File not found
Guglielmo

Negli Usa un uomo viene arrestato per aver finto di essere stato investito

Regno Unito, quindicenne si infila cavo USB nell'uretra per misurarsi il pene: finisce in ospedaleGli Stati Uniti riaprono al turismo ma non per chi è vaccinato con Astrazeneca: il motivoMaestra taglia i capelli in classe a un'alunna: il padre chiede un milione di dollari di risarciment

post image

Parigi, maxi rapina da Bulgari da 10 milioni di euro: tre ladri in fugaLa mattina del 30 maggio 1994,ìilcalcionuovoloemarginòcriptovalute Agostino Di Bartolomei si svegliò per l’ultima volta e poi divenne ostaggio di un colpo di pistola. Dieci anni prima, nella stessa data, la Roma di cui era capitano aveva perso in casa ai rigori la finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool. Molto si è ragionato sulla coincidenza del giorno, come fosse un messaggio, un bigliettoLa mattina del 30 maggio 1994, Agostino Di Bartolomei si svegliò per l’ultima volta e poi divenne ostaggio di un colpo di pistola. Nella sua storia i silenzi sono superiori alle parole, ma questo unico mistero non è riuscito a tenere a bada il resto dei suoi gesti che hanno continuato a scrivere questi trenta anni che ci separano da quella mattina. Come Virginia Woolf, prima di andarsene, aveva contato i giorni, le ore, i minuti, soprattutto quelli di una partita che non era riuscito a cancellare: la finale di Coppa dei Campioni del 30 maggio 1984, persa dalla Roma, all’Olimpico, contro il Liverpool, e sui calci di rigore.È probabile che avesse scelto quel giorno perché era una stanza che conosceva bene, o forse era solo l’assurda geometria di un dolore che gli è cresciuto dentro per dieci anni, che dovevano essere quelli della maturità e invece divennero quelli dell’assenza: dal campo, dai progetti, dagli amici, dalla vita che voleva.Era difficile capire Agostino Di Bartolomei, un nome lungo come un lancio, un gesto che cominciava a essere una semplificazione sui campi, quasi una vigliaccata, stava arrivando un altro calcio e lui apparteneva al mondo vecchio che moriva, che usciva di lato dopo essere stato a lungo e da protagonista al centro del gioco. Di Bartolomei come Armonica di C’era una volta il West era uno straniero che doveva rimettere a posto le cose, in un mondo che non poteva appartenergli: non era un uomo da pressing perché non tirava nessuno per la giacca, non era un calciatore da un tocco e via, perché non era mai stato superficiale. Era complicato. Un nodo. FattiLa scalata a mani nude di Commisso, un americano senza fondo per Firenze e la FiorentinaMarco CirielloscrittoreIntroverso e austeroDi Bartolomei era una forza percepita come estraneità. Era cartesiano: nei gesti e nel pensiero. Un calciatore complesso, che aveva classe, talento, intelligenza, e per questo si incastrò con un allenatore svedese: Nils Liedholm, insieme erano pianeta e satellite, dove finiva l’immaginazione calcistica dello svedese cominciavano i piedi del romano, che sembrava uscito dalle poesie di Belli e Trilussa, un ammonimento, una sentenza contro la caciara e la romanità compiaciuta. E poi il sorriso, da guadagnare. In fondo. E per capirlo tocca utilizzare uno straniero – rispetto alla romanità – Corrado Alvaro che, nel 1941, diceva: «Roma è un mistero, una città specializzata nell’odiarsi e nel farsi odiare come la rappresentante della piattezza e dell’opportunismo più ostile, una mummia rimasta come eredità dei secoli, dove eternità era sinonimo di immutabilità. Roma era una lunga domenica della provincia italiana».E, mentre lo scrive, vediamo tutti i vizi alla moviola, percepiamo la calma delle penniche e l’affido alle voci delle radio di una fede, acquisita o ereditata, assorbita o rifiutata, ma che è là, riunita nel tifo per la squadra o contro, e in questa “guera”, c’è il bisogno di avere un condottiero «dal cuore immenso / che alle risse non s’adegua» scrive il poeta Fernando Acitelli, i cui difetti sono d’essere introverso e austero, e poi c’era la lentezza, o la presunta lentezza, in un calcio che stava passando da una modalità a un’altra, accelerando, e nonostante la trovata di Liedholm di arretrarlo, estraniandolo da centrocampo e difesa per salvarlo dall’arrivo di Sven-Göran Eriksson e Arrigo Sacchi.L’aristocrazia calcisticaPerché Di Bartolomei apparteneva ai calciatori-orizzonte, quelli che non tutti volevano sempre vedere davanti. Era rassicurante averlo per i padri e i figli, meno per chi non aveva più bisogno di quelli come lui. Un troppo: troppo tecnico, troppo uomo, troppi pensieri e troppi gesti. Vederlo calciare da qualunque parte del campo: da fuori area o dal dischetto del rigore, con una infallibilità papale, era uno dei grandi piaceri del calcio degli anni Ottanta.Agostino pensava e poi agiva. E l’azione era sinuosa. Il movimento univa grazia e potenza, senza offesa. L’ultimo così è stato l’argentino Román Riquelme, una vita al Boca Juniors. La loro era aristocrazia calcistica, dividevano con gli altri il campo, le maglie, il sudore, il pallone, ma poi erano altro, uscivano in altezza: di tocco, invenzione, gol. Ed è sui gol mancati che un calciatore riflette, mentre i tifosi ripensano ai gol fatti.I suoi erano quelli mancati dalla Roma, la sera del 30 maggio del 1984. Tutto apparecchiato. Prima volta in Coppa Campioni, all’Olimpico. La Roma dei brasiliani Paulo Roberto Falcao e Toninho Cerezo, l’uno divino che faceva impazzire persino Carmelo Bene, l’altro latifondista: dove passava apriva spazi immensi, e poi di Bruno Conti che due anni prima al Mundial ’82 era diventato MaraZico, e di Roberto Pruzzo che segnava sempre. E poi c’era Ago, che in fase di possesso era l’uomo in più. Ma non bastarono. FattiUn uomo libero e ostinato: così il “fiume” Gasperini è finalmente arrivato al mareMarco CirielloscrittoreLa sera della CoppaLa mattina del 30 maggio 1984 Roma si svegliò con una sola convinzione: avrebbe vinto la Coppa Campioni. Ne era così convinta che solo dopo si interrogò sull’eclissi solare delle cinque del pomeriggio. Solo dopo lesse e al rovescio, cioè dal lato esatto della storia, le cose. Come le avrebbero lette i romani nell’antichità. Solo molti anni dopo Falcao ammise che aveva sbagliato a non tirare il rigore che gli spettava da re di Roma. Per molti anni ancora Odoacre Chierico si chiederà del rigore che non riuscì a tirare perché ormai era inutile, il quinto. Come Bruno Conti e Ciccio Graziani si interrogano su quelli che tirarono e non in porta dove c’era il reduce – aveva davvero fatto la guerra civile di Rhodesia – Bruce Grobbelaar, portiere del Liverpool, che li ipnotizzò con le sue “spaghetti legs”: tremando come un budino divenne il peggior demone negli incubi dei romani.E per dieci anni Agostino Di Bartolomei, che il suo rigore lo aveva messo in porta, come sempre, ripensò al prima, all’uno a uno della partita regolamentare: «Ho pensato di vincere questa Coppa dei Campioni, quando a cinque minuti dalla fine ho effettuato un gran tiro da fuori area. Ho visto la palla dentro e invece c’è stata una deviazione e la sfera è finita in calcio d’angolo. Ho avuto un gesto di rabbia. Poi siamo andati ai rigori, e la sicurezza è svanita. Temevo di perdere perché tutti avevano parlato della Roma favorita in caso di soluzione dagli undici metri, il mio gol dal dischetto purtroppo non è servito».La solitudine e le avversitàIn questa inutilità che ha sentito e troppo interiorizzato, Di Bartolomei ha scritto un manuale del calcio per i bambini, perché dai più piccoli voleva ripartire: allenandoli, educandoli, aiutandoli. Non ci riuscì. E per smontare l’enfasi che aveva affossato la sua Roma quella sera contro il Liverpool scrisse: «Si può giocare in una piazza, per strada, su di un prato, basta avere 4 sassi per fare due porte e un pallone ben gonfiato (o anche un po’ sgonfio)». Nell’«anche un po’ sgonfio», c’è tutto Di Bartolomei, nell’eventualità che qualcosa non vada bene, che non si disponga della perfezione, e c’è l’invito a non arrendersi anche senza le condizioni migliori. Torna lo sguardo onnicomprensivo e la capacità di rimediare, come se fosse ancora in campo, come se fosse costretto – da ultimo uomo – a inseguire un attaccante più veloce, come gli accadde una volta con Roberto Mancini, e a soccombere, dimostrando non il limite, ma la solitudine: era una delle prime partite dell’esperimento Liedholm, contro la Sampdoria, e Di Bartolomei fu lasciato solo da Vierchowod, Nela e Maldera.«È vero, qualcosa non ha funzionato a dovere, specie in occasione del gol. Non voglio ripetere quello che dico da sempre: è inutile che mi si lasci da solo, a far da ultimo ostacolo. Mancini mi ha saltato perché ha preso velocità prima di me e soprattutto perché è stato aiutato dal vento; il lancio di Brady ha avuto la traiettoria falsata». Non cercava giustificazioni, stava mettendo insieme i fatti, un misto di solitudine e avversità che sommate lo isolavano, anticipando quello che succederà nella sua carriera prima e nella vita poi.La dimostrazione che il pallone è legato alla fortuna e al sapere, allo spazio e all’individuo, e che ci sono le partite che anticipano le esistenze, e le esistenze che sovrascrivono le partite, in un disegno che non guardiamo. Il lancio beffardo di Brady, le gambe di Grobbelaar, la velocità di Mancini, i rigori di Neal, Souness, Rush e Kennedy, e ancora una volta a rimanere solo, solo davvero, è Agostino Di Bartolomei. Solo con una pistola, i suoi anni, trentanove, le ore, i minuti e i gol mancati. Il 30 maggio 1994 si sentì «chiuso in un buco» e ne uscì sparandosi, nel suo giardino in Cilento. Roma era lontana più dell’imperatore Caligola, stava cominciando l’era Totti, l’avvento del mondo nuovo. CulturaKlopp e il suo eterno bisogno di strada. Cosa lascia a Liverpool dopo nove anniMarco Cirielloscrittore© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMarco Cirielloscrittore

Regno Unito, quindicenne si infila cavo USB nell'uretra per misurarsi il pene: finisce in ospedaleAfghanistan, Talebani accusati di aver ucciso una poliziotta incinta all'ottavo mese

Covid, fuga dal laboratorio di Wuhan? In un documentario su Channel 4 l'ipotesi dell'errore umano

Cina, focolaio in una scuola elementare: studenti messi in isolamentoAfghanistan, la lettera del 2010 con cui Bin Laden ordinava ad Al Quaeda di non uccidere Biden

Coronavirus, il bilancio del 25 settembre: 3.525 nuovi casi e 50morti in piùGabby Petito, l'autopsia conferma che la blogger è stata uccisa: ancora caccia al fidanzato

Covid Israele, epidemiologo Zarka: “Prepariamoci a somministrare una quarta dose di vaccino”

Polonia, fratelli afghani morti dopo aver mangiato funghi tossici: avevano 5 e 6 anniTrovati 4 cadaveri di migranti iracheni tra la Bielorussia e la Polonia: sono morti per ipotermia

Ryan Reynold
La terza dose del vaccino Covid è efficace contro la variante Delta? La situazione in IsraeleNigeria, uomini armati rapiscono oltre 70 studenti di liceoGabby Petito, l'autopsia conferma che la blogger è stata uccisa: ancora caccia al fidanzato

Professore Campanella

  1. avatarAfghanistan, i talebani vietano di nuovo la musica: "Nell'Islam è proibita"analisi tecnica

    Timur Bekmansurov, chi è il 18enne autore della sparatoria all'università di Perm in RussiaL’allarme del prorettore della Sapienza sulle studentesse afghane bloccate a KabulGiappone, chiuse le montagne russe più veloci del mondo: lesioni ed ossa rotte per i passeggeriCovid, Boris Johnson: "Pandemia non è finita, ma niente lockdown"

    1. Nicole Gee, marine della foto simbolo con il bambino, tra le vittime dell'attacco di Kabul

      1. avatarGiappone, chiuse le montagne russe più veloci del mondo: lesioni ed ossa rotte per i passeggericriptovalute

        Perù, autobus precipitato in un burrone per 200 metri: 16 minatori morti

  2. avatarUcraina, incendio a Kiev: cattedrale di San Nicola in fiammecriptovalute

    Mappa rischio Covid in Europa (Ecdc): anche la Campania si colora di rosso, solo il Molise resta verdeUsa, il vaccino Pfizer è stato autorizzato definitivamente dalla Fda: cosa significa e cosa cambia ora?Referendum aborto San Marino, vittoria schiacciante del sì con oltre il 70%Arriva il ciclone Gulab, in India decine di migliaia di evacuati

  3. avatarTerza dose vaccino Covid, esperti FDA contrari: avanti solo con over 65 e fragilicriptovalute

    Arriva il ciclone Gulab, in India decine di migliaia di evacuatiUccide le tre figlie piccole, il marito la perdona: "Anche lei è una vittima di questa tragedia"Padre scopre che l'amico ha violentato la figlia di 8 anni: si vendica e lo uccide a coltellateLe diagnosticano un cancro 3 settimane prima del matrimonio: l'aveva già spostato 3 volte per il Covid

Caso Eitan, parlano gli avvocati della famiglia: "Chiari segni di lavaggio del cervello"

Raid degli Usa con un drone: ucciso un membro dell’Isis coinvolto negli attentati di KabulPuma attacca bimbo di 5 anni: la madre prende a pugni l'animale e riesce a metterlo in fuga*