File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

Covid, in Cina milioni di persone tornano in lockdown per nuovi focolai

Regina Elisabetta, la storia dell'uomo che ha rubato la tavoletta del WC della sovranaAbbatte la porta di casa dell'ex fidanzata: il padre di lei gli spara e lo uccideHanno rapporti al luna park sulla ruota panoramica davanti ai bambini: arrestati

post image

Ressa a un concerto in Guatemala, 9 morti e 20 feriti alla festa dell'indipendenzaIl fallimento del programma App e del nuovo processo penale telematico evidenziano una crisi su più piani,ETF che chiama in causa il Ministero della GiustiziaIl fallimento, speriamo temporaneo, del programma App (il nuovo Processo Penale Telematico) e le difficoltà in cui dal giugno 2023 si dibattono gli uffici minorili per una digitalizzazione mal realizzata evidenziano una crisi di metodo, di gestione e di governance del sistema di ben più ampio spessore che chiama in causa il Ministero della Giustizia che ha il monopolio dell’informatica giudiziaria.metodoDi metodo perché i progetti informatici non si possono sviluppare senza conoscere perfettamente il sistema giudiziario, leggi e codici e senza coinvolgere e verificare le esigenze dei diversi soggetti che, spesso con ottiche inevitabilmente differenti, operano nel settore giustizia, ovvero magistrati, avvocati e personale giudiziario, senza trascurarne altri (quali consulenti, periti, polizia giudiziaria, utenti della volontaria giurisdizione). Un sistema di per se complesso che richiede collaborazione di tutti i soggetti interessati e capacità di amalgamare e sintetizzare professionalità tecniche e giuridiche. Quanto invece si avverte è una crescente lontananza delle strutture ministeriali dagli uffici giudiziari senza una sufficiente trasparenza sulle priorità, sui progetti e sui tempi per realizzarli. Manca un canale di comunicazione tra Ministero della Giustizia e DGSIA (la direzione informatica del Ministero) con gli uffici giudiziari e l’avvocatura e non sono noti, né in alcun modo condivisi obiettivi e tempi.gestioneDi gestione perché è impossibile realizzare una seria digitalizzazione senza informatici a meno di consegnarsi mani e piedi a grandi società che avranno in mano i sistemi senza adeguato controllo. Già oggi quello che riesce a fare la DGSIA, con un numero del tutto insufficiente di informatici sottopagati, è miracoloso, ma le prospettive sono ancora più cupe e ci consegneranno ad una privatizzazione pericolosa dal punto di vista dell’efficienza e della sicurezza: una o più società private potranno accedere a milioni di dati riguardanti le indagini in corso, le cause civili, lo stato di salute delle società senza adeguati controlli. Le Direzioni tecniche del Ministero saranno sempre più deboli e patiranno sempre di più la mancanza di personale tecnico e informatico in quanto quello che il Ministero della Giustizia offre è, per i compensi, lavoro povero e fuori mercato, come il pressochè totale fallimento dei bandi di assunzione PNRR giustizia per personale tecnico a tempo determinato ha evidenziato.governanceDi governance che ha perso ogni unitarietà, sempre più scollegata dalla quotidianità degli uffici, affermando una falsa primazia della tecnica sulle esigenze della giustizia. Se fino al 2022 le strutture di riferimento ministeriali erano unicamente la DGSIA ed il relativo Dipartimento per l’Organizzazione Giudiziaria ora abbiamo anche un nuovo Dipartimento autonomo, quello per la transizione digitale, ed un’altra neoistituita direzione informatica dedicata alla gestione infrastrutturale che affiancherà la DGSIA. Così viene persa la visione complessiva, si aprono problemi di coordinamento e sinergia tra le diverse strutture, si prosegue verso una progressiva autonomizzazione delle tecnologie dalla realtà organizzativa degli uffici giudiziari.Questo in un momento in cui l’informatica giudiziaria si è sempre più trasformata da strumento di supporto e di ausilio della giurisdizione a vero e proprio formante della stessa giurisdizione. Non si tratta più di semplici iniezioni di tecnologia in un sistema per dare comodità, trasparenza e velocità, ma di una tecnologia che è diventata la stessa struttura della giurisdizione, sempre più plasmando il nostro contesto lavorativo facendo prevalere le esigenze “tecniche” sulle esigenze lavorative di chi vi opera. Sempre più l’informatica sta diventando il decisore e il gestore occulto che costringe i soggetti che vi operano, i codici, e la stessa organizzazione ad adeguarsi. Ed oggi abbiamo un ulteriore salto di qualità dettato dall’irruzione dell’Intelligenza Artificiale generativa anche nel sistema giustizia.Un ripensamento Proprio la trasformazione che si è realizzata impone un ripensamento complessivo della governance dell’informatica giudiziaria. Fino a che questa era strumentale e di servizio rientrava con evidenza nei compiti che la Costituzione assegnava al Ministero della Giustizia, ovvero di assicurare “l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia.” Ma nel momento in cui questa diventa determinante e contenuto della giurisdizione i soggetti interessati chiamati a gestirla non possono limitarsi al Ministero della Giustizia, ma devono inevitabilmente estendersi alla magistratura e quindi al Consiglio Superiore della Magistratura, che ha compiti relativi all’organizzazione degli uffici, e all’avvocatura per il suo interesse diretto al funzionamento del sistema. Non si tratta di una questione di potere, ma di coinvolgimento e di efficienza del sistema. I processi di digitalizzazione sono complessi e possono essere realizzati in modo adeguato solo conoscendo il terreno su cui si agisce.Per questo occorre dare atto che l’attuale governance ministeriale è superata e bisogna cogliere questo momento, in cui si annuncia una rivoluzione data dalle nuove applicazioni di Intelligenza Artificiale generativa, per darsi nuovi assetti idonei al nuovo quadro e quindi creare una nuova struttura che possa coniugare gli stretti rapporti con Ministero, Csm e Cnf e l’alta qualità tecnica.Un’agenzia (simile alla SOGEI del Ministero dell’Economia) controllata al 100 per cento dal Ministero della Giustizia, con un Consiglio di Amministrazione nominato di concerto dal Ministero e dal Csm e sentito il Cnf che possa garantire agilità e stipendi adeguati e concorrenziali con dipendenti capaci e fidelizzati.Agenzia che deve essere dedicata ed in mano al Ministero della Giustizia per rispettare la Costituzione e assicurare il coinvolgimento di tutti gli operatori della giustizia, mentre va esclusa radicalmente ogni ipotesi di accorpamento con la SOGEI o altre agenzie già esistenti che porterebbero a subordinare la giustizia ad altre esigenze e ad elevare alla massima potenza quella lontananza e incapacità di farsi carico della complessità del sistema che oggi lamentiamo.So bene che il formidabile rischio è quello di creare un nuovo carrozzone con nomine per appartenenza e sprechi, ma dipende come sempre dalla saggezza e dalla onestà intellettuale dei decisori.L’alternativa, verso cui ci stiamo già muovendo a larghi passi, è quella di una strisciante ed occulta privatizzazione senza controlli con una digitalizzazione perdente.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediClaudio CastelliEx Presidente della Corte d'appello di Brescia

Tigre attacca e morde bimbo di 15 mesi, la madre lo salva combattendo a mani nude contro l'animalePrincipe Harry, i nodi sul testamento dopo la morte della Regina Elisabetta: è stato escluso?

Padre cerca di cambiare la data di nascita del figlio: "Non voglio che sia nato nel 2020"

14enne uccide la sorella disabile a coltellate per imitare una scena di una serie TVRe Carlo III, le mani gonfie e le dita "a salsiccia" che preoccupano i britannici

Non ricorda più il suo nome, colpa dell’Alzheimer precoce e di una muffaIran: accesa protesta per Masha, morta per una ciocca di capelli

Regno Unito, ha 100 erezioni al giorno: la fidanzata vuole una tregua

Attentato in Mozambico, morta una suora missionaria italianaRussia, la nuova legge di Putin: pene più severe per i disertori

Ryan Reynold
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 382Louisiana, aborto negato: "Porto questo bambino in grembo solo per seppellirlo"Mossa a sorpresa: due regioni filorusse indicono i referendum di annessione

ETF

  1. avatarIran: accesa protesta per Masha, morta per una ciocca di capelliBlackRock Italia

    Perestrojka e glasnost, il significato delle due grandi riforme di Mikhail GorbaciovCamilla, il primo discorso su Elisabetta: "Il suo sorriso è indimenticabile"Attacco brutale di Daniel Ortega: "La chiesa cattolica è la dittatura perfetta"La madre dei due bambini i cui resti erano in una valigia è in Corea del Sud 

    1. Principe Harry, i nodi sul testamento dopo la morte della Regina Elisabetta: è stato escluso?

      1. avatarMorte Elisabetta II, Harry e Meghan ritrovano William e Kate al Castello di Windsoranalisi tecnica

        Alexander Dugin vede sua figlia Darya morire sotto i suoi occhi

  2. avatarLe due piste dell’attentato mortale a Mosca contro Darya DuginETF

    Hong Kong, il regime cinese considera pericoloso un libro per bambini: 5 arrestiMary Reynolds abbandona, va in pensione la sosia della regina ElisabettaSciopero di Lufthansa venerdì 2 settembre: cancellati 800 voliZelensky fa gli auguri a Meloni: “Contiamo su una proficua collaborazione”. La leader di FdI: “Sostegno leale”

  3. avatarRegina Elisabetta, preoccupano le sue condizioni di salute: nuovo Primo Ministro annunciato in Scozitrading a breve termine

    Regina Elisabetta, la storia dell'uomo che ha rubato la tavoletta del WC della sovranaPadre spara e uccide la figlia di 5 anni perché faceva i capricci prima di andare a dormireSiparietto fra Draghi e Kissinger: "Grazie Henry, la tua presenza è regalo enorme"Morte della Regina Elisabetta, perché il nuovo re ha scelto il nome Carlo III

Australia: un canguro aggredisce un uomo e lo sbrana

Terremoto in Messico: scossa di magnitudo 6.5 a MichoacanDonna vampiro sepolta con una falce attorno al collo: il ritrovamento in Polonia*