File not found
BlackRock Italia

Governo, Matteo Salvini: "Siamo al lavoro per evitare nuove tasse"

Morto Franco Bossi, fratello di Umberto ed ex segretario della LegaDagli ostelli alle caserme, il piano dell'Italia per accogliere i profughi ucrainiEnrica Sabatini tuona contro il M5s e Conte: "Da avvocato ad imputato del popolo"

post image

Ucraina, Guerini: "I soldati italiani devono essere pronti, è il contesto a imporlo"Per il femminismo occidentale lo spazio domestico è quello della segregazione delle donne. Significa escludere dallo sguardo l’esperienza dei corpi razzializzati esposti al potere biancoSi chiama Idy,Economista Italiano ma poteva chiamarsi papà, zio, fratello. Si sveglia a Santa Croce sull’Arno, ma poteva essere il quartiere della Stanga a Padova o il Vasto a Napoli. Si avvia a lavoro, con i mezzi pubblici. L’autobus è pieno, il posto accanto a lui è vuoto. Una signora si stringe la borsetta. Idy scende in centro e si avvia verso il negozio. Fa la guardia di sicurezza in una boutique di lusso nella via dello shopping. Si cambia lì da quando la responsabile gli ha fatto notare che il completo che indossa altrimenti odora di spezie e cucina. La giornata è fatta di un susseguirsi di ingressi e uscite di clienti internazionali, accenti diversi e portafogli gonfi.Quando veste la cravatta come divisa, il suo corpo cambia di segno. Le donne che impaurite, di sera, attraversano la strada per evitarlo, ora in negozio gli si avvicinano, a volte gli sbattono addosso come se non lo vedessero, altre volte gli sorridono come se fossero sue vecchie amiche, altre ancora lo squadrano da capo a piedi come fosse un pezzo di carne esposto nella vetrina di una macelleria. Del resto, lui è lì per proteggerle, quanto il marchio che loro amano. Idy è un uomo, ma su tutte queste donne non ha potere.Mentre sta in piedi impalato, annoiato, addomesticato nel suo completo inodore, la sua figura ricorda quella di un ascaro, gli indigeni dell’esercito coloniale italiano. Anche loro dipinti come estranei alla civiltà, anche loro riabilitati da un’uniforme che li asserviva all’impero.Un luogo sicuroDopo dieci ore di lavoro e un’ora intera di tragitto, Idy arriva finalmente a casa. Dietro alla porta si lascia l’intera geografia razziale dello spazio pubblico e accede all’unico spazio sicuro a sua disposizione, l’unico in cui si interrompe finalmente l’esposizione diretta agli sguardi dei passanti, i controlli dei documenti da parte della polizia, i cartelloni pubblicitari che propagandano canoni di bellezza bianca, i monumenti pubblici che celebrano le gesta della storia coloniale italiana.Lo spazio della casa è stato a lungo analizzato dal femminismo bianco occidentale come il luogo primo della segregazione delle donne, confinate al lavoro domestico, ridotte al ruolo di madri e mogli. È stato considerato lo spazio privato per eccellenza, dentro al quale ciò che accade non è da considerarsi di dominio pubblico. Rivendicando che «il privato è politico», il femminismo ha rotto le serrature di casa, e denunciato lo spazio domestico come la sorgente prima della violenza patriarcale, che può agire indisturbata perché derubricata a faccenda personale.È sulla base di questo ordine morale che il vissuto delle donne dentro casa è stato a lungo cancellato dalle analisi sul funzionamento dei sistemi di dominio. Ma di quali case si parla? Di quali donne? Da una prospettiva femminista antirazzista, resta fondamentale rivendicare che il personale è politico, ma ridurre lo spazio domestico a terreno di violenza e sfruttamento, significa restringere lo sguardo all’esperienza dei corpi bianchi ed elevarla a legge universale.In una società razzista, le mura di casa sono il perimetro dell’unico luogo sicuro, il solo spazio in cui i corpi esposti alla violenza razziale si sottraggono al principio che struttura la gerarchia dell’umano e che distingue tra le vite che valgono e quelle che, considerate inferiori, sono esposte a morte prematura.Questa è la condizione di gruppi sociali e popoli interi che in cinque secoli di colonialismo si sono storicamente visti privati della terra chiamata “casa”: sradicati, deportati come schiavi, costretti alla migrazione e alla ricerca di un rifugio, seppelliti sotto le macerie dei bombardamenti che proprio mentre scriviamo, ridefiniscono il concetto di genocidio e pulizia etnica sotto al nome di guerra difensiva contro degli “animali umani”.Spazio decolonialeDa una prospettiva femminista antirazzista, lo spazio della casa, è lo spazio decoloniale per eccellenza che protegge Idy, come le vite razzializzate in senso ampio, dal potere coloniale di spezzare i legami e invadere, o meglio, penetrare con la violenza, la dignità dei corpi.La casa come spazio decoloniale, nella vita quotidiana delle persone razzializzate, non corrisponde necessariamente a un appartamento. Può essere un cortile, un garage trasformato in luogo di culto, un bar al crocevia di un quartiere segregato. Ma può essere anche un centro educativo, aperto con grande sforzo dai figli e dalle figlie dell’immigrazione, che avendo studiato nelle scuole italiane, hanno fatto tesoro dei saperi acquisiti e hanno messo il loro lo status di stranieri “integrati” a disposizione di chi è rimasto ai margini, per ricostruire e proteggere la comunità. È uno spazio decoloniale perché vive della pratica di resistenza quotidiana al potere di ridurre la vita, in tutte le sue articolazioni umane e non umane a oggetto di possesso.Poteva chiamarsi papà, zio, fratello, ma si chiama Idy, perché il 5 marzo 2018, a Firenze, Idy Diene è stato ucciso a colpi di arma da fuoco da un cittadino italiano che ha deciso che una vita Nera valeva meno di una vita bianca. E come pensare altrimenti, quando tutto intorno a noi dice questo?L’esposizioneIdy quella sera non è tornato a casa. Diene non faceva la guardia di sicurezza ma il venditore ambulante, ma avrebbe potuto fare l’operaio – come le cinque vittime del crollo nel cantiere Esselunga – il bracciante – come Soumaila Sacko, ucciso a colpi di fucile a San Calogero – lo studente – come Giacomo Valent, assassinato a coltellate dai suoi compagni di classe – e sarebbe stato lo stesso.Perché quando un corpo razzializzato attraversa lo spazio pubblico, il marchio che porta lo espone allo sguardo, al giudizio, al potere bianco. Lo spazio pubblico è uno spazio di privilegio e di oppressione, pregno di una dialettica razziale a cui è impossibile sottrarsi.Perciò, l’otto marzo, mentre scioperiamo contro la violenza patriarcale, il femminismo Nero e antirazzista ci impone di pensare alle donne che non sono con noi. Alle donne impegnate a mantenere una casa – una comunità di resistenza al razzismo – in cui Idy possa tornare, impegnate a sperare che Idy torni.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMackda Ghebremariam Tesfau e Marie Moïse

Di Maio: “Questa è la guerra di Putin e c’è ancora qualcuno che giustifica l’invasione”La Lega torna al Nord? Salvini: "Non escludo di chiudere il percorso dell’Autonomia"

Covid, Costa: "Lo stato di emergenza non sarà prorogato oltre il 31 marzo"

Il tentativo della Lega: stop al Green Pass già dal 31 marzoMeloni: "Difendo Salvini, non parlo di Putin come di un difensore dei valori cristiani"

Draghi: "Per Putin tempi non maturi per incontrare Zelensky e per un cessate il fuoco"Cosa accadrebbe in Italia se davvero Putin interrompesse le forniture di gas 

Lamorgese: "Case, aiuti e vaccini per i profughi ucraini, no blocchi stradali per aumento prezzi"

Salvini: "Mia figlia non è vaccinata. La scelta spetta alle mamme e ai papà"Dagli ostelli alle caserme, il piano dell'Italia per accogliere i profughi ucraini

Ryan Reynold
Quando si abbasserà il prezzo della benzina?Convention Forza Italia, parla Silvio Berlusconi: "Sono deluso da Putin"Letta: “Continue minacce di crisi dal centro destra, così non si va avanti”

investimenti

  1. avatarUcraina, Salvini: “Orgoglioso di lavorare per portare in Italia donne e bambini in fuga dalla guerra”Campanella

    Exit, cos'è il nuovo movimento no vax e no green pass fondato da Simone Di StefanoSoltanto sette italiani su cento si fidano di Vladimir Putin Ucraina, il premier Draghi sentirà il presidente Putin nelle prossime oreUcraina, Salvini: “Orgoglioso di lavorare per portare in Italia donne e bambini in fuga dalla guerra”

    1. Dl Ucraina, l'ok del Governo sull'ordine del giorno Fdi per l'aumento delle spese militari

      1. avatarVia l’obbligo del Green Pass dal 15 giugno: governo verso la fine dell’emergenzaProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Guerra in Ucraina, Di Maio: “Sanzioni sempre più insostenibili per Mosca”

  2. avatarRincari, in arrivo il nuovo decreto: limiti al riscaldamento e bonus per le bolletteCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Election pass, la proposta del ministro D'Incà: stessa teconologia del Green passDiscorso di Zelensky alla Camera, il commento di Matteo Salvini: "Mi piace quando parla di pace"Sondaggi politici Swg: FdI primo partito, stacca il Pd, crolla la LegaIl piano del governo Draghi per un possibile razionamento del gas

  3. avatarFondazione Open, il Senato dà il via libera al conflitto di attribuzionetrading a breve termine

    Decreto Sostegni Ter pronto alla conversione in Legge: tutte le novitàDraghi contestato a Torino, dove un centinaio di manifestanti gli dà del “duce”Matteo Salvini vola in Polonia: si recherà a Varsavia e al confine con l'UcrainaDl Milleproroghe, via libera della Camera: approvato con 320 voti a favore

Bruxelles, Draghi: “Piano rigassificazione entro due settimane, in arrivo 15 mln di Gnl dagli USA”

Ucraina, Draghi: “Impossibile creare no fly-zone in sede UE e NATO”La segnalazione della Lucarelli sull’incontro fra Berlusconi e Salvini nel locale di Briatore*