiedendo che di trasloco in trasloco contino una stanza anche per lui, frequenterà uno psicanalista junghiano, diventerà scrittore, amerà altre donne, tante, scriverà sui quotidiani, inizierà a fare reportage meravigliosi in giro per il mondo, e finalmente avrà una casa sua e così via. Farà anche la sua vita. E quando finalmente lei diventerà maggiorenne, il Manga tornerà a frequentare Lietta. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediUgo Corniascrittore È nato a Modena nel 1965. È insegnante di filosofia e di sostegno in una scuola superiore. Suoi racconti sono apparsi su “Il Semplice” e su “Il diario”. Il suo ultimo libro è Favole da riformatorio (Milano, Feltrinelli, 2019)

Sergio Mattarella nella Giornata contro omofobia, transfobia e bifobia: “Insopportabile piaga sociale”Attentato al premier slovacco Robert Fico: la reazione della politica italiana

Il prezzo del gas chiude in rialzo ad un passo dai 36 euro - Tiscali Notizie

La lettera di Toti dai domiciliari: "Rivendico l'interesse pubblico in ogni nostra scelta"Notizie di Politica italiana - Pag. 8

Inchiesta Liguria, Schlein su Toti: "Le dimissioni sono necessarie"Bruno Vespa: "Io figlio di Mussolini? Carriera più facile se fossi stato di sinistra"

La nuova diffamazione secondo FdI: niente galera ma pene pecuniarie più alte

L’Anm va in pezzi sul caso ApostolicoLa Consulta restituisce ai giudici gli atti di un altro giudizio sul regime ostativo

Ryan Reynold
Ergastolo ostativo, no della Cassazione al nuovo rinvio alla ConsultaLa vera sfida della giustizia non è lo scontro con la politicaWartsila, firmato a Roma l'Accordo di programma - Tiscali Notizie

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarTim, in Brasile salgono ricavi +7,2% ed Ebitda +8,2% - Tiscali Notizietrading a breve termine

    Inchiesta Liguria, Schlein su Toti: "Le dimissioni sono necessarie"Uilm a Elkann, 'per Maserati serve polo del lusso con Ferrari' - Tiscali Notizie++ Fibercop, investimenti per 1,4 miliardi nel secondo semestre - Tiscali NotizieGiorgia Meloni contro De Luca, Conte: "Vendicativa e rosicona"

      1. avatarG7, la battuta della Meloni a Biden: "Non si lascia attendere una donna"trading a breve termine

        Nordio si è spinto oltre nel difendere Delmastro, aprendo un conflitto tra poteri

  2. avatarLo spread Btp-Bund chiude poco mosso a 134,9 punti - Tiscali NotizieEconomista Italiano

    Uif, nel 2018-2022 valore riciclaggio tra 1,5% e 2% Pil - Tiscali NotizieNella riforma civile, la collaborazione tra foro e magistratura può salvare il contraddittorioL'interrogatorio dell'imprenditore Aldo Spinelli: "Toti chiedeva finanziamenti, ma non faceva niente"Sì del Consiglio di Stato: 70 milioni per comprare il palazzo del Tar del Lazio

  3. avatarFastweb, semestre cresce con il segmento business, ebitda +5% - Tiscali NotizieCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Loggia Ungheria, parla Pedio: consegnare i verbali al Csm ha distrutto l’indagineBorsa: l'Europa attende la Fed e chiude in rialzo - Tiscali NotizieFesta della Repubblica, Mattarella: "Fare memoria della Liberazione è dovere civico"Strage di Capaci, Salvini ricorda Falcone: "Eroe italiano"

Sondaggi Elezioni Europee: cresce il consenso verso il Pd

Mediobanca: utile record nell'esercizio 2023-24 a 1,27 mld (+24%) - Tiscali NotizieIsraele-Hamas, Schlein: "Anche l’Italia riconosca la Palestina"*