L'intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione - AI newsVescovo negazionista morto di Covid in Montenegro: funerale-focolaioLa Francia prolunga il lockdown di altri 15 giorni
Libano, un vescovo maronita: il popolo non vuole una guerra con Israele - Vatican NewsEconomia>La fuga dalla Russia diventa un incubo legale: cause per 100 miliardi sulle i...La fuga dalla Russia diventa un incubo legale: cause per 100 miliardi sulle imprese occidentaliChiudere gli uffici di Mosca e rimpatriare capitali e dipendenti è stata una mossa certamente coraggiosa,investimenti ma dopo gli entusiasmi iniziali la fuga dalla Russia si sta rivelando un pericoloso salto nel buio sotto il profilo legale e del diritto internazionale.di Alessandro Plateroti Pubblicato il 31 Maggio 2022 alle 14:57 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataGli editoriali#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Le sanzioni commerciali dei governi occidentali erano nei calcoli di Putin: compreso un embargo sul gas e sul petrolio. Ma la fuga delle imprese straniere dalla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, un esodo “biblico” di quasi 1.200 aziende europee e americane in meno di tre mesi, è stato non solo un inedito colpo di scena nelle guerre commerciali, ma soprattutto il danno più pesante al sistema economico e industriale dell’ex impero sovietico.Rompere joint venture e contratti unilateralmente, chiudere gli uffici di Mosca e rimpatriare capitali e dipendenti è stata una mossa certamente coraggiosa, apprezzata e sostenuta dai governi occidentali, dall’opinione pubblica e persino dai mercati finanziari. Ma dopo gli entusiasmi iniziali, il quadro è cambiato rapidamente: la fuga dalla Russia si sta rivelando un pericoloso salto nel buio sotto il profilo legale e del diritto internazionale. Nei tribunali arbitrali, una scelta “moralmente corretta” non giustifica infatti la violazione degli impegni contrattuali di un’impresa.Così, oltre al danno delle sanzioni, una valanga di controversie legali rischia ora di travolgere chi ha lasciato la Russia: le cause, secondo gli esperti di diritto internazionale, potrebbero costare alle aziende occidentali quasi 100 miliardi di dollari di risarcimenti alle controparti russe. Una posta miliardaria, insomma, su cui si stanno già posizionando tutti gli studi legali specializzati nel commercio internazionale, da Londra a Mosca, da Parigi a New York.Secondo un database gestito dalla Yale School of Management, infatti, sono quasi 1.000 le aziende che hanno volontariamente ridotto le operazioni in Russia in una certa misura oltre il minimo richiesto legalmente dalle sanzioni internazionali. Nella maggioranza dei casi, la scelta è stata giustificata ufficialmente come conseguenza delle stragi di civili e per la distruzione delle città ucraine. Ma come ha evidenziato in un articolo accademico Jeffrey Sonnenfeld, preside associato senior e professore di management presso la Yale School of Management, a incentivare lo “strappo” dalla Russia è stato anche il richiamo dei mercati finanziari: la Borsa ha spinto al rialzo le azioni delle società in fuga. L’esempio più citato è quello di Société Générale: i titoli della banca francese sono balzati del 5% dopo l’annuncio della decisione di lasciare la Russia, nonostante la perdita di 3,2 miliardi di euro (3,4 miliardi di dollari) generata dalla rottura dei contratti. Per le aziende che lavorano con un soggetto russo sanzionato, la motivazione per recedere da un contratto ha una componente giuridica. Ma per quei rapporti commerciali non sanzionati, un’azienda può recedere da un contratto semplicemente perché non è più “moralmente auspicabile”?Il consenso dell’opinione pubblica è importante, ma in un contenzioso commerciale conta poco: l’etica non rappresenta una giusta causa per violare un contratto. È possibile che i tribunali arbitrali provino una certa empatia per le aziende che si sono ritirate dalla Russia, vista la crisi umanitaria in corso in Ucraina. Ma gli esperti dicono che c’è motivo di essere scettici sul fatto che una tale empatia possa prevalere sulla certezza del diritto nel rispetto dei contratti: il rischio di risarcimenti miliardari è altissimo. E le opzioni a disposizione delle aziende che si troveranno a dover difendere le proprie azioni davanti a un tribunale, si collocano su un sentiero molto stretto. La prima cosa per evitare una condanna, sarà dimostrare che che non c’era modo di impedire il ritiro dalla Russia o che le relazioni commerciali sono state influenzate dalle sanzioni internazionali contro Mosca.Tra le potenziali difese disponibili ci sono l’illegalità e l’impossibilità, laddove le sanzioni o anche il conflitto militare rendessero impossibili le transazioni o lo svolgimento di affari. Ciò potrebbe essere dovuto all’impossibilità di effettuare viaggi d’affari, o di garantire il funzionamento della rete di approvvigionamento industriale. Ma di certo, non basta appellarsi solo allo sdegno diffuso per rompere un contratto. A rendere la materia ancora più complessa e insidiosa è la scelta delle piazza e della legge applicabile al contratto. Alcune giurisdizioni aderiscono più strettamente di altre alle clausole di rescissione previste nei contratti. In base al diritto inglese, ad esempio, i tribunali commerciali devono attenersi il più possibile a quanto stabilito sui contratti, mentre in altre giurisdizioni sono le “circostanze impreviste” a giustificare un’inadempienza contrattuale.Un’altra possibile via per le aziende coinvolte in controversie contrattuali potrebbe provenire dal contratto stesso, in particolare dalla clausola di forza maggiore. Tali clausole, che in genere contengono un linguaggio standard che esonera le aziende dai loro obblighi a causa di “atti di Dio” o altri eventi al di fuori del loro controllo, hanno guadagnato molta più attenzione negli ultimi anni a causa della pandemia di COVID-19. Tuttavia, se la clausola aiuterà le società che si sono ritirate dalla Russia, molto dipenderà dai fatti del caso e dalla formulazione della clausola. Ma se la clausola manca, allora sono guai: la forza maggiore, soprattutto nel diritto inglese, è generalmente esclusa dal diritto contrattuale.Ma la vera missione impossibile per le aziende che hanno abbandonato la Russia, sarà uscire indenni dalle cause promosse nei tribunali di Mosca: per i giudici, le sanzioni nei confronti della Russia non sono una giusta causa per violare gli obblighi contrattuali delle imprese straniere. Per i tribunali con sede al di fuori della Russia, la situazione potrebbe essere ancora complicata dalle complesse implicazioni politiche del conflitto.In questo quadro di incertezze, una cosa sembra certa: ovunque esploda una controversia legata all’invasione russa dell’Ucraina, non esiste un “manuale operativo” su come gli eventi degli ultimi mesi verranno interpretati dai giudici.Articoli correlatiinEconomiaAeroporti bloccati e voli cancellati in tutto il mondo: guasti tecnici mettono a rischio le vacanze estiveinEconomiaLe novità per la pensione di vecchiaia dal 2027inEconomiaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenzeinEconomiaSocial card "Dedicata a te": aumento dell'importo e nuove modalità di distribuzioneinEconomiaA novembre l’edizione nr. 7 del Mese dell’educazione finanziariainEconomiaAntitrust avvia istruttoria su 6 influencer: chi sono?
Che cos’era il gulag di Nazino, noto anche come l’isola dei cannibali? - Focus.itOffensiva israeliana sul Libano dopo l’attacco a Mjdal Shams - Vatican News
Note Legali del Vatican News - Vatican News
Il piano folle degli Usa: uccidere gli allocchi per salvare… gli allocchi - Focus.itSalve Regina - Le preghiere - Vatican News
Media Freedom, pubblicato il rapporto sull'Italia: «Situazione allarmante negli ultimi due anni» | FNSI - Media Freedom, pubblicato il rapporto sull'Italia: «Situazione allarmante negli ultimi due anni»Elezioni Usa 2020, eletta la prima senatrice transgender
Guatemalea, salgono i morti per l'uragano EtaChi è Joe Biden, il 46esimo Presidente degli Stati Uniti
È morta la scrittrice irlandese Edna O'Brien - Il PostGloria al Padre - Le preghiere - Vatican NewsA Claudio Cerasa il premio per ricordare Ariodante Picuti | FNSI - A Claudio Cerasa il premio per ricordare Ariodante PicutiOpenAI rilascia GPT-4, più potente e multimodale - AI news
L’Aquila, nasce la Scuola di Alta Formazione in Etica dell’Emergenza - Vatican News
La discussa ordinanza della Cassazione su un caso di affidamento condiviso - Il Post
Bimba morta dopo aver ingerito capsula per WCCovid, la situazione in Europa dopo le nuove misure di restrizioneA Milano torna l'appuntamento con i MyPersonalTrainer Days! - Focus.itOnline i dati del più ampio studio sull'Alzheimer pre-sintomatico - Focus.it
AI e responsabilità civile: normativa vigente e prospettive future - AI newsCoronavirus, aziana morta: è esplosa bombola dell'ossigenoLewis Hamilton ha vinto il Gran Premio del Belgio di Formula 1, dopo che George Russell è stato squalificato - Il PostTrinità fonte di misericordia: via libera dal Dicastero ai messaggi avuti da Genovese - Vatican News