Partorisce e getta il bambino nella spazzatura fuori casa: salvato dal vicinoUcraina, rischio escalation tra Russia e Nato: oggi Macron incontra StoltenbergAustria, 18enne uccide la fidanzata con un coltello e poi si suicida lanciandosi da un ponte sospeso
Slittano le nuove sanzioni alla Russia, Orban “difende” KirillUna manifestazione pacifista del 2022 - IMAGOECONOMICA COMMENTA E CONDIVIDI «Il mondo ha bisogno di guardare alle donne per trovare la pace,analisi tecnica per uscire dalle spirali della violenza e dell’odio, e tornare ad avere sguardi umani e cuori che vedono». Sono tra le prime parole pronunciate da papa Francesco nel 2024: nella prima omelia dell’anno il Pontefice ha chiesto al mondo di avere sguardi e cuori di donna, in questo tempo martoriato dalle guerre. Perché la guerra, pur essendo un sostantivo femminile, in realtà è maschile. Oltre ogni generalizzazione (esistono uomini di pace, certo!) la guerra nella storia, anche di oggi, è decisa e pianificata soprattutto dagli uomini, perché da millenni e con poche variazioni negli ultimi decenni il potere è nelle loro mani. Non si tratta di sostituirli con donne nella “stanza dei bottoni”: il punto è semmai spezzare l’ingranaggio di cui ogni guerra si alimenta. L’architettura bellica – con la sua ostentazione di forza, la riduzione dell’altro in corpo da possedere o da annientare, l’enfasi sulla distruzione – poggia sulle fondamenta del potere maschile.Quella di genere è la prima differenza con cui l’essere umano è chiamato a confrontarsi: un nodo che quel potere storicamente risolve trasformando la diversità in diseguaglianza e prevaricazione. E che cos’è la guerra, come affermava Simone Weil, se non la forma massima di prevaricazione? Non è un caso, d’altronde, che all’universo femminile tocchi portare il peso e pagare il conto più salato di ogni conflitto: donne-bottino, sfollate, violentate, vendute, vedove e orfane di figli... Quante ne abbiamo viste, nel corso della storia. Quante ne vediamo oggi, nelle immagini atroci che arrivano ogni giorno dall’Ucraina e dal Medio Oriente in fiamme.«La guerra non è un gioco da donne» intona la cantautrice e attivista israeliana Yael Deckelbaum, tra le fondatrici del movimento Women Wage Peace e autrice di “Prayer of the mothers”, divenuta l’inno della marcia della speranza. Già, speranza.Perché Il femminile, nei margini dove è stato confinato – tanto protagonista del dramma dei conflitti quanto escluso dai tavoli ufficiali del dialogo e delle trattative – ha dovuto fare ricorso a un surplus di immaginazione e determinazione per andare avanti. Una resistenza creativa da cui nascono le risorse per perseguire nuovi modelli di convivenza, meno sbilanciati, meno violenti, meno disumani. Se gli uomini possono vincere o perdere la guerra, insomma, alle donne è rimasta una sola opzione: vincere la pace. Trovare il modo di ripartire, riparare gli strappi nei tessuti familiari e sociali, essere fattive costruttrici di riconciliazione.Dal desiderio di illuminare questo lavoro silenzioso, che in ogni parte del mondo contribuisce al cambiamento, è nata l'iniziativa che Avvenire ha lanciato l'8 marzo 2024, #donneperlapace, nella convinzione che, quando la vecchia via continua a fallire, bisogna imboccarne una nuova. Quella delle donne, appunto. Nel corso delle settimane abbiamo dato voce a decine di protagoniste di riconciliazione. Ognuna ha raccontato su queste pagine e sul sito web come è diventata donna di pace, e perché il mondo ha bisogno di «sguardi umani e cuori che vedono» declinati al femminile. Questo progetto è in ideale continuità con #avvenireperdonneafghane del 2023: a disegnare il logo è una giovane illustratrice profuga afghana ora sfollata in Pakistan.Con il contributo scientifico dell’Università Cattolica abbiamo inoltre formulato una petizione al Parlamento Europeo, in cui si chiede di ridare slancio all’Agenda Donna Pace e Sicurezza, con la quale l’Onu nel 2000 auspicava una maggiore presenza di mediatrici nei colloqui di pace e, insieme, una prospettiva di genere nei negoziati. Che vuol dire mettersi dalla parte delle vittime, pretendere riparazione e riconciliazione. Chi condividerà il nostro stesso desiderio di pace potrà fare la sua parte, sostenendo la scuola primaria Neve Shalom Wahat al-Salam, in Israele, in cui studiano insieme bambini palestinesi e bambini ebrei. Il progetto Donne per la pace è dedicato a Vivian Silver, pacifista israeliana uccisa durante l’attacco di Hamas il 7 ottobre 2023.
Nepal, aereo scompare con 22 persone a bordoDe Giorgi e il grano ucraino: “Missione ad alto rischio di incidenti”
Sudafrica, 17 morti in un night club: ancora ignote le cause
Incidente tra furgone e tir sulla strada verso il funerale: 7 mortiUSA, 46 migranti trovati morti in un camion: avevano superato il confine con il Messico
Ucraina, Biden proporrà al G7 nuove misure contro la RussiaUcraina, Michel al G7 in Germania: “UE darà più aiuti militari, finanziari e politici a Kiev”
Francia, no all’estradizione di 10 terroristi italianiGrandinata violenta a Città del Messico: strade imbiancate dal ghiaccio dopo la tempesta
Vasectomia “non intenzionale” su un bimbo di 4 anni: il caso in TexasAncora sangue negli Usa per una sparatoria: tre morti e quattro feritiLa stretta su Severodonetsk per chiedere la resa di tutti i difensoriNegli Usa inizia il processo contro Bill Cosby per abusi su minore
Julian Assange, via libera all'estradizione negli Stati Uniti
Guerra, la presidente della Georgia: “Siamo nella stessa situazione dell’Ucraina”
22enne incinta decapitata, arrestato l’ex fidanzato: il corpo è stato trovato dalla madreNiente deve trapelare e “quando Putin è all’estero la scorta raccoglie le sue feci”Grandinata violenta a Città del Messico: strade imbiancate dal ghiaccio dopo la tempestaStop auto benzina e diesel entro il 2035: la decisione del Parlamento europeo
Auto sulla folla a Berlino, un morto e 30 feriti: arrestato il conducenteAborto, Biden attacca la Corte Suprema: "Un tragico errore". L'Onu: "Duro colpo ai diritti delle donne"Ucraina, Zelensky: "Armi USA ci salveranno". NATO: "Pronti ad una guerra lunga"12enne ruba un ovetto Kinder, poi si pente e lascia una lettera di scuse con 10 euro