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Giulio Cavalli, Autore a Notizie.itPercorrere le vie ferrate è un'attività affascinante e al contempo piena di insidie,Economista Italiano specie se si è dei principianti e ci si sta approcciando alle prime scalate. Ecco alcuni consigli fondamentali da tenere sempre a mente 3 agosto 2024 - 13:25 Come approcciarsi alle vie ferrateLe vie ferrate sono itinerari pre attrezzati che si snodano in modo verticale oppure quasi verticale su pareti rocciose con differenti tipologie di sviluppo, difficoltà e livelli di sicurezza costruttiva.Stando a questi elementi, poi, le ferrate si possono classificare sulla base della loro difficoltà per impegno fisico ed esposizione ambientale. Ma anche rispetto al loro livello di sicurezza per la tipologia di ancoraggi presenti, e sulla base del loro corretto posizionamento.Affrontare per la prima volta una via ferrata, dunque, può generare dei problemi a chi, pur conoscendo la montagna, non ha avuto nessuna esperienza di arrampicata.Per quanto le pareti attrezzate con cavi e ancoraggi fissi consentano di raggiungere la vetta pur essendo privi di una conoscenza approfondita delle tecniche alpinistiche e di arrampicata, iniziare a fare le ferrate in montagna non è una cosa da sottovalutare. Ph.: Gettyimages/Daniel PrudekQuesta disciplina richiede pur sempre la conoscenza di alcune nozioni basilari, indispensabili soprattutto se non ci si è mai cimentati con la verticalità in alta quota.Avvicinarsi alle vie ferrate da principianti è certamente una sfida emozionante che, tuttavia, richiede pur sempre consapevolezza e prudenza.Dunque, ecco alcuni accorgimenti che potrebbero aiutarvi ad affrontare al meglio le vostre prime uscite.1- Partire dalle basiCome per qualsiasi attività montanara anche le vie ferrate richiedono un’accurata pianificazione che non può prescindere dalla scelta dei percorsi in base all’impegno fisico, al dislivello e alla verticalità.Le difficoltà principali di un principiante, infatti, possono riguardare la tipologia di tracciato.In particolare la sua esposizione, ovvero la presenza di tratti “a picco” o strapiombi.Ma anche la durata totale, ossia il tempo medio necessario per completare la scalata.Non bisognerebbe mai sottovalutare questi due fattori nel momento in cui si decide il tracciato da affrontare: meglio optare per quelli di breve durata, caratterizzati da pochi tratti tecnici, almeno inizialmente. 2- Affrontare le saliteSe si deve avanzare lungo le pareti rocciose, allora è necessario dotarsi dell’imbragatura e del set da ferrata.Questo significa non dimenticarsi del casco, di un paio di guanti e due moschettoni da agganciare in successione.Affrontare una progressione non è sempre semplice quando non si ha alcun tipo di esperienza pregressa.All’inizio della vostra scalata sarete tentati di avanzare soltanto con le braccia utilizzando il cavo e le staffe, tuttavia, l’ideale sarebbe invece utilizzare al meglio anche la spinta dei piedi.Magari, quando possibile, evitando i passi lunghi e servendosi degli appigli naturali della roccia. 3- Non partire in solitariaLa montagna è pur sempre un motivo di grande stimolo ma, al contempo, può essere anche piena di insidie.Soprattutto quando non si ha abbastanza esperienza per riconoscerne i pericoli.Se si vuole partire e cominciare in totale sicurezza, allora il consiglio è quello di farvi accompagnare da una persona competente, ovvero qualcuno che abbia già affrontato percorsi tecnici e sappia utilizzare al meglio l’attrezzatura.È bene segnalare, in questo senso, che il Collegio delle Guide Alpine Italiane, nel 2016, ha redatto le linee guida per l’attrezzatura dei siti naturali per l’arrampicata e dei percorsi sportivi.In Italia, ormai da diversi anni, gli unici professionisti abilitati alla certificazione delle vie ferrate sono appunto le Guide Alpine.Tuttavia non tutte le vie ferrate, nel corso degli anni, sono state realizzate da loro e le Guide Alpine non hanno l’obbligo di attenersi alle linee guida. Ph.: Gettyimages/makasanaQueste ultime sono delle indicazioni di buona pratica, ma non sono dei veri e propri obblighi.Questo significa che non tutte le ferrate sono concepite in ottica moderna tenendo in considerazione elementi quali i tiranti d’aria.Questo sia per quanto concerne l’anzianità di realizzazione che il mal posizionamento dei vari frazionamenti.Ad ogni modo, rivolgersi alle Guide Alpine (CAI) è pur sempre una buona decisione per garantirsi la giusta preparazione e l’assistenza necessaria per affrontare le prime scalate. 4- Valutare le condizioni meteoQuesto consiglio rimane valido per qualsiasi attività di montagna che si decida di intraprendere.Informarsi sulle condizioni meteo è fondamentale.I temporali improvvisi in montagna sono frequenti e la presenza del metallo è un grosso pericolo in caso di fulmini.L’ideale sarebbe partire al mattino presto, quando il tempo è più stabile, oppure affrontare una salita soltanto nel caso in cui non vi siano condizioni meteo avverse.Infatti, in presenza di vento e pioggia il rischio di caduta aumenta notevolmente, dunque è bene verificare sempre la percorribilità degli itinerari.Conoscere le condizioni della vetta che si vuole scalare è indispensabile per evitare imprevisti di varia natura.Specialmente durante la fase di transizione tra estate e inverno, così come in primavera, è importante sapere se ci sono passaggi ghiacciati e accertarsi dell’eventuale presenza di neve lungo il percorso.5- Equipaggiarsi al meglioPer quest’ultimo consiglio una premessa è doverosa: l’abbigliamento dovrà essere adeguato non soltanto alla lunghezza del percorso ma anche alla quota e alla stagione in cui si decide di scalare.Di fondamentale importanza è l’imbragatura certificata per l’alpinismo.Questa può avere un anello di sicurezza verticale, come quelle d’arrampicata, oppure orizzontale, come quelle da ferrata.È poi necessario un casco omologato per proteggersi dall’eventuale caduta di detriti lungo il percorso. Ph.: Gettyimages/djedzuraNon è da dimenticare nemmeno il kit dissipatore, un elemento in grado di assorbire le eventuali cadute.L’uso dei guanti durante una ferrata, poi, è molto importante, sia per una questione di comodità nel tirare i cavi metallici, sia per una questione sicurezza nel caso parti di essi siano rovinati e quindi in grado di lesionare le mani se trazionati.Infine, può essere di grande utilità l’avere con sé un ulteriore moschettone da poter posizionare nell’apposito anello del kit dissipatore, magari per eventuali riposi durante la progressione. _ Leggi gli altri nostri articoli con consigli sul trekking e l’outdoor Seguici sui nostri canali social!Instagram – Facebook – Telegram #CONSIGLI#VIE FERRATE Lorenzo Zamana © RIPRODUZIONE RISERVATA Commenta per primo
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