Viene a mancare Gigin Passadore, decano dell'Azione CattolicaDonna suicida a Torino: il padre le preparava il cappio da un meseMilano, furto milionario nella villa di una influencer russa
Presi gli ultimi due evasi dal Beccaria, erano assieme in un appartamentoUn murales dedicato a Giulia Cecchettin - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI Ce l'eravamo già chiesti un mese fa,trading a breve termine quando divennero di dominio pubblico i verbali degli interrogatori di Filippo Turetta, coi particolari terribili della violenza su Giulia Cecchettin, il numero delle coltellate inferte sul suo corpo indifeso, l'uso meticoloso dei sacchi e dello scotch e del coltello: a che cosa serve che si sappia in modo analitico e minuzioso, fuori dai palazzi di giustizia e dai tribunali dove qualcuno deve decidere sulla pena giusta da comminare al giovane, come è materialmente avvenuto questo femminicidio? Diritto e dovere di cronaca, si dirà. Ma in quel caso Avvenire decise di non farla, la cronaca, di non indugiare in tanto orrore, tanto meno nella pubblicazione degli scatti di quella notte, con la povera ragazza strattonata, inseguita, trascinata sul marciapiede.In queste ore il copione si ripete. Vengono diffusi, cioè, dal tabloid Giallo e a ruota da quasi tutti i giornali e telegiornali, gli ampi virgolettati del primo colloquio avuto dallo stesso Filippo Turetta in carcere, ai primi di dicembre, con sua madre e suo padre. Un momento di cui è inimmaginabile la difficoltà, tanto che gli stessi genitori - lo ricordiamo - decisero di aspettare settimane ad affrontarlo, dilaniati da chissà quale sofferenza per quanto accaduto al figlio, e a Giulia (che conoscevano bene), schiacciati da un'attenzione mediatica immane, combattuti su come proteggere il fratello più piccolo di Filippo, travolto anche lui coi suoi 18 anni dalla più triste delle notorietà. Di più, un momento del tutto ininfluente ai fini delle indagini e dell'epilogo del processo che per l'assassino di Giulia deve ancora aprirsi, visto che padre e madre in quel colloquio non hanno rivelato complicità o conoscenza del presunto “piano” del figlio (il motivo per cui legittimamente, forse, si è deciso di intercettarli). L'immagine del colloquio trasmessa dal Tg1 - AnsaEppure, ecco diffuso il testo pressoché integrale di un discorso già diventato “choc” e trasformato da molti in un nuovo atto di accusa: perché questo padre, in modo certamente sconvolto, sconclusionato, disarmante per superficialità e per scelta delle parole, al figlio non dice di odiarlo, di non volerlo più vedere, di cancellarlo per sempre, ma cerca maldestramente di consolarlo, «fatti forza, non se l'unico» e ancora «hai avuto un momento di debolezza», addirittura, contro tutte le evidenze, «non sei stato te». Ci fermiamo qui. Un'altra volta, decidiamo di non indugiare oltre nella cronaca di un colloquio che reputiamo dovesse restare privato, nelle disponibilità dei soli inquirenti e in uffici da cui non sarebbe dovuto uscire. A che cosa serve, infatti, conoscerne le parole? A dire che è un mostro anche il papà di Filippo, che è colpa anche sua? A dimostrare che “sminuisce” il femminicidio e, visto che di Giulia nel dialogo non parla, che non gli interessa minimamente di quello che le è accaduto? Oppure che è da rintracciare nella storia della famiglia Turetta la radice del male che ha portato il giovane a ucciderla? Serve forse a lenire il dolore della famiglia Cecchettin, contro cui ogni notizia riguardante Filippo Turetta immaginiamo si abbatta come uno tsunami, piuttosto, riaprendo una ferita già abbastanza sanguinante di per sé? Crediamo di no.Di Filippo Turetta, invece, occorrerebbe semplicemente smettere di parlare. Il destino che lo attende, e che purtroppo coinvolgerà anche la sua famiglia, lo decideranno i giudici della Corte d'Assise di Venezia a partire dal prossimo settembre stabilendo quanto tempo dovrà trascorrere in carcere e se abbia premeditato o no il suo delitto. Quello di cui serve continuare a parlare è di Giulia, della sua storia, di quello che desiderava per il suo futuro e della sua voglia di studiare: tante ragazze dallo scorso novembre si sono ispirate a lei, hanno capito che l'amore che stavano vivendo era malato come il suo o hanno deciso di aiutare un'amica che vedevano nella stessa situazione, hanno denunciato. Serve dir loro che non sono sole, far conoscere le realtà e le associazioni a cui si possono rivolgere. Serve insegnare ai ragazzi e alle ragazze a costruire relazioni sane, insistendo sull'educazione all'affettività, che è l'unica strada per prevenire le violenze e i femminicidi. Serve da parte delle istituzioni accertarsi che ci siano le giuste tutele e che questa educazione entri nelle scuole il prima possibile, in modo sempre più strutturato e capillare. Parlare e scrivere per Giulia, non di Filippo.
Schillaci ammette: "Varianti cinesi già in Italia, ma siamo tranquilli"Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 627
Salta sui binari metro e blocca la circolazione: denunciato per interruzione di pubblico servizio
Scontro tra autoarticolati: morti i due conducentiTeresa Spanò uccisa dalla figlia, il preside della scuola dove insegnava: "Siamo sconvolti"
Madre e figlia muoiono nello stesso ospedale a poche ore di distanza: "Tragedia inaspettata"Incidente in galleria: auto finisce contro il guard rail
Addio a Simone Gheller, Penna Nera e storico ristoratore del BelvedereStrage di Erba, Olindo Romano e Rosa Bazzi: quand'è stato il loro ultimo incontro e in quale carcere si trovanoo
La cucina italiana si conferma la migliore al mondo: la classifica di Taste AtlasQuattro ultras del Napoli saltano un posto di blocco a Genova: in macchina delle spranghePresi gli ultimi due evasi dal Beccaria, erano assieme in un appartamentoTragedia ad Alba Adriatica, giovane trovato senza vita sul lungomare
Vasto dice addio a Pamela, morta ad 8 anni a Capodanno
Abusi su una 16enne: padre denuncia un amico
18enne morta in casa per un malore dopo essere stata dimessa dal pronto soccorsoFrana a Luino, caduta di massi da un costone roccioso: evacuate per precauzione 11 famiglieElena muore a 27 anni dopo il parto, lo sgomento della famigliaTragedia allo Shanghai, muore il 60enne Tonino Garritano
Incendio a Portici: 26 intossicati per una fuga di gasCaserta, carabiniere morso dal ladro che stava arrestandoI 10 eventi più importanti che hanno segnato la storia del 2022Si schianta con lo scooter: morto un 38enne