Fs, Salvini al cantiere di Piazza dei Cinquecento - Tiscali NotizieLe 5 migliori app spia per i cellulariSoftware e app
"Dov'è il mio tfr?", e stacca a morsi l'orecchio dell'ex collega - Tiscali NotizieForse mai,Campanella negli ultimi 80 anni, abbiamo avuto una politica così anti meridionale come quella del governo Meloni. Smantellato il lavoro impostato dal governo Conte II e mantenuta con Mario DraghiForse mai, negli ultimi 80 anni, abbiamo avuto una politica così anti meridionale come quella del governo Meloni. Vi è innanzitutto l’autonomia differenziata, la «secessione dei ricchi», che se attuata ridurrà inevitabilmente e in modo strutturale, di diversi miliardi di euro ogni anno, le risorse che nelle regioni del Sud vengono destinate ai servizi fondamentali (e ai diritti dei cittadini), dall’amministrazione alla sanità, ai trasporti; a meno che lo stato centrale non decida di intervenire di tasca sua per compensare le regioni meridionali, con nuovo debito o con nuove tasse, cosa che (numeri alla mano e date le regole europee) non può e non vuole fare.A tutto ciò, che è già enorme, si aggiunge lo smantellamento della politica per il Mezzogiorno impostata dal governo Conte II e mantenuta con Mario Draghi. Quella politica aveva nella sostanza due pilastri. La riduzione del costo del lavoro, attraverso la decontribuzione, a scalare, fino al 2030. Contemporaneamente, la realizzazione di massicci investimenti pubblici, a carico del Pnrr (soprattutto) ma in parte anche dello stato centrale, e di alcune riforme, così da porre gradualmente il Mezzogiorno in condizioni competitive, rispetto al centro-nord, nei cosiddetti «fondamentali dello sviluppo»: le infrastrutture, l’istruzione, il funzionamento dell’amministrazione e della giustizia.Dietro vi era una strategia coerente: chi fa impresa nel Mezzogiorno sopporta maggiori costi, di «contesto», compito dell’intervento pubblico deve essere eliminare questi ostacoli; ma è un’opera che richiede anni e, nel frattempo, le imprese vengono compensate con la decontribuzione (un meccanismo peraltro uguale per tutte, senza favoritismi), la quale è decrescente proprio perché a mano a mano i divari di costo fra sud e nord dovrebbero ridursi, grazie agli investimenti pubblici.Una politica ambiziosaEra una politica ambiziosa, come non si vedeva in Italia dall’epoca migliore della Cassa per il Mezzogiorno (gli anni del miracolo economico, quando in effetti il sud riuscì per la prima e unica volta ad avvicinarsi al centro-nord).Costosa, certo, ma necessaria, perché oggi il sud, piaccia o meno, non è nelle condizioni di riprendersi da solo: lasciati alle spontanee forze del mercato, in genere i cittadini più preparati preferiscono emigrare; e infatti è quello che avviene da decenni, con la conseguenza di depauperare ulteriormente le risorse del sud, anche dal punto di vista demografico (mancano i 30-40enni), rendendo le condizioni per il cambiamento ancora più difficili; solo un intervento dall’alto, ben concepito e articolato, massiccio, può rompere questa trappola del sottosviluppo (che oltretutto si sta allargando, per inghiottire l’Italia).Ora il governo Meloni cancella la decontribuzione. Prima, con i ritardi e i tagli nel Pnrr, aveva depauperato soprattutto il sud degli investimenti promessi (eliminando i progetti di più difficile realizzazione, che erano soprattutto al sud), mentre sta gestendo il resto della spesa con modalità fortemente clientelari, favorendo quindi gli aspetti peggiori della società meridionale.Infine, come questo giornale ha ricostruito, con il decreto Coesione (che beffa!) ha tagliato di 3,5 miliardi anche i fondi nazionali per le infrastrutture nel Mezzogiorno. La strategia impostata dai governi Conte II e Draghi cade quindi del tutto.Il ponte sullo StrettoUna inversione così radicale, dopo appena tre o quattro anni, non si era mai vista nell’intera storia d’Italia. In cambio viene proposto un progetto faraonico, il ponte sullo Stretto, che se mai vedrà la luce sarà inutile, o addirittura controproducente, dato che per farlo si tolgono risorse essenziali alle altre infrastrutture del sud (in Calabria, in Sicilia, che andrebbero realizzate prima del ponte).Forse il governo pensa che il ponte sullo Stretto sia un’immagine che può far colpo, al posto di politiche e ragionamenti più complessi. La propaganda, impastata di demagogia, è la sua vera cifra: ma proprio di questo il sud muore, da decenni. E rischia di morire l’Italia tutta, come insegna la storia.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediEmanuele FeliceeconomistaProfessore ordinario di storia economica all'università Iulm di Milano
Il sipario su Golden State, la squadra che ha cambiato la maniera di giocare a basketRedditi reali in calo per l’inflazione e 13 milioni a rischio povertà
Chico Forti sarà presto in Italia: «Per me ora ricomincia la rinascita»
AmbienteMusica | Pagina 2 di 32
Family Piknik 2024: 5 artisti da non perdereVinco e addio, il passo corto della gioia: la mappa degli scudetti spariti in Italia
La salute non può essere una merce, è la base di tutti i diritti fondamentaliFecondazione eterologa, Pellicer (IVI): "Oggi stessa efficacia in Italia e in Spagna" - Tiscali Notizie
Cristiano Ronaldo si fa il segno della croce in Arabia SauditaInsabbiamento indagine su appalti, indagato Pignatone - Tiscali NotizieMilan, incidente stradale per Okafor: taglio al sopracciglioRoma, incendio dietro al tribunale penale: colonna di fumo nella zona - Tiscali Notizie
Carlo Ancelotti: l'ex tecnico del Milan riceva laurea ad honorem a Parma
"Race to Zero": la campagna per la riduzione delle emissioni Co2
Dopo gli scontri, il sit-in. In Sapienza continua la protesta pro PalestinaC’era una volta un’incompiuta. L’evoluzione degli Oklahoma Thunder in NBAEmergenza caldo, a Torino 15 punti "refrigerati" del Comune - Tiscali NotizieEntro il 2050 tre miliardi di persone senza acqua potabile: lo studio
Corruzione in Puglia, arrestato l’ex assessore regionale Alfonso PisicchioLe 5 migliori app spia per i cellulariMusica | Pagina 2 di 32Milano-Cortina 2026: «Appalti vinti con gare truccate»