File not found
BlackRock

No, i dati Ocse Pisa non dimostrano che i ragazzi sono più bravi delle ragazze in matematica

A Torino il primo evento di #CoesioneItalia, viaggio in otto tappe con l’Europa vicinaFiglio di Ignazio La Russa accusato di stupro: cosa c'è nella denuncia della ragazzaScozia, il premier Yousaf si dimette e conferma la profonda crisi del partito nazionalista

post image

Abruzzo, Schlein: uniti abbiamo riaperto partita ma non abbastanza - Tiscali NotizieCalcio«Stankovic?BlackRock È un cognome pesante, ma anche la mia forza»Aleksandar, figlio dell'ex Lazio e Inter Dejan, ha deciso di vestire la maglia del Lucerna - «E poter essere allenato da Mario Frick, che ha giocato in Serie A e parla l'italiano, è una fortuna» - Domenica la sfida contro il Lugano a CornaredoAleksandar Stankovic, 19 anni, è giunto a Lucerna in prestito dall'Inter. ©KEYSTONE/MICHAEL BUHOLZER Massimo Solari10.08.2024 06:00Il 3 agosto ha compiuto 19 anni. Non era invece ancora nato, quando nella stagione 2001-02 papà Dejan e il suo nuovo allenatore Mario Frick si sfidavano in Serie A con le maglie di Lazio e Verona. Figlio d’arte, Aleksandar Stankovic ha deciso di sposare il progetto del Lucerna per lanciare la carriera forgiata nelle giovanili dell’Inter. Domani sarà di scena a Cornaredo contro il Lugano. Lo abbiamo intervistato.Aleksandar com’è stato l’impatto con il calcio svizzero?«Ero abituato al campionato Primavera, al calcio giovanile insomma, e in questo senso è inevitabile un periodo di adattamento. Le differenze non sono poche. La componente fisica e il ritmo, per esempio, sono molto importanti in Svizzera. E però si gioca anche bene al pallone, con un livello tecnico notevole e senza rinunciare alla costruzione dal basso. Lo apprezzo e credo di essere sulla buona strada. Sì, mi sto adattando bene alla nuova realtà. Anche perché compagni e staff mi stanno dando una grossa mano. Lo svizzerotedesco? Beh, è molto complicato (ride, ndr). Ma le lezioni che sto seguendo, prima o poi, dovrebbero aiutarmi».Pronti, via, e all’esordio sei stato schierato subito da regista. Sapevi o ti è stato detto che proprio in quel ruolo - per anni - ha giostrato l’ex capitano e grande talento Ardon Jashari?«È da quando sono arrivato che mi parlano di Jashari. Si tratta di un ottimo giocatore, con prospettive di carriera notevoli. Gli auguro il meglio a Bruges. Da parte mia spero di poter diventare un elemento fondamentale quanto lo è stato lui alla Swissporarena». Hai scelto la Super League e il Lucerna per far decollare la carriera. Perché proprio il nostro campionato e questo club?«Amo le sfide ed era giunto il momento di mettermi alla prova all’estero, abbandonando la mia comfort zone. Il Lucerna è una grande società, che però non ha paura di progettare con i profili più giovani. Questa filosofia mi ha subito convinto: ho accettato la proposta del club in due giorni».Per caso, prima di accettare la proposta lucernese, hai discusso con il tuo ex compagno all’Inter Zanotti?«In realtà non sento Mattia da un po’ di tempo. Perciò sarò felice di poterlo riabbracciare questo weekend a Cornaredo». È da quando sono arrivato che mi parlano di Jashari: spero di poter diventare un elemento fondamentale come lo è stato luiAllenandoti spesso con la prima squadra nerazzurra hai stretto un rapporto speciale con Federico Dimarco. Pure lui aveva scelto la Svizzera e il Sion prima di imporsi definitivamente in Serie A. Forse ne hai discusso con lui?«Esatto. È stato Federico a raccontarmi della sua esperienza in Vallese. Mi ha parlato di un calcio diverso da quello italiano. E di un campionato ideale per testare temperamento e qualità personali. Dimarco è come un fratello per me e sono sicuro che, nel sostenere la mia scelta, ha pensato al mio bene». E il caso Calafiori - transitato per Basilea, esploso al Bologna e ora sotto contratto all’Arsenal - ha pesato sui piani di Aleksandar Stankovic?«Certamente. Così come ho prestato attenzione ai percorsi di Willy Gnonto e Mattia Zanotti. Questi giocatori hanno deciso di imboccare delle strade diverse dalla maggioranza dei calciatori che si formano in Italia. E, per questa ragione, li ritengo delle potenziali fonti d’ispirazione». Torniamo a Zanotti e al Lugano. Domani affrontate la capolista, reduce dal successo esterno nel preliminare di Europa League contro il Partizan Belgrado. Sei cresciuto in una famiglia e con un papà intimamente legati alla Stella Rossa. Giovedì sera hai tifato per i bianconeri?«No, non la metterei in questi termini. A essere sincero, per altro, ho seguito con più trasporto la semifinale della pallacanestro alle Olimpiadi, tra la mia Serbia e gli Stati Uniti. Faccio comunque i miei complimenti al Lugano per questa vittoria tutto fuorché scontata. Sono curioso di sfidarli».Quando Dejan guidava la «Crvena Zvezda» hai per caso assistito da vivo al derby eterno? Puoi raccontarci che cosa significa?«Non esistono parole per descrivere questo scontro e l’infuocata atmosfera che lo avvolge. Ho vissuto la sfida allo stadio in un paio di circostanze, quando papà era in effetti l’allenatore della Stella Rossa. E credo che in poche altre parti del mondo sia possibile avvertire sensazioni del genere».Il paragone con papà? Non regge. Dejan è stato un centrocampista fortissimo e dal suo DNA - sin qui - sono forse riuscito a rubare solo il tiroPortare il cognome Stankovic sulla maglia è difficile?«È innanzitutto un onore. Poi, non lo nego, si tratta di un cognome pesante, di cui ho grande consapevolezza. Cerco di esserne all’altezza ogni volta che scendo in campo e di trasformarlo nella mia forza. Papà, ad ogni modo, mi ripete spesso che non gioco per il cognome, ma per lo stemma e alla luce delle mie qualità».Curiosità: all’Inter avevi il numero 4. Al Lucerna hai optato per l’8. Come mai non hai scelto il 5 di papà?«Nella Primavera dell’Inter era stato mister Chivu ad assegnarmi il 4. L’8, invece, è sempre stato fra i miei numeri preferiti. Lo indosso anche con la nazionale serba e a Lucerna era disponibile».Numero a parte. Ti rivedi in qualche modo nel grande centrocampista che - dal 1995 al 2013 - è stato Dejan Stankovic?«Siamo due profili differenti. Dal suo DNA di calciatore, forse, ho rubato il tiro da fuori. Per il resto invece il paragone non regge. Papà è stato un centrocampista fortissimo. E, va da sé, pero di potergli sottrarre altre doti lungo il mio percorso. Come ha valutato la mia scelta? Era molto contento del mio passo avanti e, come suggerivo, del coraggio di aver cambiato contesto per misurarmi con il calcio vero. Naturalmente mi ha invitato a rimanere con i piedi per terra».Vent’anni fa tuo padre e il tuo nuovo allenatore Mario Frick erano avversari con le maglie di Lazio e Verona prima, e di Inter e Siena poi. Che effetto fa?«È senz’altro particolare e con il mister ne abbiamo pure discusso. Mario mi ha raccontato di Dejan come un grande avversario. E allo stesso modo papà non ha mancato di ricordare le sue qualità di bomber. Mi ritengo fortunato. Non potevo chiedere un tecnico migliore per affrontare la mia prima avventura all’estero: ha giocato in Serie A, parla l’italiano e dunque avrà la sensibilità giusta per spingermi a dare il meglio».In questo articolo: FC Lugano

Tajani, il risultato sarà molto positivo in Abruzzo e Basilicata - Tiscali NotizieFreddezza europea dopo lo stop al Mes. Giorgetti: «Io lo avrei approvato, ma non era aria»

Cdm approva la riforma della Giustizia di Nordio: abrogato l’abuso d’ufficio

Altro che citazionismo postmoderno, Battiato conteneva universiL'attacco di Crosetto a Grillo "Merita solo indifferenza e non fa nemmeno più ridere"

La malattia di Carlo terremota la monarchia britannica proprio mentre cercava di risorgereIlaria Salis lascia il carcere, è ai domiciliari a Budapest

«In Italia libertà di stampa a rischio»: il rapporto di Liberties

Fondo salva-Stati: cos'è, come si accede, cosa prevedeIncidente per Debora Serracchiani in monopattino: "Una brutta distorsione al ginocchio"

Ryan Reynold
Conte e Schlein, cosa hanno detto i due leader durante la manifestazione del M5SLa Santanchè in aula: "Nessun procedimento nei miei confronti"Fratoianni alla manifestazione M5S, l'attacco: "Aumentano le disuguaglianze"

trading a breve termine

  1. avatarIl disagio mentale è collettivo: non c’è una soluzione individualeinvestimenti

    L’onda bruna travolge la Germania. Scholz: «Mai pensato a un passo indietro»Consiglio europeo, è stallo sui migranti: Meloni prova a mediareL'Aquila si ferma, fascio di luce in ricordo delle 309 vittime - Tiscali NotizieIncidente per Debora Serracchiani in monopattino: "Una brutta distorsione al ginocchio"

    1. Discussioni e decisioni informate possono curare le nostre democrazie

      1. avatarLa durissima replica dell'Anm alle parole del governoETF

        Regionali, Fontana "In Abruzzo Marsilio sarà rieletto" - Tiscali Notizie

  2. avatarIl patto della piadina Meloni – von der Leyen. E all’Emilia Romagna i fondi Pnrrinvestimenti

    Ue, i leader ufficializzano le nomine di von der Leyen, Costa e Kallas. Al summit c’è il caso MeloniElezioni comunali, trionfo del centrodestra: i sindaci eletti nelle principali cittàCin cin con Mr. Rain e il monito di Battiato: è tutto ciò che ricordoier Silvio Berlusconi: "Per ora non penso di scendere in politica"

  3. avatarMorte Berlusconi: la politica si arresta, stop per Camera e Senato di ben 7 giornianalisi tecnica

    Con l’«assenza concordata» di Orbán l’Ue apre le porte all’UcrainaIlaria Salis lascia il carcere, è ai domiciliari a BudapestL’argine contro la destra ha retto ancora: la sfida è tenere insieme Macron e MélenchonMarsilio: Insultato perchè non sono nato in Abruzzo - Tiscali Notizie

L’ambiguità del romanzo è promessa di conoscenza

Figli coppie gay, Strasburgo boccia i ricorsi ma il ministro Roccella propone una sanatoria per i bimbi nati finoraRegionali Abruzzo, Marsilio: "Mai stato indagato, con chi mi ha calunniato ci vediamo in tribunale" - Tiscali Notizie*