File not found
VOL

Dramma su Tik Tok: influencer cinese muore dopo sfida alcolica in diretta

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 242Amputato alle gambe è il primo a scalare l'EverestUSA, addetta pompe funebri ruba pezzi di cadavere e li vende per posta

post image

USA, Texas: tornado causa 3 morti e almeno 100 feritiÈ davvero possibile “leggere” e prevedere i comportamenti delle persone permettendo alla polizia o addirittura alle macchine di intervenire e catturare potenziali malviventi?Economista Italiano Non si tratta di domande di scuola e di discussioni accademiche rispetto a un futuro lontano e improbabile, perché il progresso corre veloce e questi interrogativi su “tecnogiustizia” e “tecnoautorità” iniziano a entrare nella nostra società.In Gran Bretagna così come in California vengono testati da tempo programmi di intelligenza artificiale che individuano aree, comunità e situazioni a rischio oppure scandagliano database con criminali comuni, cercando di indovinare quali soggetti possano commettere un reato violento, assegnando a ciascuno un punteggio di rischio.La Commissione Ue sta preparando un regolamento sull’intelligenza artificiale. Peccato che si riferirà solo all’Ai per usi civili, mentre i problemi più gravi li avremo nei settori della difesa e della sicurezza. È desiderabile che i dati, gli algoritmi, le macchine esperte, in una parola l’intelligenza artificiale diventino un’arma di previsione, dissuasione e repressione del crimine? È davvero possibile “leggere” e prevedere i comportamenti delle persone permettendo alla polizia o addirittura alle macchine di intervenire e catturare potenziali malviventi? È tollerabile che una società avanzata e uno stato di diritto possano anche soltanto concepire di analizzare espressioni ed emozioni per scommettere sull’attitudine criminale di un individuo? Non si tratta di domande di scuola e di discussioni accademiche rispetto a un futuro lontano e improbabile, perché il progresso corre veloce e questi interrogativi su “tecnogiustizia” e “tecnoautorità” iniziano a entrare nella nostra società. Non stiamo parlando di Tom Cruise e Minority Report, insomma, ma di vita reale. In Gran Bretagna così come in California vengono testati da tempo programmi di intelligenza artificiale che individuano aree, comunità e situazioni a rischio oppure scandagliano database con criminali comuni, cercando di indovinare quali soggetti possano commettere un reato violento, assegnando a ciascuno un punteggio di rischio. Come ha raccontato Fabio Chiusi su Valigia Blu si sperimentano perfino strumenti per rilevare dai volti le emozioni: in Uttar Pradesh, a Lucknow, le autorità hanno installato sistemi di identificazione di espressioni facciali di paura, tristezza, dolore e quant’altro possa indicare una violenza in atto contro donne e bambini (fenomeno assai diffuso, secondo le statistiche, in quel territorio come, purtroppo, in tanti altri luoghi del mondo). Te lo leggo in faccia Questo “test”, che cerca di sfruttare algoritmi intelligenti per captare segnali d’allarme sui volti delle vittime, ha destato commenti sconcertati tra gli esperti di machine learning: pensare che un algoritmo possa capire le emozioni di un individuo solo valutandone le rughe del viso parrebbe, in effetti, un’illusione destinata a naufragare, poiché non tutto è visibile agli occhi artificiali. D’altra parte gli esseri umani non mostrano tutto ciò che provano; reagiscono sorridendo anche in frangenti dolorosi o di terrore o rimangono impassibili subendo abusi. Insomma, la pretesa di rilevare stati d’animo con una telecamera deve fare i conti con l’unicità umana e le variabili della coscienza. Sarebbe enorme la quantità di falsi positivi causati da queste tecnologie, ben lungi dall’essere infallibili. Il principio di “Rule of Human Law by Default” dovrebbe imporre la progettazione e l’uso di sistemi informatici, a maggior ragione se intelligenti, nei quali l’ultima parola spetti sempre e solo a super-admin umani. Cosa che ora non c’è e non ci mette al riparo dall’avere in futuro macchine a governarci, anche solo implicitamente. Già oggi quando parliamo di tutela dei lavoratori, i sindacati sono costretti spesso ad avere a che fare, più che con datori di lavoro umani, con algoritmi, app, controlli automatizzati che dettano le regole sul lavoro. Passaggio irreversibile Il rischio è quello di innescare un meccanismo irreversibile. La Commissione Ue ha lavorato negli anni per immaginare requisiti etici da applicare all’intelligenza artificiale. Dopo avere pubblicato linee guida etiche e un libro bianco sull’argomento, ci si attende a breve una proposta di regolamento europeo che miri a normare le forme più rischiose per i diritti e le libertà degli individui. L’intelligenza artificiale può essere una grande opportunità, ma se non governata può davvero essere «l’ultima invenzione dell’essere umano», per citare, tra gli altri, James Barrat: in effetti, al di là della nostra sorte, potrebbe arrivare il momento in cui le persone delegheranno la creatività e la capacità di inventare agli algoritmi. Uno scenario di autoriduzione allo stato vegetativo assolutamente non desiderabile. Le macchine, in passato, hanno sostituito le azioni umane e questo ha avuto conseguenze sui posti di lavoro. Oggi il rischio è di un salto ulteriore: robot e algoritmi possono iniziare a sostituire i pensieri e le volontà degli esseri umani. C’è una bella differenza. Occuparsi di scenari distopici non vuol dire essere contro lo sviluppo tecnologico, l’intelligenza artificiale e le altre magnifiche sorti “e-progressive”, ma avere la consapevolezza e la determinazione, finché si è in tempo, di ancorare questa evoluzione a un’etica umanistica. Vale per la scienza, per l’industria, per la politica e per ogni istituzione. La politica dovrebbe abbandonare i conformismi e avere il coraggio, forse spudorato, di inserire nelle costituzioni nuovi principi e norme fondamentali. Proprio lo “stato di diritto umano”, ad esempio, per il quale mai dovrebbe essere lasciata la possibilità di agire come autorità o persino di far legiferare alle macchine e agli algoritmi. Bisogna evitare l’avvento di poliziotti-bot o, peggio, di deputati-bot, e l’ultima parola nell’amministrazione di società o sistemi informatici dovrebbe sempre e solo appartenere a esseri umani. L’umano, con le sue imperfezioni incalcolabili e con i suoi sentimenti misteriosi, custodisce il segreto del perdono e della pace, sconosciuti all’iper razionalità perfetta degli algoritmi, per i quali tutto è calcolabile. Si sta entrando in un mondo ancora inesplorato nel quale, in nome del progresso, ci imbatteremo in sistemi estremamente rischiosi per i nostri diritti e le nostre libertà. Una soluzione può essere trattare l’intelligenza artificiale alla stregua dei medicinali e dei dispositivi medici, idea già proposta dal sottoscritto e da altri esperti come Stefano Quintarelli: prima dell’immissione in commercio di sistemi AI rischiosi, si dovrebbe prevedere un percorso di sperimentazione e di valutazione degli impatti per considerarne gli effetti collaterali e attivare forme di vigilanza sulle conseguenze indesiderate. Sembra la strada tracciata anche dal libro bianco della Commissione Ue che prelude al prossimo regolamento europeo. Peccato che quel regolamento si riferirà solo all’intelligenza artificiale per usi civili, mentre i problemi più gravi li avremo nei settori della difesa e della sicurezza.   © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLuca Bolognini

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 227Ambattur, bambino di 8 anni gioca con i cavi della corrente e muore

Ribellione Wagner, Lukashenko consiglia Putin: "Gli ho detto di non uccidere Prighozin"

Terremoto a Tonga, Neiafu trema nella notte: scossa di magnitudo 6Brasile, Jair Bolsonaro verso la condanna: otto anni di ineleggibilità

No alla nonna del fidanzato al matrimonio: il racconto di una sposa sui socialUSA, colpito da un proiettile vagante un bimbo di due anni

Russia, la smentita del Cremlino sulla 'svolta' dell'Ucraina al confine

Terremoto in Nuova Zelanda, scossa di magnitudo 62: non c'è rischio tsunamiRussia, Surovikin era membro vip della lista segreta della Wagner

Ryan Reynold
Rivolta Wagner, i motivi della ritirata e la fine di PrigozhinIl presidente cinese Xi Jinping riceve Bill Gates: "Possiamo realizzare attività a beneficio di Cina e America"Liberato chef italiano rapito in Ecuador

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarTitan, il sottomarino scomparso: è corsa contro il tempo per ritrovarloETF

    Florida, donna uccisa dalla vicina: i figli "facevano chiasso"Honduras, nel penitenziario di Tamara sono morte 41 donneKarakin, calciatore morto a 32 anni: la terribile verità sull'incidenteSottomarino scomparso, ex manager sollevò problemi di sicurezza: fu licenziato

    1. La Germania ha bloccato i conti degli eco-teppisti di Ultima Generazione: "Sono un'associazione a delinquere"

      1. avatarGermania, 5 uomini condannati per il furto del 2019 al castello di DresdaCapo Analista di BlackRock

        Florida, lo strano sintomo di un cancro al colon: 24enne ruttava di continuo

  2. avatarSottomarino Titan, conduttore di Discovery Channel si rifiutò di girare una puntata: "Non era sicuro"criptovalute

    Zelensky rompe il silenzio sulla situazione in RussiaL'orso entra nella pasticceria e mangia i cupcakes, paura in ConnecticutLa tragedia della OceanGate: quella morte che "livella" tutto e ci rende più umaniRistorante stellato obbliga i bambini a stare seduti a tavola durante tutto il pasto: la polemica sui social

  3. avatarFinlandia, ministro attaccato per frasi filonaziste: le dimissioni dopo dieci giorni in caricaProfessore Campanella

    Shock in Egitto, un 23enne è stato divorato da uno squalo a pochi metri da una spiaggiaRussia, Yevgeny Prigozhin e la Wagner pronti alla marcia su Mosca: il videoPride Bruxelles più di 100mila persone sfilanoNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 233

Francia, continuano le proteste per il ragazzo di 17 anni ucciso dalla polizia

Rapito in Ecuador lo chef italiano Panfilo ColonicoBrienz, crolla la montagna: il paesino svizzero salvo per un pelo, le immagini*