File not found
Guglielmo

Concorsi pubblici 2020 per educatori: bandi e scadenze

Coronavirus, solo un giovane su cinque continua a lavorareReddito di emergenza: i requisiti per poter fare domanda all'InpsFurto di bancomat: rimborso anche per prelievi precedenti

post image

Il Recovery Fund taglia la ricerca scientifica europeaLa Cina,Capo Analista di BlackRock potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili, è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno. Un brutto segnale che però non riguarda solo PechinoIscriviti alla newsletter ArealeAscolta il podcast di ArealeLa transizione energetica globale ha ancora un grande problema a forma di carbone. La potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno, ed è un brutto segnale, visto che questo è l’aumento più grande dal 2016. Questo nuovo picco è stato provocato principalmente da due fattori: la crescita tornata furibonda in Cina e il ritardo nel phase out di questo combustibile nei paesi occidentali.Questi nuovi dati sono stati forniti dal centro di ricerca statunitense Global Energy Monitor. Globalmente, sono stati aggiunti 70 gigawatt di potenza da carbone nel mondo. Di questi, 47,4 GW venivano dalla sola Cina. Ma non è un problema solo cinese: nelle economie occidentali, a causa della crisi energetica, la chiusura prevista delle centrali è andata troppo lentamente, ne sono state chiuse per 21,1 GW, troppo poco per tenere il passo richiesto dalla transizione. AmbienteIn ascolto della crisi climatica, Areale ora è anche un podcastFerdinando CotugnoLa crescita in Cina Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, per avere ancora una speranza di centrare l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature a 1,5°C rispetto all’èra preindustriale, il phase out del carbone come fonte di energia dovrebbe essere completato entro il 2040. Siamo ancora molto lontani da quell’obiettivo. Dall’accordo di Parigi, sono venticinque i paesi che hanno ridotto o completamente eliminato la produzione di energia da carbone, ma ben trentacinque l’hanno aumentata. Da questo punto di vista, i numeri sono ancora sconfortanti.Per arrivare ad azzerare il carbone nel 2040, dovrebbero esserci 126 GW di chiusure ogni anno (questo ovviamente senza nuove aperture). Invece quello che stiamo osservando è che oggi si stanno mettendo in cantiere 578 GW di nuove centrali. Di questi, 408 Gigawatt vengono progettati nella sola Cina. Il tasso di dismissione delle vecchie centrali in Cina è inoltre ai livelli più bassi da un decennio. Nonostante i grandi investimenti di Pechino in rinnovabili, il carbone continua a essere al cuore del sistema energetico cinese. La politica energetica di Pechino è particolarmente problematica per la tenuta del sistema climatico mondiale e della sua stessa economia. Secondo Global Energy Monitor, il paese rischia miliardi di yuan di stranded asset e continua ad avere una visione di breve termine, guidata dalla filosofia «Prima costruire, poi nel caso modificare».Come spiega Flora Champenois, autrice del report per Global Energy Monitor, «in Cina si installa più carbone di quanto ne sarebbe necessario, con l’idea che poi, in seguito, si procederà a smantellare, in quello che è un azzardo allo stesso tempo costoso e rischioso». Sono i danni della retorica della sicurezza energetica, gli stessi che in Italia o Germania rischiano di incatenarci alle infrastrutture di rigassificazione del gas liquefatto.I 70 GW cinesi messi in costruzione nel 2023 sono 19 volte più del resto del mondo messo insieme, secondo un’analisi di Carbon Brief sui numeri di Global Energy Monitor. Dei trentadue altri paesi che stanno ancora investendo in nuova potenza da carbone, i più attivi sono India, Bangladesh, Zimbabwe, Indonesia, Kazakistan, Laos, Turchia, Russia, Pakistan e Vietnam. CulturaQuarant’anni di laburismo tradito. Come lo sciopero dei minatori inglesi ha cambiato la working classA rilento L’altro fronte del problema è che il ritmo delle dismissioni di centrali a carbone negli Stati Uniti, in Unione europea e nel Regno Unito è ai livelli più bassi dal 2011. Stiamo rallentando, siamo un po’ più legati a questa fonte energia di quanto dovremmo essere nelle previsioni per un phase-out al 2040 che parta dai paesi sviluppati, secondo il principio delle responsabilità comuni, ma differenziate. Il paese che ne ha chiuse di più nel 2023 sono gli Stati Uniti, con 9,7 GW, anche se pure in questo caso si tratta di un calo. Nel 2022 ne avevano chiuse per 14,7 GW.L’Unione europea e il Regno Unito rappresentano un quarto delle dismissioni. La buona notizia è che nessun paese del G7 ha in programma la costruzione o l’apertura di nuove centrali. Nel 2015 le economie del G7 rappresentavano il 32 per cento della potenza da carbone, nel 2023 sono scese al 15 per cento. AmbienteNon sottovalutiamo il grande consenso per la transizione ecologicaFerdinando Cotugno© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).

Partita IVA, regime forfettario e pensione: come fareCoronavirus, allarme da Confindustria: "Lavoratori a rischio"

Coronavirus, sospensione del mutuo Banca UniCredit

Stipendi: perché è d'obbligo il pagamento entro il 12 gennaioIl miglior robot aspirapolvere dell'anno

Covid-19, fermare le industrie aiuta a contenere il virus?Italia's Growth Talent 2020: l'evento sulla crescita aziendale

Pensioni: conguaglio a febbraio, ecco cosa cambia

Bonus bebè 2020: domanda, importo e a chi spettaPagamenti in contanti, dal 1° luglio il limite scende a 2mila euro

Ryan Reynold
Pensioni 2020: per l'Ocse in Italia si va troppo prestoCassa integrazione per Coronavirus: come funziona e come richiederlaBozza Pnr, meno tasse e nessun condono: i pilastri della riforma

investimenti

  1. avatarTorna Postalmarket e mira a diventare l'Amazon italianoEconomista Italiano

    Preventivo per la polizza auto: quando si può richiedere?Ex Ilva, cassa integrazione per 3.500 lavoratoriCoronavirus, sospensione mutuo Banca BNLCassa integrazione, consulenti del lavoro lanciano l'allarme

    1. Cos'è l'assegno di mantenimento e quando ne hai diritto

      1. avatarCoronavirus: prezzo della benzina scende a 1.65 euro al litroBlackRock Italia

        Casa Hamilton, la residenza abbandonata a Tenerife

  2. avatarCoronavirus, estensione del reddito di cittadinanza: la propostaCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Tutti i bonus che entrano in vigore dal 1 luglioCoronavirus, tasse e cartelle fiscali rinviate a settembreCosa aspettarsi dal 2020 in materia di economia mondialeManovra, approvate in Commissione plastic e sugar tax

  3. avatarConcorso pubblicio 2020 per laureati in Giurisprudenza: il bandoMACD

    Coronavirus, crisi economica: la soluzione tra eurobond, Mes e coronabondCoronavirus: quali sono i prodotti più acquistati onlineNotizie di Economia in tempo reale - Pag. 136Il bonus INPS per Partite Iva potrebbe salire a 800 euro

Nicolò Cappelletti, relatore SEO&love 2020

Ricariche telefoniche, delibera dell'Agcom contro pratiche illeciteFormazione online, piattaforme italiane per l’apprendimento*